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Fiducia dei calzaturieri in attesa della legge sul “Made in”

novembre 18 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Un piede ben saldo nei distretti (dove si registra un ritorno alla produzione) e un altro nel mondo, dove esportano oltre il 70% (+4,5% l’export nei primi sette mesi del 2014) della produzione. Gli industriali della calzatura intravedono l’uscita dalla crisi attraverso la bandiera del made in Italy, ma guardano all’Europa e al Governo Italiano a cui chiedono l’approvazione della legge sul “Made in”.

L’ultimo identikit del settore calzaturiero arriva dal convegno annuale diAssocalzaturifici che si è svolto sabato, 15 novembre, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze. «Il “Made in” è un obiettivo centrale, che non ci possiamo lasciar sfuggire», ha sottolineato Cleto Sagripanti, presidente dell’associazione dei calzaturieri.

«Riappropriarci del made in Italy è una battaglia di civiltà e non possiamo essere lasciati soli – ha proseguito Sagripanti -. Abbiamo bisogno che le istituzioni ci aiutino a promuovere il ritorno alla produzione nei nostri distretti, anche grazie all’introduzione a livello europeo dell’etichettatura di origine obbligatoria».

Un appello a cogliere questi segnali del “grande ritorno” che dava il titolo al convegno fiortentino e a intervenire per favorirlo, tenendo conto che nell’ultimo anno sono stati 192 i marchi rientrati in Italia. Il fenomeno del reshoring è stato analizzato in una ricerca del Back-reshoring Research Group del consorzio universitario Uni-Club MoRe.

Secondo lo studio, il reshoiring è un trend in lenta crescita anche tra le medie imprese calzaturiere e fra quelle dell’abbigliamento: più del 19% delle riallocazioni su scala mondiale interessa questi comparti.

E l’Italia è il Paese dove si concentrano il 20% delle decisioni di reshoring, prima al’interno della Ue (davanti al Regno Unito e alla Germania) e seconda dietro agli Stati Uniti (46,6%), veri grandi protagonisti del ritorno alla manifattura.

«Il made in Italy è il nostro elemento vincente nella competizione internazionale. Su questo il Governo è in prima linea, tanto in ‘casa’, quanto a Bruxelles»: con queste parole il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, ha voluto rassicurare gli imprenditori intervenuti al convegno di Firenze.

L’evento che si è svolto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ha visto la presenza anche del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti e di importanti imprenditori di settore nel panorama italiano, tra cui James Ferragamo, il presidente della sezione Pelletteria di Confindustria Firenze, Franco Baccani, fino all’amministratore delegato di Banca MpsFabrizio Viola, che ha annunciato l’avvio di un progetto con Assocalzaturifici per aiutare le aziende del settore a internazionalizzarsi.

«Stiamo lavorando a un progetto per finanziare la filiera – ha anticipato Viola – che prevederà non solo offerta di credito ma anche accompagnamento all’internazionalizzazione».

«Quello di Firenze – ha sottolineato Sagripanti – è un punto d’inizio per chi opera nel nostro settore. Vogliamo partire da qui per presentare delle proposte di legge concrete per il rilancio della manifattura in Italia, rimettendola al centro dell’agenda politica».

«Il Jobs Act – ha precisato il numero uno di Assocalzaturifici – sembra dare segnali concreti per semplificare i rapporti di lavoro e incentivare le assunzioni. Anche alcune misure, inserite nella Legge di Stabilità, dimostrano si stia seguendo la giusta direzione per favorire realmente la competitività».

Nel 2013, in Italia, sono stati prodotti 202 milioni di paia di calzature, per un fatturato di oltre 7,4 miliardi di euro (+4,9% rispetto al 2012). La rilevazione di Assocalzaturifici ha evidenziato una riduzione media dell’output dell’1,6% in volume, rispetto alla prima metà del 2013. L’export cresce del 4,5%, in termini di valore, nei primi sette mesi di quest’anno, mentre fa registrare un +0,2% per numero di calzature esportate.

Nella foto, una proposta primavera-estate 2015 di Salvatore Ferragamo

 


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