Credito d’imposta anche nei settori della produzione creativa
ottobre 6 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, PratoI prototipi delle nuove collezioni moda sono da intendersi a tutti gli effetti rilevanti elementi di ricerca industriale e sviluppo pre-competitivo.
Grande soddisfazione viene espressa dalle Associazioni del sistema moda di CNA, Confartigianato e Confindustria per il parere pubblicato dal MiSE in merito alla ammissibilità tra le attività di ricerca e sviluppo che possono beneficiare del nuovo credito d’imposta quelle collegate alla ideazione e realizzazione dei nuovi campionari.
Il chiarimento si era reso necessario a seguito di incertezze emerse riguardanti la corretta interpretazione della previsione normativa recata dal comma 5 dell’art.3 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 – che esclude espressamente dalle attività ammissibili “le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti”. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiarito come nei settori in questione possono considerarsi rilevanti, quali attività di ricerca industriale e sviluppo pre-competitivo, l’insieme dei lavori organizzati dall’impresa ai fini dell’elaborazione e della creazione di nuove collezioni di prodotti. Più in particolare, è nelle fasi della ricerca e ideazione estetica e nella conseguente realizzazione dei prototipi dei nuovi prodotti che può astrattamente individuarsi “quel segmento di attività diretta alla realizzazione del prodotto nuovo o migliorato, al quale collegare l’agevolazione che premia lo sforzo innovativo dell’imprenditore”. Tale processo di creazione di prodotti nuovi o migliorati potrà in concreto apprezzarsi, a seconda dei casi e in conformità alle prassi commerciali del settore, in rapporto ai materiali utilizzati, alla combinazione dei tessuti, ai disegni e alle forme, ai colori o ad altri elementi caratterizzanti le nuove collezioni rispetto alle serie precedenti.
Il chiarimento è stato frutto di un’azione congiunta tra le Associazioni settoriali di CNA, Confartigianato e Confindustria supportate dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Emilia Romagna nella persona dell’Assessore, Palma Costi, che in considerazione della rilevanza e dell’attenzione dedicata al settore ha lavorato insieme alle realtà associative regionali e nazionali per arrivare ad un chiarimento che potesse mettere le aziende al riparo da interpretazioni negative. Un obiettivo prioritario per il rilancio e lo sviluppo del settore fashion, rispetto al quale Istituzioni, Associazioni e Imprese hanno investito energie e risorse.
“Il sistema moda rappresenta un settore estremamente complesso e coinvolto da sempre in una forte competizione internazionale – dichiarano dai vertici delle Associazioni di settore – e l’investimento delle imprese nella presentazione di nuove collezioni attraverso la realizzazione di prototipi è un investimento rilevante e fondamentale per partecipare da protagonisti a questa competizione”. “Il chiarimento pervenuto dal MiSE è un ulteriore segnale di attenzione verso il settore per il quale esprimiamo vivo apprezzamento così come la vicinanza della Regione Emilia Romagna che ci ha accompagnato nel raggiungerlo” chiosano da CNA, Confartigianato e Confindustria.
“Il settore investe fortemente in ricerca e innovazione lungo tutta la filiera – dichiara Marco Landi, Presidente Nazionale CNA Federmoda – La capacità e la qualità produttiva unitamente alla capacità creativa delle nostre imprese sono la forza che ci permette di continuare da leader a livello globale e quindi è fondamentale sostenere e premiare gli investimenti in questa direzione”.