Moda, Tessile, Abbigliamento

Première Vision, tessile pratese con dati positivi ma col problema costi

settembre 21 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

Dopo il buon clima che si è respirato a Milano Unica, nell’imminenza di Première Vision (19-21 settembre) arrivano anche i dati del Centro Studi di Confindustria Toscana Nord a confermare il momento positivo che sta vivendo il tessile pratese.

Gli ultimi dati emersi dall’indagine congiunturale condotta dall’associazione, aggiornati alla fine del primo semestre dell’anno, evidenziano un andamento positivo del comparto dei tessuti con una variazione della produzione industriale del +3,6% rispetto allo stesso periodo del  2017. Positivo anche l’export, sulla base dell’elaborazione dei dati Istat fatta dallo stesso Centro Studi Confindustria Toscana Nord: i tessuti trama e ordito, in particolare, segnano nel primo semestre +2,3%, un dato che si riduce a +0,3% considerando le esportazioni di altre particolari tipologie di tessuto (a maglia, spalmati, pelliccette e molti altri: un insieme molto eterogeneo e più soggetto a fluttuazioni e ricomposizioni del fatturato tra mercato nazionale e estero).
“Nelle nostre aziende c’è oggi certamente più serenità rispetto al recente passato – commenta Francesco Marini, coordinatore del Gruppo Produttori di tessuti della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -, ma questo non significa che consideriamo la situazione del tutto normalizzata. Le incognite a livello internazionale sono tante, per ragioni molteplici e incontrollabili che vanno dalle scelte politiche più o meno favorevoli al libero mercato, alle valute, fino all’incremento esponenziale dei costi delle materie prime: lana e cashmere, in particolare, fanno registrare continui record. Alle aste australiane, per esempio, la lana ha superato il prezzo medio di 19 dollari australiani al chilogrammo, contro i 12 di solo tre anni fa.
L’indagine congiunturale di Confindustria Toscana Nord fa il punto anche sugli ordini, positivi con +2,4% per l’intero comparto tessuti e per la sommatoria interno ed estero, quest’ultimo particolarmente vivace segnando da solo +4%. Lo consideriamo un buon  auspicio, anche se fare i listini in questo quadro è veramente difficile.”
“Come associazione siamo fortemente impegnati nel delicato compito di aiutare l’intera filiera a dialogare al proprio interno e ad affrontare questo momento così difficile sul piano dei costi – spiega Andrea Cavicchi, che della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord è il presidente ed è quindi chiamato a gestire, al di là degli interessi delle specifiche fasi del ciclo tessile, la complessa situazione che si è determinata -. Oltre all’impennata delle materie prime dobbiamo tenere conto anche degli aumenti dei coloranti e della bolletta energetica a cominciare dal gas metano: voci di costo particolarmente rilevanti per la nobilitazione, ma che toccano anche le filature e in generale tutta la filiera.
E’ imminente un incontro del gruppo delle lavorazioni tessili guidato da Franco Ciampolini proprio per fare il punto su questi capitoli. Il messaggio che mandiamo come sezione è che la situazione va gestita con il massimo senso di responsabilità da parte di tutti: questi aumenti non possono essere ignorati e vanno quindi tenuti in conto quando le aziende che si affacciano sui mercati fanno i loro listini; nello stesso tempo, non devono essere nemmeno cavalcati in maniera inappropriata. E’ interesse di tutti che il lavoro dell’intera filiera sia remunerativo e competitivo nello stesso tempo.”

 

Costi, è in gioco la tenuta della filiera: intervento di Franco Ciampolini

“C’è molta preoccupazione fra le imprese del conto terzi tessile del distretto pratese. Una preoccupazione che ha un nome ben preciso: costi. Costi che sono in aumento esponenziale su una molteplicità di voci dei nostri bilanci. C’è stata una convergenza di fattori così destabilizzanti, che colpiscono in maggiore o minor misura tutte le fasi di lavorazione.

Qualche dato può dare la misura di quello che sta accadendo.

Gas metano: incrementi in parte già in essere, ma dal prossimo ottobre andremo a un +50% del costo energetico in bolletta. Il nostro consorzio e il gruppo di acquisto stanno operando bene e riescono a contenere un po’ i danni ma non certo ad azzerare il problema.

Energia elettrica: dal 2017 è stato un aumento continuo; i costi all’ingrosso sono cresciuti del 45% negli ultimi 12 mesi. Stessa situazione del gas: buono e meritorio lavoro del consorzio e del gruppo di acquisto ma il problema rimane.

Coloranti: situazione molto diversificata a seconda del prodotto, con incrementi talvolta minimi ma in altri casi anche superiori al 100%.

Chiunque abbia una conoscenza anche sommaria della filiera può rendersi conto che non c’è fase che sia immune da aggravi. Rifinizioni e tintorie sono colpite da tutti questi fattori, ma anche stamperie, filature, tessiture e tutte le altre lavorazioni risentono di effetti molto pesanti, che si sommano a tanti altri (lo smaltimento dei rifiuti, per esempio).

Le ragioni di questa situazione sfuggono interamente al nostro controllo.

Siamo consapevoli, noi terzisti, che Confindustria Toscana Nord sta lavorando anche ai massimi livelli sull’unica cosa che realisticamente può fare in maniera diretta, cioè sensibilizzare l’intera filiera, a cominciare dai nostri committenti, sulla situazione in atto. Andrea Cavicchi come presidente di sezione, ma anche gli altri colleghi degli organi associativi, dimostrano consapevolezza e richiamano tutti al senso di responsabilità.

E’ importante che le loro esortazioni e – non meno di queste – le voci preoccupate di noi terzisti non rimangano inascoltate. Ne va dell’esistenza stessa della filiera tessile pratese, che è tale perché accanto alle aziende che si affacciano sui mercati esiste anche chi i bei tessuti e filati che il mondo ama e acquista li realizza materialmente.

Le imprese terziste, come attestano le analisi dei bilanci effettuate dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord, sono fra quelle con maggiori problemi di redditività.

I listini prezzi di lanifici e produttori di filati devono tenere conto di quanto sta succedendo nella parte a monte della filiera.”

Franco Ciampolini, coordinatore del Gruppo Nobilitazione e lavorazioni tessili di Confindustria Toscana Nord

 


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