Per il bello e ben fatto 212 miliardi di export nel 2019 nei Paesi emergenti
maggio 6 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsIl “bello e ben fatto” ha sempre più appeal. Soprattutto sui mercati emergenti. Nel 2019 l’export di prodotti di qualità nei 30 principali Paesi toccherà quota 212 miliardi di euro, in crescita di 66 miliardi (+45%) rispetto al 2013. L’Italia raggiungerà i 16,6 miliardi, con una stima di +40% in sei anni.
Oltre un terzo della domanda aggiuntiva verrà da Russia, Emirati e Cina, mentre l’Asia sarà l’area più dinamica in termini percentuali, con un +57% in sei anni.
Sono cifre confortanti, quelle presentate oggi, 5 maggio, in Assolombarda, che emergono dalla quinta edizione di “Esportare la Dolce Vita”, indagine previsionale a cura del Centro Studi Confindustria e Prometeia, con la collaborazione di Anfao,Anica, Assocalzaturifici, Federalimentare, FederlegnoArredo, Federorafi e Smi.
Le stime parlano anche di 202 milioni di nuovi ricchi in più nel 2019. Saranno loro ad alimentare l’export di beni di consumo di fascia medio-alta, grazie a un reddito annuo stimato in 30mila dollari. Metà di loro risiederà in Cina, India e Brasile, ma anche la Russia farà registrare 5 milioni di “Paperoni” in più rispetto al 2013.
Naturalmente, nonostante i dati generali si riferiscano ai principali Paesi produttori di eccellenze, è sull’Italia che si è focalizzata l’attenzione della ricerca: questo perché il Bel Paese è da sempre sinonimo di prodotti BBF. In particolare, nel settore dell’abbigliamento l’import dalla Penisola aumenterà a 4,7 miliardi nel 2019, con il 38% della domanda proveniente dalla Russia (nella foto, motivo Flora di Gucci, con personalizzazione del foulard a opera di un maestro artigiano della seta, che sarà presente al cocktail di apertura della nuova boutique torinese l’8 maggio).
Idem dicasi per un’altra eccellenza tutta italiana: il segmento dell’oreficeria-gioielleria dovrebbe crescere fino a tre miliardi di euro, di cui 620 milioni in più verso gli Emirati Arabi e 229 verso la Cina. Anche il settore alimentare sarà piuttosto vivace nei prossimi sei anni: salirà a 550 milioni di euro e pure in questo comparto l’ex Unione Sovietica giocherà un ruolo di primissimo piano.
Proprio al mercato russo è dedicato il focus di Esportare la Dolce Vita. Malgrado le attuali vicende politiche, la Russia è ancora il Paese emergente più importante per gli esportatori italiani e nel medio termine offrirà molte occasioni imprenditoriali.
«L’importante – ha sottolineato Paolo Zegna, presidente del Comitato tecnico per l’internazionalizzazione di Confindustria, nel suo intervento a conclusione dei lavori – è che le imprese siano capaci di unire le forze, se vogliono cogliere queste opportunità». Per Zegna i prodotti BBF «sono ambasciatori del made in Italy».
g.d.b. per Fashion magazine