Moda, Tessile, Abbigliamento

Congiuntura rapida: sostanziale tenuta dell’industria pratese nei primi mesi dell’anno

luglio 31 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

In peggioramento la seconda parte del 2012. Il Vicepresidente Tempestini: “Il manifatturiero tiene ma soffre, i risultati dell’indagine sul credito sottolineano il ruolo cruciale delle banche per il futuro delle imprese”

Peggiorano le aspettative degli imprenditori pratesi per la seconda parte del 2012. Nell’indagine congiunturale rapida condotta nelle ultime due settimane dall’Unione su un campione di 150 imprese finali del tessile e dell’abbigliamento, la lancetta del saldo ottimisti-pessimisti si attesta a –13,7%, un valore comunque lontano dai picchi negativi del 2009.

In sostanziale equilibrio invece i giudizi positivi e negativi sul semestre chiuso a giugno mentre i dati degli indicatori indiretti dei volumi di produzione (scarichi idrici, ore lavorate, consumi di energia elettrica e gas) monitorati dall’Unione, evidenziano un indebolimento dell’attività nel secondo trimestre.

 

 

Insieme a quella congiunturale l’Unione ha svolto una indagine sul credito e sui rapporti con il sistema bancario.

Le imprese confermano la delicatezza del ruolo delle banche: il 69,6% dei 95 rispondenti all’indagine giudica l’atteggiamento nella erogazione del credito da parte degli Istituti da “importante” a “determinante” per le prospettive aziendali.

Viene sottolineato il peggioramento delle condizioni applicate: il 62,2% registra tassi di interesse “peggiori o molto peggiori” mentre il 62,0% indica un inasprimento degli oneri accessori rispetto agli interessi nel primo semestre del 2012 rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

Più in equilibrio i giudizi delle imprese sulla “risposta del sistema bancario relativamente alla domanda di credito”: nel 1° semestre 2012 rispetto al 1° semestre del 2011 il 63% dichiara che la risposta è stata “normale”, circa il 22% la giudica negativa e il 15% positiva.

In aumento, le preoccupazioni per il futuro: il 31,5% ritiene che la disponibilità del sistema bancario peggiorerà, il 57,6% che rimarrà invariata, il 2,2% che migliorerà.

La “domanda di credito” trova le determinanti più importanti nelle necessità di finanziamento di scorte e circolante e questo sia per il semestre passato che per quello a venire. Rispetto ad essa non sono estranee le condizioni di liquidità dei clienti: il 46,7% dei rispondenti ha registrato “importanti o molto importanti” dilatazioni nei tempi di pagamento da parte dei clienti stessi.

Il Vicepresidente dell’Unione Andrea Tempestini, commenta così i risultati dell’indagine: “La lettura dei dati locali conferma quanto emerge da quelli nazionali: i fondamentali dell’industria manifatturiera, grazie anche alla sua capacità di penetrazione sui mercati esteri, non sono in caduta. Le imprese, pur soffrendo, riescono a tenere ma quello che preoccupa sono le prospettive future che risultano essere influenzate in modo decisivo da fattori esogeni macroeconomici: politiche restrittive di bilancio, politiche monetarie limitate e deboli della BCE, sistemi bancari in difficoltà. Ciò che emerge dai dati del questionario sul credito”, continua Tempestini, “è poi evidente: il costo del denaro è troppo elevato così come gli oneri indiretti che i bilanci aziendali sono sul punto di non poter sostenere, ed è indispensabile velocizzare le risposte alle richieste delle imprese. Come Unione faremo ricerche sempre più mirate per far emergere le esigenze specifiche degli imprenditori del distretto industriale e su queste intervenire”.

 


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