Moda, Tessile, Abbigliamento

Russia: il prezzo pagato dal made in Italy per le tensioni con l’Ue

settembre 5 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Qualcuno comincia a fare i conti. Secondo Marco Fortis (Edison), il made in Italy nel suo complesso – dalla moda ai mobili, fino alla meccanica – rischia una perdita di almeno un miliardo di euro con le tensioni tra Europa e Russia, innescate dalla crisi in Ucraina.

In un’analisi pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore, Fortis (direttore degli studi economici di Edison e vicepresidente della fondazione Edison) rileva che l’Italia è il secondo Paese dell’Ue esportatore di beni verso la Russia, per un valore di 10,8 miliardi di euro, mentre 10 anni fa la Federazione era soltanto il 15esimo mercato.

Nel 2013 la Russia è stata il settimo mercato per la filiera del tessile-abbigliamento-pelli-calzature, per un totale di 2,3 miliardi di euro esportati. I prodotti più venduti dall’Italia in questo territorio sono, in valore, le calzature: 642,3 milioni di euro nel 2013. Segue l’abbigliamento, con 634,1 milioni. Lo sportswear è all’ottavo posto con 223,4 milioni. I mobili occupano il nono posto con 216,3 milioni.

La crisi russo-ucraina ha portato, nei primi cinque mesi del 2014, a un calo globale delle importazioni di made in Italy, da parte della Russia, del 6,7% che, dice Fortis, «rischia di aggravarsi con l’aumento delle ritorsioni commerciali».

«Se la flessione dovesse arrivare al 10% sull’intero anno – stima l’economista – per l’economia italiana significherebbe perdere un miliardo di euro».

 


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