In crescita del 2,6% l’export del Prêt-à-porter femminile
ottobre 8 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsLa Francia “s’irradia oltre i propri confini” secondo la Fédération Française du Prêt-à-porter Féminin (Federazione Francese del Prêt-à-porter Femminile, ndr.). L’organismo rivela che il settore ha incrementato del 2,6% le sue esportazioni nel primo semestre, a 1,4 miliardi di euro.
Anche le esportazioni verso l’Unione Europea progrediscono, del 5,9%. Cinque nazioni del Vecchio Continente arrivano infatti nella Top 10 dei primi clienti, con la Germania (al 3° posto della classifica), l’Italia (al 4°), la Spagna (5°), il Regno Unito (6°) e il Belgio (7°).
Il Regno Unito inoltre aumenta notevolmente i suoi ordini, con un +20,5% nel semestre. La Spagna invece, sebbene ancora “convalescente”, riprende un po’ tono con un +5,2%.
Nelle esportazioni riguardanti le nazioni più lontane, il tandem Cina e Hong Kong sconvolge la classifica, con incrementi rispettivamente del 3,8% e del 14,4%. Un ritmo importante, eppure inferiore a quello del 1° semestre 2013, che vede la “Greater China” totalizzare l’11,3% delle esportazioni francesi, e occupare così la prima posizione della classifica.
Seguono gli Stati Uniti, con il 9% (+3,3%), che passano davanti alla Germania e al suo 8,9% (+1,8%). Il Giappone è invece cresciuto del 2,6%, mentre la Russia crolla di un -24,6%, a causa sicuramente della situazione geopolitica, ma soprattutto per l’inizio di una fase di recessione e per il crollo del rublo.
Sul versante delle importazioni, il prêt-à-porter femminile è aumentato del 7%. E gli imprenditori stanno approfittando del contesto di ripresa per diversificare le loro forniture.
Con il 54,5% del mercato, l’Asia ottiene un aumento degli ordini dello 0,4%. Prima in classifica, la Cina pesa per il 33,7% sulle importazioni, registrando comunque un calo dello 0,1%, con gli ordini che si sono in parte riorientati su Paesi vicini come il Bangladesh (+10,4%) e il Vietnam (+27%).
Dopo i ribassi registrati nel 2013, l’Italia e la Germania ottengono aumenti rispettivamente del 15,3% e del 47,5%. La Romania subisce invece una diminuzione degli ordini del 16,8%, presumibilmente a favore della Bulgaria, che ottiene una progressione del 15,9%. Il Maghreb mantiene la sua presenza in classifica, permettendo all’Euromed di essere rappresentato da tre nazioni nella Top 10 dei fornitori, con il Marocco (-0,1%), la Turchia (+3,1%) e la Tunisia (+1,3%).