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Oneri sull’energia, rivisto il concetto di “impresa energivora”

aprile 10 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, Prato

Il presidente dell’Unione Cavicchi: “Un passo insufficiente ma nella giusta direzione.”

Una delle battaglie più sentite dalle industrie pratesi, quella per la riduzione degli oneri sui consumi di energia delle Pmi, ha trovato un sia pur parziale successo: è già sottoscritto il decreto che rivede la definizione di “imprese ad alta intensità energetica”.

Il decreto ministeriale dà attuazione ai contenuti del secondo decreto sviluppo ed accoglie un principio importante: le imprese sono “energivore” non in base al valore assoluto dei loro consumi ma – fatta salva la fissazione di una soglia minima, per quanto elevata – all’incidenza dei relativi costi sul fatturato.

In pratica le aziende con costi energetici superiori al 3% del fatturato e consumi superiori a 2,4 gigawattora annui godranno di abbattimenti significativi sugli oneri di sistema ed accessori, che da soli valgono più del 20% della tariffa. Si calcola che il beneficio – se verrà calcolato per l’intero e non solo per la parte eccedente i 2,4 gigawattora, aspetto questo ancora da chiarire – sarà intorno al 10%. Ma se il primo parametro, quello dell’incidenza sul fatturato, include ampiamente le imprese industriali pratesi a più alta intensità energetica, il secondo purtroppo ne esclude la maggior parte: solo poche grandi rifinizioni ed imprese produttrici di tessuti speciali superano i 2,4 gigawattora.

“Il provvedimento non risolve il problema degli aggravi che le nostre imprese si trovano a pagare sulla bolletta energetica.” commenta il presidente dell’Unione Industriale Pratese Andrea Cavicchi “Aver escluso le accise dai benefici della nuova norma e, soprattutto, aver posto la soglia minima ad un livello non raggiunto dalla gran maggioranza delle aziende di Prato ridimensiona fortemente la nostra soddisfazione. Tuttavia il fatto che sia passato il principio dell’incidenza dei costi è un fatto importante, che potrebbe preludere ad ulteriori sviluppi positivi. Per parte nostra intendiamo mobilitarci fin da subito per sollecitare una nuova e più favorevole definizione della questione.”

 


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