Moda, Tessile, Abbigliamento

“Se le aziende a valle si apriranno a quelle a monte, inizierà il futuro della moda italiana”

novembre 11 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Intervenuto al 21° Fashion & Luxury Summit organizzato il 10 novembre a Milano da Pambianco e Deutsche Bank, dal titolo “Innovazione e Velocità – Le rivoluzioni in atto nell’industria della moda e del lusso”, il presidente di Sistema Moda Italia (nonché fondatore del marchio di abbigliamento Herno) Claudio Marenzi ha rivelato che SMI rappresenta 52 miliardi di euro degli 83 complessivi del settore, e che il comparto tessile cresce dell’1,8%.

“A monte della filiera le aziende fanno molta fatica e la crescita potrebbe essere più alta se la situazione fosse diversa. Il contratto nazionale è ancora da definire, ma non sono possibili aumenti salariali, altrimenti la filiera crollerebbe”, ha indicato Marenzi, che apprezza molto la nuova strategia industriale annunciata dal governo.

“L’industria 4.0, il nuovo progetto del Ministro Calenda, ossia la quarta rivoluzione industriale, è l’integrazione tra elementi fisici e digitali. Un’integrazione che potenzialmente c’è già e che serve a comprimere i tempi del passaggio d’informazioni tra le aziende della filiera”, ha detto il presidente di SMI.

“Sono i grandi brand che devono parlare con i loro fornitori, dando informazioni prima di quanto avviene ora, in modo da permettere a questi ultimi di essere più efficienti. La sfida di oggi è riuscire tramite l’integrazione a portare dati alla filiera, ed è l’unico modo per mantenerla. Per farlo però i brand devono legarsi a una sola filiera, per non disperdere le informazioni”, ha proseguito.

“Se le aziende a valle si apriranno a quelle a monte, inizierà il futuro della moda italiana”, è stata quindi la sintesi del pensiero di Claudio Marenzi.


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