Pitti Uomo 91: buyer italiani in calo, ma espositori felici
gennaio 17 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsPitti Uomo n.91 trasmette energia e ottimismo: 24.300 i compratori arrivati al salone, da più di 100 paesi esteri, e circa 36.000 i visitatori complessivi, per un appuntamento che va oltre i concetti di fiera e di fashion week
“Siamo davvero contenti di questa edizione di Pitti Uomo – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – ma la cosa più importante per noi è il giudizio largamente positivo che emerge dalla grande maggioranza degli espositori e dei migliori negozi e punti vendita internazionali sull’organizzazione, sulla qualità e la varietà stilistica delle collezioni, il livello del confronto tra domanda e offerta, gli eventi speciali. Quanto alla presenza dei buyers sono ovviamente molto soddisfatto della partecipazione estera, che si è confermata sugli altissimi livelli della scorsa edizione invernale (circa 8.800 persone) e tutto sommato mi sembra un buon risultato anche quello italiano (-3.5% rispetto a gennaio 2016), considerando l’altalena di stati d’animo, sentimenti e proiezioni sul futuro che il nostro paese sta vivendo da qualche tempo: si parla comunque di ben 15.500 compratori italiani e quelli più importanti erano tutti in Fortezza da Basso. Qui a Pitti lavoriamo per trasmettere energia, ottimismo e idee – e veniamo ripagati con la stessa moneta: cosa possiamo volere di più?”.
I dati di affluenza finale di Pitti Immagine Uomo n.91 hanno dunque registrato 24.300 compratori intervenuti – provenienti da più di 100 paesi esteri – e un totale visitatori che ha raggiunto circa 36.000 presenze. Detto del dato italiano, per quanto riguarda l’internazionale, Germania, Giappone, UK, Francia, Spagna, Olanda, Cina e Stati Uniti si piazzano ancora una volta ai primi posti della classifica delle presenze; un più che confortante recupero della Russia (+14%) e dell’Ucraina, fa da contraltare a un robusto calo degli arrivi dalla Turchia (-31%); i principali mercati dell’Europa dell’Est e del Nord (soprattutto Svezia +13% e Danimarca +8%, mercati affluenti e sofisticati per il sartoriale e la moda di ricerca) si confermano in costante aumento; molto bene le nuove destinazioni come Canada, Israele e Sudafrica; defezioni da paesi come Irlanda, India, Messico ed Emirati Arabi; stabile nel complesso l’area del Sud-Est asiatico, con paesi strategici come Corea del Sud, Hong Kong, Taiwan e Singapore.
Nella Top 20 dei mercati esteri: Germania (897 buyer), Giappone (801), Spagna (693) Gran Bretagna (666), Olanda (500), Francia (415), Turchia (384), Cina (353), Svizzera (340), Stati Uniti (278), Belgio (275), Corea del Sud (264), Russia (208), Svezia (195), Grecia (172), Austria (163), Portogallo (156), Danimarca (137), Canada (103) e Hong Kong (79).
A rafforzare il tono positivo della manifestazione va ricordato il ricco e multiforme calendario degli eventi speciali (PS by Paul Smith, Golden Goose Deluxe Brand, il tributo a Ciro Paone, Tim Coppens, Cottweiller per Reebok, la sfilata di Stefano Ricci alla Sala Bianca) e le iniziative mirate a promuovere e valorizzare i brand emergenti, i giovani designers e gli artigiani del terzo millennio: le sezioni My Factory, Make, Unconventional e Open, insieme al progetto speciale Latest Fashion Buzz promosso da Mini, ai fashion shows dei Pitti Italics (Sansovino 6, Lucio Vanotti e Carlo Volpi) e gli eventi dei giovani stilisti coreani e giapponesi.
Nei giorni di Pitti Uomo, tra i nuovi talenti internazionali protagonisti del progetto The Latest Fashion Buzz – presentato da Pitti Immagine in collaborazione con L’Uomo Vogue e GQ Italia, assieme a MINI come partner di prestigio – è stato annunciato anche il vincitore di questa edizione: il brand Pronounce (Cina), che si è distinto per la capacità di combinare creatività e uso dei materiali, in un melting pot culturale frutto delle personali esperienze di vita. I designer di Pronounce si sono aggiudicati un servizio di advising gratuito di un anno offerto dall’agenzia di talent scouting CREATIVE AND MORE.
Ecco cosa hanno detto di Pitti Uomo 91 alcuni dei nostri buyer:
Luke Mountain, Buying Manager Formal, Casual, Shoes Selfridges, London:
I migliori brand del tailoring italiano, lo streetwear più contemporaneo, l’avanguardia giapponese. Pitti Uomo è una fiera importante perché la sua proposta è quanto di più completo ci si possa aspettare.
Victor Michel, Assistant Manager, Creative Club 21, Singapore:
Per la mia prima volta a Pitti Uomo ho deciso di non pianificare niente. Volevo solo camminare tra le diverse sezioni della fiera e scoprirle a poco a poco. Impressioni? Un perfetto mix tra storia e attualità, classico e contemporaneo
Herbert Hofmann, Head of Buying and Creative Director di Voo Store, Berlino:
Pitti Immagine è un salone che si rinnova continuamente. Anche in questa occasione si è rivelata un’ottima opportunità sia per scoprire nuovi brand che per effettuare i primi ordini della stagione. La chiave della sua freschezza sta proprio nella ricerca.
Mario Dell’Oglio, Presidente Camera Italiana Buyer Moda e proprietario boutique Dell’Oglio, Palermo:
Cosa mi ha colpito di questa edizione? Sicuramente l’attenzione dedicata al lifestyle, come la nuova area HI Beauty, perfettamente in linea con la nuova esigenza di proporre un’emozione.
Alper Uzel, Managing Director di Shopigo, Istanbul:
Pitti Uomo è grande ma non intimorisce, perché tutto è suddiviso per tendenza e stili: con un solo colpo d’occhio si riesce ad avere una buona percezione di quelli che saranno i capisaldi della nuova stagione. Ho trovato molti nomi interessanti nelle sezioni Unconventional e Open – spazi d’avanguardia, molto sperimentali – e bellissimi gli eventi speciali, come la performance di PS by Paul Smith e la sfilata di Tim Coppens.
Cindy Chiu, Assistant Buyer Project Aegis Co, Shanghai:
L’atmosfera è stata davvero vibrante. Un mix molto interessante, e uno degli aspetti che mi ha colpito di più è la grande internazionalità dei brand. Bellissime le presentazioni di Lucio Vanotti, Golden Goose Deluxe Brand ePaul Smith.
E tra le aziende che hanno partecipato al salone:
TOMMY HILFIGER – Tommy Hilfiger, fondatore e designer
Eravamo molto emozionati dall’idea di presentare il nostro brand a Pitti Uomo, un salone che rappresenta per me un momento entusiasmante: perfetto per celebrare l’energia e lo spirito dell’industria del menswear, in una cornice di storia e bellezza come la città di Firenze.
HERNO SPA – Claudio Marenzi, Presidente e Amministratore Delegato
Ottima edizione, con un’affluenza sempre altissima al nostro stand e di grande qualità. La presenza dei buyer è stata come sempre diversificata: molti europei i primi giorni, poi i grandi gruppi orientali e americani. Sono rimasto favorevolmente impressionato dall’inaugurazione del salone, per la quantità e qualità dei presenti, e per il notevole livello dei contenuti.
LARDINI – Andrea Lardini, Presidente
Un’edizione più che positiva, marcata dalla crescita del mercato asiatico e da una ripresa di quello statunitense. In ogni angolo della fiera l’atmosfera è stata di grande ottimismo, e questo fa pensare a un rialzo degli affari per il Made in Italy nel corso del 2017, nonostante l’andamento economico ancora incerto del Paese.
CLARKS ORIGINALS - Andrew Rogers, Group Product Director
Pitti Uomo è vetrina e motore di business al tempo stesso, uno degli eventi fieristici migliori al mondo. A questa edizione abbiamo notato una forte crescita del mercato asiatico, per noi molto importante, e in generale una straordinaria affluenza di addetti ai lavori, tra cui molta stampa qualificata che contribuisce a rendere eccitante e positiva l’atmosfera generale della fiera. E questo non può che appagare la scelta di esporre a Firenze.
WP LAVORI IN CORSO – Cristina Calori, fondatrice e presidente
Un’ottima edizione con grande affluenza e altissima qualità dei contatti che si sono chiamati. E’ sempre meno una fiera, intesa come piattaforma di vendita, e sempre più un appuntamento di moda a 360°, una vetrina per conoscere e farsi conoscere.