L’andamento della Tessitura italiana nel primo trimestre dell’anno e le previsioni per l’intero 2015
luglio 2 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, PratoNel primo trimestre 2015 l’andamento delle importazioni e delle esportazioni registra un andamento, in entrambi i casi, negativo. Le importazioni hanno segnato un -4,7% in valore, mentre le esportazioni, sempre in valore, sono diminuite del 4,6%, però con performance molto positive dei tessuti di lana pettinata e cardata. Il saldo della bilancia commerciale del comparto, nel trimestre considerato, è positivo per oltre 350 milioni di euro, in linea, anche su base annua, con l’andamento del 2014.
Il dato negativo rimarrebbe però confinato nella prima parte del 2015. Secondo i dati elaborati dal modello econometrico realizzato dal Centro Studi di Sistema Moda Italia, in collaborazione con l’Università di Castellanza, su base annua è, infatti, prevista una crescita del fatturato del ‘monte’ (tessitura, filatura e nobilitazione) del 2,9%, dovuto in buona misura al traino delle esportazioni, dirette e indirette, di tessuti.
Le esportazioni registrano un importante performance positiva negli USA (+14,4%) e un’incoraggiante crescita verso Hong Kong (+2,5%), mentre sono tutte con il segno negativo, tranne che il Regno Unito (+2,9%), le esportazioni verso i maggiori Paesi europei: (Germania -5,4%), Romania (-4,4%), Francia (-3,5%), a cui vanno sommate le esportazioni verso la Tunisia (-26,8%).
Assieme, Hong Kong e Cina, che presenta una lieve flessione (-1%), al momento retrocedono a terzo mercato di sbocco dei tessuti Made in Italy.
Suddividendo le esportazioni per categorie merceologiche, i tessuti di lana pettinata e cardata, che pesano in valore per circa il 55% sul totale, presentano un saldo positivo rispetto al corrispondente trimestre del 2014. L’export di tessuti di lana pettinata, il cui valore è di oltre 137 milioni di euro cresce del 4,2%, mentre quello di tessuti cardati, che vale circa 64,5 milioni di euro, è cresciuto del 3,3%. In flessione le esportazioni degli altri comparti merceologici.
Sul versante importazioni, tra i primi sei Paesi, mantengono un segno positivo: Cina (+2%), da cui proviene il 29% dei tessuti importati, e il Pakistan (+4,6%), mentre presentano un segno negativo: Turchia (-15,8%), che ha una quota di quasi il 20% sul totale delle importazioni, Germania (- 11,3%), Repubblica Ceca (-17,2%) e Spagna (-10,4%).
Il calo delle importazioni è trascinato dalla significativa diminuzione dei tessuti di cotone (-7.8%) e dei tessuti a maglia-trama (-4,1%), che in valore rappresentano il 74% del totale delle importazioni di tessuti.
“I dati, anche del primo trimestre del 2015 – sostiene Silvio Albini, Presidente di Milano Unica -, confermano che le scelte strategiche di Milano Unica, sostenute dal Ministero delle Sviluppo Economico e, in particolare dal Viceministro, Carlo Calenda, e dall’Agenzia ICE, sono molto coerenti con l’evoluzione del contesto globale. Cina e USA si confermano, infatti, come i mercati verso i quali indirizzare gli sforzi commerciali e di marketing del Made in Italy, a fronte della stagnazione dei consumi di abbigliamento sul mercato interno e della debolezza complessiva della ripresa nell’Unione Europea. L’auspicata ripresa, come ha sostenuto in questi giorni anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, in particolare in Europa, è ancora molto debole e disomogenea e occorre, dunque, accelerare sull’ulteriore internazionalizzazione delle aziende del tessile e, più in generale, dell’Abbigliamento Made in Italy, assecondando e articolando le nuove domande provenienti dai mercati. Milano Unica, a partire da PRIMA e dall’esordio a New York, si conferma come positivo paradigma per le strategie di espansione del Made in Italy nel mondo.