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Consorzio Promozione Filati capofila per l’internazionalizzazione. I dati sul settore a Prato

giugno 28 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

CPF-Consorzio Promozione Filati affronta l’imminente edizione di Pitti Filati con un ricco programma di iniziative già iniziate o prossime all’avvio.

Il ruolo del consorzio nel settore dei filati da maglieria si è andato consolidando fino ad assumere la posizione di capofila per iniziative che rivestono carattere nazionale. Sarà infatti CPF a coordinare la presenza delle imprese italiane a Spinexpo (Shanghai, prossimo settembre) e ad organizzare autonomamente iniziative promozionali a Tokyo (ottobre, 22 aziende partecipanti fra aderenti a CPF e altre aziende italiane) e a Seoul (ottobre/novembre, 19 aziende partecipanti, anche queste provenienti da tutta Italia).

L’appuntamento di Tokyo è alla sua tredicesima edizione ma è la prima volta che un soggetto privato come CPF lo organizza da solo e senza alcun sostegno pubblico: per le imprese uno sforzo consistente che testimonia l’interesse “storico” per il mercato giapponese, cui si sono aggiunti altri paesi dell’estremo oriente. Per le iniziative di Shanghai e Seoul, oltre che per la partecipazione a Pitti Filati, le imprese consorziate confidano invece anche sul supporto delle risorse per l’internazionalizzazione messe a disposizione dalla Regione Toscana: al bando hanno risposto 12 imprese di CPF che, in caso di accoglimento, stipuleranno un contratto di rete.

Impegni crescenti quindi per il consorzio fondato a Prato nel 1987 e che nel tempo si è andato concentrando sempre più, a livello di aderenti, su un nucleo forte di imprese di eccellenza, attualmente 15. Nello stesso tempo però il consorzio si è aperto ad attività progettuali e di coordinamento a servizio dell’intero sistema produttivo italiano del proprio settore di riferimento.

Il settore dei produttori di filati pratese conta 80 aziende finali, con 1.200 addetti diretti e una filiera fortemente specializzata alle spalle. Metà della produzione pratese è costituita da filati per maglieria, un ulteriore 25% per tessitura ortogonale e jacquard, il 15% per arredamento e il rimanente per cucirini, ricamo, aguglieria. Quasi il 70% della produzione di filati è concentrata sulla stagione invernale. Il giro d’affari del settore è stimato intorno ai 550 milioni di euro di cui più del 40% viene venduto all’estero. In particolare il segmento dei filati per maglieria rappresenta una punta di eccellenza del tessile pratese con una clientela che appartiene al club delle più grandi firme della moda mondiale.

Il peso delle esportazioni di filati del distretto pratese sul totale italiano è stato nel 2015, in valori, del 22%. L’export 2015, dopo una partenza faticosa, ha registrato forti recuperi nella seconda parte dell’anno (+11,3% il 3° trimestre, +15,1% su base tendenziale il 4°), per chiudere a +3,4% rispetto al 2014. Il 2015 ha visto un buon andamento del mercato asiatico, in particolare Hong Kong (primo mercato, 16% del totale export) cresciuto del +40%, Cina +9%, Corea del Sud +50%, con un raffreddamento delle piazze europee (-5,4% Europa); in controtendenza l’export nel Regno Unito, che rappresenta il 4,7% del totale export filati 2015, aumentato del +24,5% rispetto al 2014. Bene le vendite negli USA (+14,8%) e in regresso la Russia (-31,8%).

I dati dell’export del primo trimestre 2016 mettono ancora in evidenza una variazione positiva: +7,7% sul 2015 con recupero dei mercati europei e crescita in America. In frenata i mercati asiatici a partire da Hong Kong e Cina. Valori come sempre medi all’interno di un settore fortemente differenziato per tipologie produttive e mercati di riferimento.

“Le nostre imprese vengono da una fase positiva, che ha visto importanti affermazioni soprattutto, ma non esclusivamente, sui mercati esteri – dichiara la presidente di CPF Ilaria Taddeucci Sassolini –. Tuttavia ci troviamo alle prese con variabili economiche e geopolitiche del tutto fuori del nostro controllo, con effetti potenzialmente destabilizzanti. Sia come singole imprese che come CPF stiamo lavorando avendo come riferimento l’eccellenza. La promozione e l’internazionalizzazione vengono sviluppate attraverso le iniziative che abbiamo in programma, soprattutto verso l’estremo oriente. Da un’idea maturata in CPF è nato anche l’impegno per la sostenibilità che coinvolge alcune imprese consorziate nel percorso tracciato da 4sustainability. Continuano inoltre le attività sul versante della formazione e del rapporto con i giovani designer a livello internazionale attraverso il progetto Feel the Yarn, giunto alla sua 7a edizione: è CPF stesso insieme a Pitti Immagine a gestire questa attività, che riteniamo strategica e che, dopo un avvio sostenuto anche da risorse pubbliche, portiamo avanti in autonomia. Riteniamo che il nostro attivismo e gli investimenti che effettuiamo siano la migliore assicurazione che possiamo mettere in campo rispetto alle turbolenze dei mercati: i buoni risultati conseguiti finora ci hanno dato ragione.”

 


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