Moda, Tessile, Abbigliamento

Ultra fast-fashion, a Parigi dichiarazione congiunta delle Federazioni Europee del T/A

settembre 17 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, Prato

In occasione del salone Première Vision, Confindustria Moda, rappresentata dal Presidente Luca Sburlati, ha firmato – insieme a Euratex e alle principali federazioni europee del tessile e dell’abbigliamento – una dichiarazione congiunta contro l’ultra fast-fashion .
L’iniziativa, promossa dalle associazioni francesi UFIMHUIT, segna un fronte comune a livello europeo per difendere il settore, i lavoratori e i consumatori dagli effetti distorsivi di un modello economico insostenibile.

Il documento esprime profonda preoccupazione per l’espansione delle piattaforme extra-UE di e-commerce che alimentano la moda ultra-veloce, con impatti devastanti su:

  • Ambiente: sovrapproduzione di abiti a vita brevissima, crescita esponenziale dei rifiuti tessili e aumento dei consumi insostenibili.
  • Economia: pressione insostenibile sulle aziende e sui brand italiani ed europei che rispettano standard ambientali e sociali elevati, concorrenza sleale legata a frodi IVA e violazioni di proprietà intellettuale.
  • Società: desertificazione dei centri urbani e perdita di valore del tessile europeo basato su qualità, durata e innovazione.

La dichiarazione sollecita azioni immediate da parte dell’UE e degli Stati membri, tra cui:

  • la riforma del Codice Doganale europeo e l’eliminazione dell’esenzione dai dazi sotto i 150 €;
  • l’introduzione di tariffe sui piccoli pacchi per finanziare controlli doganali più efficaci

il recupero dell’IVA sulle spedizioni di ultra fast-fashion;

  • l’obbligo per le piattaforme di e-commerce di avere un rappresentante legale nell’UE, responsabile al pari delle imprese europee;
  • l’uso del Digital Services Act e del Digital Markets Act per sanzionare le pratiche scorrette;
  • l’avvio di un dialogo con le autorità cinesi sul contrasto a modelli produttivi contrari agli obiettivi ambientali condivisi.

Per poter conseguire questi obiettivi a livello UE, secondo Confindustria Moda è fondamentale il supporto del Governo italiano e la Federazione auspica pertanto che questi obiettivi siano considerati prioritari e portati avanti nelle sedi comunitarie e nazionali più opportune. L’adozione delle misure esposte sopra, a salvaguardia dell’intero comparto Tessile-Abbigliamento italiano, risulta tanto più urgente se si considerano i dati più recenti sulle importazioni dalla Cina che registrano un preoccupante incremento.

Luca Sburlati, Presidente di Confindustria Moda, ha dichiarato:

“Con questa firma, insieme a Euratex e alle federazioni europee della moda, chiediamo una reazione immediata per la definizione di regole chiare e controlli efficaci per contrastare un modello che mette a rischio la competitività, l’occupazione e la sostenibilità delle nostre imprese, della filiera e dei nostri brand. La moda italiana ed europea devono continuare a rappresentare un punto di riferimento per qualità, trasparenza e responsabilità, offrendo un’alternativa concreta alla moda ultra-veloce, caratterizzata da modelli spesso insostenibili e da impatti ambientali devastanti. In questa sfida, sono convinto che sia fondamentale anche il ruolo del commercio e dei consumatori, che devono essere informati in modo corretto e trasparente, contrastando con fermezza fenomeni di distorsione e falsa comunicazione diffusi sui social network. Ogni giorno milioni di pacchi entrano in Italia senza pagare dazi, senza controlli doganali e senza verifiche sul rispetto delle normative ambientali e dei requisiti di produzione. Nei soli primi 6 mesi dell’anno, nel comparto Tessile-Abbigliamento, l’import dalla Cina è aumentato del 18%, un numero che si commenta da solo. È una situazione che non possiamo più tollerare: servono scelte immediate e urgenti per ristabilire regole eque e proteggere il nostro settore, il secondo per export nel nostro Paese.”

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Dichiarazione delle Federazioni Europee del Tessile e dell’Abbigliamento

Moda ultra-express:le federazioni europee del tessile e dell’abbigliamento chiedono azioni urgenti

Le federazioni europee del tessile e dell’abbigliamento esprimono viva preoccupazione per la crescita della moda ultra-express, alimentata dalle più grandi piattaforme di e-commerce di paesi terzi, che rappresenta già, con 4,5 miliardi di pacchi importati nell’Unione Europea nel 2024, circa il 5% delle vendite (20% online) ed è in forte espansione.

A differenza delle imprese e dei commercianti che contribuiscono a uno sviluppo socio-economico di qualità in tutta l’UE, la moda ultra-express aggrava i disequilibri ambientali, economici e sociali:

• Genera una sovrapproduzione di capi dalla durata estremamente breve, causando un aumento senza precedenti dei rifiuti tessili e dei consumi di abbigliamento.

• Esercita una pressione insostenibile sulle imprese europee, in particolare sulle PMI, che si sforzano di rispettare elevati standard ambientali, etici e sociali.

• Minaccia i negozi in tutte le città dell’Unione, accelerando la desertificazione dei centri urbani.

Inoltre, la moda ultra-express si fonda su un modello economico contrario alle regole vigenti nell’Unione Europea e nei suoi Stati membri. Tra i problemi ricorrenti figurano frode IVA, violazioni della proprietà intellettuale e pubblicità ingannevoli, che alimentano la concorrenza sleale nel mercato unico e svantaggiano le imprese rispettose delle norme sociali ed ambientali dell’UE. Le industrie europee del tessile e dell’abbigliamento non possono più attendere anni prima che vengano adottati provvedimenti contro la moda ultra-express.

Di fronte a questa evoluzione, chiediamo solennemente e con fermezza:

1. Agli Stati membri dell’Unione Europea di adottare misure volte a limitare l’immissione sul mercato di prodotti provenienti dalla moda ultra-express e a sostenere attivamente le imprese che investono in sostenibilità, qualità e innovazione.

2. Alle istituzioni europee e agli Stati membri di includere la lotta contro la moda ultra-express tra le loro priorità, operando senza indugi per:

- Attuare immediatamente la riforma del Codice Doganale Europeo, i cui principi sono stati concordati al Consiglio dell’Unione Europea del 27 giugno 2025.

- Accelerare le indagini in corso e applicare le sanzioni più severe nell’ambito del DSA (Regolamento sui Servizi Digitali) e del DMA (Regolamento sui Mercati Digitali) per ristabilire condizioni di concorrenza leale.

- Esigere che le piattaforme di e-commerce nominino rappresentanti legalmente autorizzati, così da poter essere ritenute responsabili al pari di qualsiasi altro concorrente nell’UE.

- Introdurre tariffe sui piccoli pacchi per finanziare i controlli doganali.

- Abolire l’esenzione dai dazi doganali per le spedizioni fino a 150 €.

- Riscuotere l’IVA sulle spedizioni di moda ultra-express.

- Avviare un dialogo con le autorità cinesi sulle piattaforme le cui pratiche contraddicono i loro stessi obiettivi ambientali.

3. Ai consumatori europei di privilegiare i prodotti sostenibili e sostenere le imprese e i marchi impegnati in una transizione responsabile del settore tessile e dell’abbigliamento.

L’Unione Europea ha i mezzi e il dovere di agire immediatamente per rafforzare la competitività dell’offerta europea e, allo stesso tempo, proteggere i suoi lavoratori riducendo l’impatto ambientale del consumo tessile.

La moda ultra-express non può diventare la norma. È tempo di agire collettivamente per promuovere un modello economico basato su qualità, trasparenza, responsabilità sociale e ambientale.

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Fatto a Villepinte, in occasione del salone Première Vision, il 16 settembre 2025

Le federazioni europee del tessile e dell’abbigliamento:

Lionel Guérin e Pierre-François Le Louët – Co-Presidenti Olivier Ducatillion – Presidente Mario Jorge Machado – Presidente Sava Mitrovic – Presidente Luca Sburlati – Presidente Marja-Liisa Permikangas – Direttrice Generale Robert Simek – Vice-Presidente Sylvia Roelofs – Presidente Mag Eva Maria Strasser – Direttrice Generale Vassilis Masselos – Presidente Gyte Bekstiene Thomas Klausen – Direttore Generale Peter Flückiger – Direttore Generale Josep Maria Mestres – Presidente Elizabeth De Wandeler – Consigliera Affari Economici Ralph Kamphöner – Responsabile dell’Ufficio di Bruxelles César Araujo – Presidente Cecilia Nykvist – CEO Erik Magnus – Delegato Generale Bart Depourcq – Presidente Tadeusz Wawrzyniak – Presidente

 


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