Nel 2013 la produzione mondiale di fibre è aumentata del 2,8%
luglio 28 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsCirca 92,3 milioni di tonnellate di fibre sono state prodotte nel 2013, per una progressione pari al 2,8%. Se le fibre fatte a mano evidenziano un incremento del 6,1%, con 60,3 milioni di tonnellate, quelle fatte a mano partendo da fibre naturali calano del 3%, a 32 milioni di tonnellate.
E’ quanto rileva lo studio “The Fiber Year 2014”, che si focalizza sui prodotti tessili e i non tessuti. L’indagine fa soprattutto riferimento alla correlazione tra i livelli di produzione e il consumo reale di fibre. L’anno scorso sono state utilizzate circa 90,1 milioni di tonnellate di fibre, in crescita del 4,4%, malgrado le persistenti incertezze del mercato e la pessima congiuntura europea.
Questo aumento si spiega in particolare con la scommessa fatta sul consumo crescente dei Paesi del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
Gli scambi di fibre si sono mostrati dinamici l’anno scorso, con un incremento dell’8,1% del valore delle esportazioni dei dieci principali Paesi esportatori (Unione Europea inclusa), a 391 miliardi di euro. Non sorprende che la Cina abbia avuto l’incremento più importante, con un +11%, a 210 miliardi di euro, ma anche Turchia e Bangladesh hanno ottenuto buone crescite.
In termini di prospettiva, “The Fiber Year” stima fino al 2020 una diminuzione media annua del 2,5% della domanda di fibre. Il consumo dei Paesi più ricchi, superiore a quello delle altre nazioni, dovrebbe gradualmente ridursi. Una dinamica di rallentamento che andrà di pari passo con la necessità crescente di avere delle informazioni precise sui vari mercati mirati e sul loro ambito di consumo.