Moda, Tessile, Abbigliamento

Anci alla Camera per difendere il made in Italy e fermare i falsi

novembre 7 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia, News

Il settore delle calzature è tra i più colpiti dalla piaga dei falsi: in occasione dell’audizione alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla contraffazione e la pirateria in campo commerciale della Camera dei Deputati a Montecitorio, i portavoce di Anci hanno formulato alcune richieste al Parlamento. Chiedendo di trasformarle in legge.
A destare l’allarme dell’associazione di categoria è la crescita esponenziale di un fenomeno che dilaga in tre ambiti – business to consumer, business to business e online -, spesso avvalendosi di una falsa indicazione di origine, a danno dei prodotti realmente made in Italy. “A questo proposito – si legge in un comunicato – si rende sempre più necessaria un’azione legislativa incisiva di regolarizzazione, nel rispetto delle normative europee”. Preoccupa, inoltre, il ricorso al cosiddetto “Italian sounding” da parte di numerosi competitor stranieri, che spacciano per italiani articoli che non lo sono. La richiesta di Anci all’esecutivo si articola in più punti: uno dei più importanti è il monitoraggio serrato e incrociato sul mercato e sulla filiera da parte di dogane, forze dell’ordine e uffici giudiziari, i cui esiti vengano esaminati da un unico organismo che, a sua volta, li trasmetta alle associazioni di imprese interessate. Ma anche l’attivazione di linee di finanziamento per realtà come l’Anci e molte altre che rientrano sotto l’ombrello di Confindustria, impiegabili in azioni di sistema oltrefrontiera, in collaborazione con le ambasciate del nostro Paese, così da tutelare da un lato le aziende italiane anche sul piano legale e da sensibilizzare dall’altro i consumatori dei territori emergenti.
Interventi di natura tecnica e politica ai quali, secondo Anci, è necessario dare forma di legge. “Non solo – conclude la nota -. È sempre più indispensabile arrivare in tempi brevi a un regolamento europeo di etichettatura di origine obbligatoria, introducendo sistemi efficaci per la tracciabilità del prodotto, senza ulteriori oneri e complessi passaggi burocratici per le Pmi”.
a.b.

(da Fashion magazine)


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