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Buone notizie confermate da Pitti Immagine Uomo 83: compratori esteri ancora in aumento

gennaio 13 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, Eventi, News, Prato

A trainare sono i mercati extra-Ue come Giappone, Turchia, Cina, Russia, Stati Uniti e Corea del Sud,buone performance di Germania, Gran Bretagna e Nord Europa

L’83esima edizione di Pitti Immagine Uomo (Firenze, 8-11 gennaio 2013) si avvia alla chiusura alla Fortezza da Basso confermando le buone aspettative prodotte dai primi dati divulgati ieri. Le proiezioni sull’affluenza finale dicono che le presenze dall’estero dovrebbero aumentare complessivamente del 5%, raggiungendo quota 7.800 compratori esteri (erano stati 7.400 nel gennaio di un anno fa), registrando l’ennesimo aumento delle ultime stagioni; mentre il dato italiano dovrebbe totalizzare intorno alle 12.800 presenze, in calo del 6% circa. Complessivamente si dovrebbero superare i 20.600 compratori registrati, con un numero totale dei visitatori che dovrebbe attestarsi sulle 30.000 presenze.

“Come prima cosa ringrazio i nostri espositori per questa bella edizione di Pitti Uomo – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – per le collezioni che hanno presentato, tutte molto belle, all’insegna della ricerca e di un’altissima qualità, e per tutti i nuovi progetti che hanno debuttato a Firenze in questi giorni. I dati finali sono un segnale indubbiamente positivo per la moda maschile e per il Made in Italy: l’economia della moda è trainata in questo momento dai mercati esteri, e in particolare da quelli extra-Europei, e per questo una crescita del 5% dei compratori esteri è per noi di gran lunga più significativa del calo – atteso – degli italiani. Concludo con una nota di colore: a fronte della stabilità dei principali mercati europei crescono proprio i numeri dalla Gran Bretagna (+2%), decisamente un buon auspicio rispetto alla sovrapposizione di date con la fashion week di Londra”.

Sul fronte estero, la maggioranza dei paesi europei sta ancora bene come qualità dei compratori e come valori assoluti, ma è in calo di numeri, con l’eccezione appunto di Gran Bretagna e Germania, entrambe in lieve aumento, e con l’area del Nord Europa (Svezia, Danimarca, Norvegia) molto dinamica. Le performance estere migliori vengono da Giappone (+14%), Russia (+40%), Cina (34%), Stati Uniti (+12%), Turchia (+13,5%) e Corea del Sud (+11%). Interessanti e confortanti i numeri delle presenze da Hong Kong, Taiwan, Messico, Brasile, da alcuni paesi africani e medio orientali, e dalle repubbliche dell’Asia Centrale.

Firenze, 11 gennaio 2013

Abbiamo raccolto una prima serie di commenti tra i BUYER di questo Pitti Uomo:

Kurino Hirofumi di UNITED ARROWS LTD Tokyo:
“Un’energia molto positiva. In termini di tendenze non ho notato dei forti cambiamenti rispetto alla scorsa edizione, direi più una conferma e molti progressi: torna l’aristocratico dandy style del XIX-XX secolo, mentre nello sportswear predominano i capi che combinano tra loro diversi materiali e idee. E’ sempre importante venire a Pitti Uomo per la grande ricerca proposta dalla fiera e lo spazio dedicato ai nuovi designer”.

Maurizio Purificato di ANTONIA Milano

“A questo Pitti Uomo ho notato una forte presenza di buyer internazionali e una grande selezione. Come sempre la fiera dimostra una dimensione creativa molto attuale, basta vedere i brand coinvolti negli eventi speciali: da Andrea Pompilio, uno dei giovani designer più interessanti delle ultime stagioni, alla maison Kenzo che è tornata ad essere una delle più importanti per le collezioni donna, al duo franco-giapponese Maison Kitsuné che vanta un’eleganza rara o al fascino giapponese di White Mountaineering. Pitti Uomo è l’unica fiera importante a livello internazionale e incarna un mix perfetto di prodotto, ricerca ed eventi’.

Johann Maurer di LODEN-FREY Monaco di Baviera
“Pitti Uomo è in assoluto la fiera più importante a livello mondiale e l’unica a cui partecipo, perché permette di avere una visione globale di quelle che saranno le prossime tendenze. Sempre nuovi stili, nuovi colori e nuovi brand. Ho notato una grande attenzione per il knitwear combinato spesso con altri materiali, come la pelle, in forme slim e molte fantasie a quadri”.

Simge Telman e Görkem Şahin di DEMSA GROUP Turchia (Galeries Lafayette e Harvey Nichols Istanbul):
‘Veniamo a Pitti Uomo ogni stagione, e ogni volta la fiera cresce e migliora. Abbiamo ritrovato molti brand importanti e scoperto nuovi nomi di ricerca. La manifestazione sta diventando sempre più internazionale e si percepisce subito guardando le persone, dagli outfit curati e attuali. Per il prossimo autunno/inverno? I tessuti diventano sempre più leggeri e i capi confortevoli, molte giacche destrutturate, torna il British style e tessuti a quadri, per i colori molto bordeaux e tonalità verde scuro”.

Billy Wu di 10 CORSO COMO SHANGHAI

“Tanta energia per questa edizione di Pitti Uomo, che del resto si conferma uno degli appuntamenti più interessanti per la moda uomo. La fiera è il punto base per capire quali saranno i trend per le prossime stagioni. Ho scoperto molti nuovi brand interessanti, soprattutto nei padiglioni Touch! e My Factory. Predomina l’urban style per la moda uomo ma anche il tailoring mantiene la sua importanza. Mi piace molto la selezione dei designer coinvolti nelle sfilate ed eventi collaterali”.

Sergey Tanin e Mikhail Osipov di FOTT Mosca

“Pitti Uomo vanta la migliore organizzazione fieristica a livello europeo. C’è stata una grande affluenza di persone, soprattutto durante il secondo giorno. Nonostante questo e i numerosi interessanti eventi organizzati, in fiera si riesce a lavorare bene e con grande concentrazione a differenza di altre manifestazioni del settore. Ci piacciono molto sia Kenzo che Maison Kitsuné, per non parlare di White Mountaineering, uno dei migliori nomi in circolazione. La fiera è un appuntamento fondamentale per scoprire i trend delle prossime stagioni e capire la direzione del mercato”.

Marco Lau di GALERIES LAFAYETTE Pechino:
‘Pitti Uomo è il trade show più importante per scoprire nuovi nomi ed avere una visione d’insieme prima delle sfilate di Milano e Parigi. La fiera cambia di stagione in stagione e troviamo sempre qualcosa di speciale. In questa edizione ci hanno colpito i pop up stores dedicati ai designer, un’idea molto innovativa, e il padiglione Lyceum che vanta sempre molti nuovi brand che per il nostro mercato sono fondamentali. E poi, uno dei Guest Designer è Kenzo: così elegante, magnetico, identità creativa allo stato puro!’

Philip Gaedicke di SOTO STORE Berlino

‘Pitti Uomo è attualmente la migliore fiera in Europa. Un giusto mix tra contemporaneo e classico, dove non si respira un’atmosfera commerciale: complice forse la bellissima location in cui è ospitata. In fiera si lavora bene, riusciamo sempre a fare ordini importanti e a scoprire nuovi brand. Tra le aree più interessanti sicuramente il padiglione Touch! Con gli ospiti invitati nelle ultime edizioni, Pitti dimostra ancora una volta il suo spirito d’avanguardia. Abbiamo le collezioni di Kenzo e Maison Kitsuné in negozio, sarà un piacere per noi assistere alle loro sfilate!”.

Luis Sans di SANTA EULALIA Barcellona

‘La fiera è andata bene come sempre. Ho visto molte cose interessanti e, nonostante il momento non sia facile e i venditori si lamentino della crisi, l’atmosfera è molto ottimista e piena di energia. Le aziende stanno facendo un ottimo lavoro in termini di qualità e creatività e la fiera garantisce sempre un ottimo livello di ricerca. Pitti Uomo è la manifestazione più importante per noi, un’ottima occasione per stabilire nuovi contatti e fare ordini importanti. Tutto assolutamente fantastic”.

E tra gli ESPOSITORI:

Brunello Cucinelli, fondatore e amministratore delegato di BRUNELLO CUCINELLI. “Durante Pitti io vivo solo il nostro stand, quindi il mio punto di osservazione è limitato, ma ho comunque la sensazione che si sia trattato di una bella edizione. Finalmente nessun cliente ha parlato di crisi, abbiamo spostato il discorso sul prodotto, sulle lavorazioni, sui materiali, ma senza parlare di crisi e mi pare che questo sia molto positivo. Pitti è comunque interessante, mi piace definirlo un defilé all’aperto, dove espositori e visitatori collaborano per renderlo davvero unico nella sua originalità”.

Andrea Lardini, contitolare e fondatore di LARDINI. “Abbiamo avuto nel nostro stand tantissima gente: molta curiosità e anche dell’interesse vero. Numerosissimi gli stranieri, soprattutto da Cina, Corea, Giappone, mancano purtroppo ancora gli Usa. Invece devo notare con gioia che rispetto alle scorse edizioni si è rifatta viva l’Europa, in particolare i tedeschi”.

Stijn Schoenmaekers, global sales manager di HARDY AMIES. “Siamo molto contenti per l’afflusso di visitatori registrato in questi giorni, del resto non è una sorpresa: partecipiamo a Pitti da tre stagioni e conosco molte altre fiere nel mondo, ma credo che Pitti sia in assoluto la migliore per chi offre un prodotto sartorial e contemporary. La qualità del cliente qui è la più alta al mondo”.

Manuela Prandi, responsabile commerciale, CAR SHOE. “Abbiamo visto tanti clienti e non sono mancati neppure nuovi compratori interessati al nostro prodotto con i quali ancora non abbiamo rapporti commerciali, italiani e stranieri, soprattutto dal Far East. Per quanto ci riguarda la scelta del compratore è importante: devono avere le giuste collocazioni e i giusti competitors, e qui a Pitti il panorama è piuttosto completo”.

Yasuhiro Yamanaka, section manager di DESCENTE DUALISM. “La nostra è una collezione di abbigliamento sportivo molto tecnico, vogliamo però acquistare clienti anche nel settore più propriamente fashion, per questo abbiamo scelto Pitti per il lancio in Italia, dove siamo presenti solo in pochi multimarca. Siamo soddisfatti di questi giorni di fiera, abbiamo ricevuto molte visite soprattutto da italiani, svizzeri, inglesi, tedeschi e spagnoli, i mercati che in effetti ci interessano”.

Matteo Zara, brand manager, ALLEGRI. “Certamente Pitti è un palcoscenico perfetto per il lancio di collezioni che abbiano una vocazione internazionale, e per la presentazione di nuovi progetti. Noi stessi abbiamo deciso di presentare qui il nuovo corso del marchio, e mi pare che il pubblico abbia risposto molto bene alla nostra sfida, dato che abbiamo incontrato visitatori interessati e di altissimo livello. Forse qualche presenza in meno rispetto alle scorse edizioni, ma la crescita in qualità è indubbia: raramente si vedono in una manifestazione tanti top clients”.

Riccardo Coppola, direttore creativo di PEUTEREY GROUP. “Le giornate di fiera sono state molto positive, abbiamo notato uno spirito nuovo rispetto alle passate stagioni da parte dei buyer, soprattutto nei confronti di aziende leader con una struttura importante, capaci di investire sulla ricerca e aperte al dialogo costruttivo. Pitti Uomo ci permette di esaltare al massimo la filosofia delle nostre collezioni, oltre a darci la possibilità di essere visibili sul mercato estero”.

Alberto Hirschler, sales manager Italia di THE NORTH FACE. “Siamo debuttanti a Pitti e devo dire che questa prima esperienza è stata positiva per l’interesse dimostrato dai visitatori. Ci hanno visitato soprattutto italiani, dai mercati stranieri abbiamo riscontrato apprezzamenti da olandesi, tedeschi e qualche inglese. Per noi la sfida è quella di presentare l‘autenticità del nostro marchio, molto tecnico, in un contesto che non è proprio il nostro: ma questa è la forza di Pitti Uomo, nel dare spazio anche a realtà alternative come la nostra. Questo fa di questa manifestazione la più importante per una moda vista a 360°”.

Giuseppe Bonfiglio, Ceo di HARRYS OF LONDON. “Ho notato meno traffico per i corridoi rispetto a un paio di stagioni fa, ma all’interno degli stand mi pare ci sia stato lavoro un po’ per chiunque, e certamente ce n’è stato per noi. Forse l’anticipo della fiera è stato rischioso: la vicinanza al rientro dalle vacanze natalizie ha un po’ spiazzato, così come la concomitanza con la Fashion week londinese: gli americani si sono visti qua solo la terza giornata, mentre nella prima c’erano quasi esclusivamente russi, cinesi e coreani, e nella seconda hanno fatto la loro comparsa gli europei”.

Carlo Ortenzi, direttore commerciale Italia di BOGLIOLI. “Molta gente ha visitato il nostro stand, soprattutto buyer stranieri dal Giappone a dagli Stati Uniti, paesi dove le nostre collezioni di eleganza formale made in Italy hanno molto successo. Siamo stati assenti da Pitti per tre stagioni perché avevamo deciso una diversa strategia di eventi a Milano, nel corso della settimana della moda, ma dopo un duro lavoro sul brand, quest’anno abbiamo voluto un rientro deciso proprio a Pitti, palcoscenico d’eccellenza”.

Roberto Copello, sportswear product & sales manager del GRUPPO INDUSTRIES. “Dopo una prima giornata tranquilla la fiera è stata per noi molto positiva e l’afflusso di visitatori nello stand assolutamente notevole. E’ stata sicuramente premiata la scelta di trovare un’unica e importante location per i nostri marchi, scelta che abbiamo condiviso con Pitti, che ci ha offerto un’organizzazione impeccabile con buyer di altissimo livello e la stampa internazionale al completo”.


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