Moda, Tessile, Abbigliamento

Meccanotessile: bene il mercato interno nel 1° trimestre 2016

maggio 19 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Como, News, Prato

I primi tre mesi del 2016 si aprono per i costruttori italiani con un forte recupero della raccolta ordini in Italia. Sui mercati esteri gli ordini sono invece in leggero calo. Raffaella Carabelli, presidente ACIMIT: “Il recupero del mercato interno rispetto al minimo di un anno fa è incoraggiante. All’estero bene solo alcuni mercati”.

L’indice degli ordini per le macchine tessili è cresciuto nel primo trimestre del 2016 grazie soprattutto alla spinta proveniente dal mercato italiano. In base all’indagine congiunturale condotta da ACIMIT, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nel periodo gennaio-marzo 2016 la raccolta ordini complessiva è aumentata del 3% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il valore dell’indice nel primo trimestre 2016 si è attestato a 93,6 punti (base 2010=100).

La crescita ha riguardato solamente l’Italia, dove l’indice ha fatto segnare un valore assoluto di 65 punti (+82% rispetto a gennaio-marzo 2015, periodo che aveva segnato il punto più basso della raccolta ordini degli ultimi anni). All’estero il valore assoluto dell’indice si è attestato a 100 punti, con una diminuzione del 3% sul medesimo trimestre 2015.

Il presidente di ACIMIT Raffaella Carabelli sottolinea l’incoraggiante segnale proveniente dal mercato interno: “E’ sicuramente un dato positivo quello indicato dall’indagine ACIMIT. E’ la conseguenza anche di quanto visto all’ultima ITMA, svoltasi a Milano lo scorso novembre. Molte aziende tessili italiane hanno ripreso ad investire, grazie soprattutto al supporto dato dal Governo con gli strumenti messi a disposizione per incentivare l’acquisto di macchinari: nuova Sabatini e super ammortamento”.

Meno incoraggiante appare la situazione dei mercati esteri. “L’attuale situazione economica mondiale non induce all’ottimismo, commenta la Presidente di ACIMIT. La ripresa del mercato cinese nel 2015 è tutta da verificare. Altri Paesi asiatici, quali il Bangladesh, che hanno investito molto l’anno scorso mostrano segnali di rallentamento. Per il 2016 è probabile attendersi una crescita a macchia di leopardo”.

 


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