Menswear italiano: l’export sale del 3,7%, in calo la domanda interna
gennaio 8 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, NewsNel 2013 l’industria della moda maschile italiana ha raggiunto un fatturato di 8,7 miliardi di euro. Un lieve aumento rispetto al 2012 (+1%), come emerge da un’analisi di Smi, trainato dall’export che, superando i livelli pre-crisi, ha raggiunto i 5,2 miliardi di euro (+3,7%).
Con un’accelerazione del 6,5%, le esportazioni nei paesi extra-Ue hanno raggiunto i 2 miliardi di euro, mentre quelle nell’Ue a 28 Paesi ha totalizzato 2,3 miliardi, mantenendosi sui livelli dello scorso anno. Con 519 milioni di importazioni di abbigliamento maschile italiano, il primo Paese cliente è la Francia, anche se alla fine del 2013 ha acquistato l’1,1% in meno rispetto al 2012. Gli Stati Uniti si collocano al quarto posto (386 milioni, +0,9%), la Russia è il settimo buyer ma senza slanci (195 milioni, +0,2%). Il Giappone è nono anche se ha acquistato meno (184 milioni, -2,8%), la Cina soltanto undicesima ma con un netto balzo in avanti (122 milioni, +26%).
Per il sesto anno consecutivo il settore deve incassare una diminuzione della domanda interna: si stima un -7,2% per il 2013, in peggioramento rispetto agli anni precedenti. La stagione autunno-inverno 2013/2014, in particolare, evidenzia un -6,7%.
Nelle previsioni di Sistema Moda Italia, il primo semestre 2014 dovrebbe evidenziare un +2,1% del fatturato del tessile-moda, rispetto alla prima metà del 2013 ma per il menswear non saranno tutte rose e fiori. In base a un’indagine campionaria, gli ordini della primavera-estate 2014, anche se parziali al momento della raccolta dei dati (terminata in ottobre), registrano un -6% sul mercato nazionale e un -2,6% all’estero. Il 55,6% delle imprese della moda uomo interpellate teme un peggioramento della situazione, contro l’11% di ottimisti (nella foto di G.Giannoni, la sfilata di Stella Jean allo scorso Pitti Uomo).
e.f. per Fashion magazine