White: operazione internazionalizzazione
maggio 13 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsIl White parte alla conquista dei francesi. Il salone milanese, che ormai organizza 4 appuntamenti all’anno, vuole prolungare nel tempo il successo delle sue ultime edizioni, soprattutto del nuovo format misto lanciato nel giugno del 2015 nello spirito delle fiere dello scaglione noto nell’ambiente come “seconda sessione” francese. Per questo, il team del White vuole proseguire nell’operazione di internazionalizzazione, che ha nel mirino diversi mercati, a cominciare da quello della Francia.
Dopo aver assunto Muriel Piaser (ex direttrice della fiera Prêt-à-Porter Paris) come consulente, il White è andato ad incontrare aziende e buyer di Parigi. L’obiettivo? Attrarre a sé espositori francesi e convincere i compratori dell’utilità del suo secondo salone, con i key accounts come bersaglio.
Lo scorso gennaio, il salone misto delle pre-collezioni femminili e delle collezioni maschili ha riunito circa 7.000 visitatori e 230 marchi. La nuova edizione punta su 260 griffe, per oltre il 60% italiane, con solamente una decina di brand francesi. Il salone sta moltiplicando le operazioni per scovare dei nuovi stilisti: spazio “China Calling”, programma di accelerazione per dieci marchi giovani, partnership con il salone danese Revolver, che porterà anche dieci brand in fiera a Milano….
Il White, sempre guidato dal suo ideatore Massimiliano Bizzi, vuole dimostrare l’utilità del suo nuovo format, primo a mostrare le pre-collezioni nella stagione con una programmazione nei giorni 18, 19 e 20 giugno (una settimana prima del suo concorrente parigino Tranoï).
Oltre a Parigi, il salone è andato a far conoscere le proprie idee e strategie a Dubai, Copenhagen, Tbilisi, Pechino, Shanghai… Perché l’Asia si è rapidamente posizionata dietro all’Italia come numero di visitatori nelle ultime due edizioni di giugno e gennaio, ma il salone spera che ci sia un passo avanti anche con i buyer americani e mediorientali per la prossima edizione in Via Tortona.