Contratto tessili, rotte le trattative. In sciopero il 18 novembre dopo 20 anni
novembre 11 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, PratoLa Filctem Cgil, la Femca Cisl e la Uiltec si ritroveranno in piazza insieme alle lavoratrici e ai lavoratori tessili in sciopero per il contratto nazionale nella giornata di venerdì 18 novembre. Nello stesso giorno si svolgerà un presidio di fronte all’Uib di Biella a partire dalle ore 10.00 che vedrà la partecipazione di tutta la Regione Piemonte. “E’ da vent’anni che non succedeva un fatto del genere – spiegano i sindacati in una lettera - poiché il buon sistema di relazioni sindacali consentiva di chiudere i contratti attraverso il confronto, in tempi ragionevoli e con soluzioni di reciproca utilità. Oggi tutto questo non avviene perché Smi ha scelto di cavalcare le posizioni più intransigenti di Confindustria che non garantiscono coperture salariali e, addirittura, rimettono in discussione diritti acquisiti a partire dai problemi di orario. Anche per questi motivi le stesse Rsu stanno consegnando in questi giorni una lettera aperta agli imprenditori tessili in cui chiedono agli stessi “di farsi parte attiva perché la trattativa e il confronto sul contratto nazionale riprendano su basi e contenuti positivi”.
“La trattativa – affermano - a distanza di 6 mesi dalla scadenza del CCNL, si è interrotta a causa della indisponibilità delle controparti (SMI) a rivedere l’impostazione sul modello di individuazione ed erogazione degli incrementi salariali e per le richieste normative tutte incentrate a comprimere i diritti dei lavoratori. La richiesta di ridurre le ferie degli impiegati, quella di intervenire sui 3 giorni di carenza per malattia, da molti anni retribuiti al 50%, il pieno recepimento del Jobs Act, l’intervento sulla Legge 104, il disimpegno sul nuovo sistema classificatorio (inquadramento) dopo anni di lavoro condiviso e il superamento dello straordinario individuale volontario evidenziano la volontà di negare diritti come strumento prevalente a garantire la competitività delle aziende SMI sembra interessata esclusivamente a ridurre diritti e salari Dopo oltre 20 anni il settore torna allo sciopero e lo fa in difesa del CCNL”.