Le imprese della moda protagoniste nella rivoluzione digitale
luglio 12 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsORIGIN PASSION AND BELIEFS: Presentato il rapporto di Confartigianato che esamina le tendenze del settore.
Nel 2018 un’impresa su due utilizzerà almeno un incentivo del piano “impresa 4.0”. Il 38,3% adotta tecnologie di sicurezza informatica, il 21% acquista beni legati al web e il 5% investe nell’IOT (internet of things).
Milano, 11 luglio 2018 - A ORIGIN PASSION AND BELIEFS, la manifestazione di IEG – Italian Exhibition Group – che raccoglie le migliori imprese manifatturiere italiane nel comparto moda e accessori – Confartigianato ha presentato il suo rapporto sul settore.
Nel corso di un convegno dedicato all’innovazione e al digitale nel settore dal titolo “Fashion 4.0 – Le tecnologie per l’economia del su misura” l’ufficio studi di Confartigianato ha illustrato le tendenze del settore della moda evidenziando, in particolare, la spinta delle aziende alla digitalizzazione.
Ne emerge che le imprese della moda registrano un buon andamento congiunturale di produzione e vendite all’estero e sono coinvolte nelle sfide dell’innovazione digitale per consolidare efficienza e produttività.
In particolare sono tra le più interessate dalla rivoluzione digitale dei consumi: la categoria dell’abbigliamento è quella che registra la quota più elevata di e-shoppers (40,4%). Cambia anche la comunicazione con il mercato: il 34,4% delle imprese del tessile, abbigliamento, pelle e calzature usa i social media, prevalentemente per sviluppare l’immagine dell’impresa o i suoi prodotti (26,9%) e per raccogliere opinioni, recensioni e rispondere alle domande dei clienti (18,0%); una quota più limitata di imprese utilizza il mondo dei social per coinvolgere i clienti nello sviluppo o nell’innovazione di beni o servizi (6,9%).
Il report di Confartigianato esamina le preferenze delle imprese del comparto nelle scelte di investimento in beni e servizi digitali effettuate nel triennio 2014-2016. Nel dettaglio il 38,3% delle imprese della moda ha adottato tecnologie relative alla sicurezza informatica, il 21,1% ha acquistato beni e servizi legati a applicazioni web o app, il 14,7% delle imprese ha investito nei social media, il 12,1% nelle vendite online, il 10,6% nel cloud computing e il 5,3% nell’area Internet delle Cose. Più selettivi gli investimenti nelle altre tecnologie digitali.
Tra i fattori di impulso alla digitalizzazione le imprese pongono al primo posto le agevolazioni, finanziamenti e incentivi fiscali, indicato dal 39,6% degli intervistati, seguiti da infrastruttura e connessione in banda ultralarga con il 25,0% e sviluppo di una strategia di digitalizzazione dell’impresa con il 12,6%. A tal proposito si conferma la bontà della politica fiscale centrata su super ed iper ammortamento che – anche grazie all’azione di Confartigianato – ha ricevuto un rifinanziamento nella Legge di Bilancio 2018.
Una recente rilevazione sui giovani imprenditori evidenzia che circa 1 impresa su 2 (48,1%) nel settore della moda utilizza o utilizzerà almeno un incentivo del piano “Impresa 4.0″. La maggiore domanda riversa effetti positivi sull’offerta di macchinari per le industrie tessili, dell’abbigliamento e del cuoio che ad aprile 2018 cumulano – in media mobile a 12 mesi – un aumento della produzione dell’8,3%.
“In generale molto positivi sono tutti i dati che riguardano il settore. – commenta Marco Carniello, direttore della divisione Fashion and Jewellery di IEG Italian Exhibition Group – Sono dati che trovano riscontro anche nella nostra relazione con le aziende. Quest’anno abbiamo avuto un importante incremento degli espositori e questo significa il maggior desiderio di apertura all’internazionalità delle aziende italiane ma anche la disponibilità a concepire una maniera più strutturata e innovativa di proporsi al mercato”.
Nei primi quattro mesi del 2018 la produzione del tessile, abbigliamento, pelli e calzature aumenta del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, invertendo il segno negativo (-1,7%) rilevato un anno prima e sovraperformando la media del manifatturiero.
E sempre nel primo quadrimestre 2018 la domanda estera ha fatto crescere le nostre esportazioni del 3,6%, in miglioramento rispetto al +2,8% di un anno prima.
L’ingresso delle imprese della moda nella quarta rivoluzione industriale avviene all’insegna dell’incremento dell’efficienza: in dieci anni (2007-2017) il settore del tessile, abbigliamento, pelle e calzature ha cumulato un incremento di produttività del 17,7%, ritmo doppio rispetto alla media del manifatturiero (+8,1%).
Al buon andamento della produttività contribuiscono le piccole imprese: in cinque anni il valore aggiunto per addetto delle piccole imprese italiane cresce del 13,3%, a fronte dell’aumento del 4,5% registrato dalle piccole imprese tedesche del settore. Il settore con la recente più elevata crescita della produttività dei fattori è stato quello delle pelli.
“Quest’ultimo aspetto in particolare – aggiunge Carniello – conferma la validità del format di ORIGIN PASSION AND BELIEFS, che si pone come importante opportunità per le piccole e medie aziende di incontro e confronto con i decision maker nazionali e internazionali dei top brand del comparto”.
“Le imprese artigiane della filiera del fashion, hanno trovato in ORIGIN PASSION AND BELIEFS uno spazio di respiro internazionale che, fino a qualche anno fa, faticavano a trovare” commenta Fabio Pietrella, Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Imprese. “Inoltre il valore aggiunto che l’artigianalità dà al “Made in Italy” – fiore all’occhiello dell’export nazionale – e ad eventi come OPB, rende chiara l’importanza di continuare a credere ed investire anche in chiave digitale nelle PMI artigiane”.
“Il rapporto di collaborazione sempre più saldo e con una forte prospettiva futura” aggiunge Giuseppe Mazzarella, delegato all’Internazionalizzazione di Confartigianato Imprese, “sta ponendo le basi per una presenza sempre più numerosa delle nostre imprese artigiane all’appuntamento annuale con OPB”.