CPF-Consorzio Promozione Filati: un 2017 nel segno dei mercati asiatici. I dati del settore a Prato.
gennaio 24 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, PratoPer CPF-Consorzio Promozione Filati il 2017 si apre all’insegna di molteplici iniziative per la promozione all’estero che, nel solco di una consolidata tradizione, hanno i mercati asiatici come principale obiettivo.
Il consorzio del settore dei filati da maglieria, che ha nel distretto pratese la sua sede e il suo principale riferimento, mantiene lo sguardo rivolto a Oriente sia per consolidare posizioni di primo piano (Giappone, Sud Corea) sia per presidiare situazioni come quella cinese che negli ultimi mesi hanno evidenziato delle criticità.
In autunno ad accogliere i produttori italiani di filati coordinati da CPF saranno il Giappone e la Corea del sud: mercati che continuano a dare soddisfazioni, in particolare la Corea che nei primi 9 mesi del 2016 ha visto un incremento superiore al 25%.
L’export dei filati per maglieria del distretto pratese verso la Cina e Hong Kong ha invece segnato una battuta di arresto, perdendo oltre un quarto del valore (gennaio-settembre 2015 rispetto al 2016): un fenomeno che gli operatori attribuiscono alle difficoltà di un mercato con aspetti del tutto peculiari. Il mondo della maglieria cinese, infatti, è per dimensioni e caratteristiche ben poco decifrabile e, al di là di un nucleo di interlocutori commerciali ben sintonizzato con i produttori occidentali, è molto difficile da decodificare. Da qui la decisione di approfondire la conoscenza dei potenziali interlocutori commerciali cinesi e di cercare relazioni quanto più possibili dirette: obiettivi questi che hanno trovato un supporto nelle risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana sul bando per l’internazionalizzazione. Al bando hanno risposto molte delle imprese di CPF, indicando nel consorzio il soggetto coordinatore di iniziative di esplorazione e contatto con i brand cinesi, inclusi un workshop e un incoming in programma per la prossima stagione.
Questo senza dimenticare il mercato interno, che continua a rimanere di grande rilevanza, come testimoniano anche i dati complessivi del comparto. Il recente rapporto del Centro Studi di Confindustria Toscana Nord sui bilanci delle società di capitali manifatturiere del suo territorio di riferimento ha evidenziato le eccellenti prestazioni di queste aziende negli ultimi anni: nel periodo 2009-2015 i produttori di filati pratesi hanno visto un aumento dei ricavi di +140% e di valore aggiunto di +190%, numeri tanto più significativi in quanto realizzati in anni non facili per il tessile pratese e italiano. A questo exploit fa riscontro nel periodo gennaio-settembre 2016 una battuta di arresto dell’export, che diminuisce e segna -2,4%: un risultato dovuto in buona parte all’andamento negativo del mercato cinese, mentre, oltre alla già citata Corea del sud, hanno registrato ottime prestazioni Spagna (quinto mercato per i filati pratesi), Bulgaria (sede produttiva anche di aziende di altri paesi), Russia, Polonia.
Il settore dei produttori di filati pratese conta 80 aziende finali, con 1.200 addetti diretti e una filiera fortemente specializzata alle spalle. Metà della produzione pratese è costituita da filati per maglieria, un ulteriore 25% per tessitura ortogonale e jacquard, il 15% per arredamento e il rimanente per cucirini, ricamo, aguglieria. Quasi il 70% della produzione di filati è concentrata sulla stagione invernale. Il giro d’affari del settore è stimato intorno ai 550 milioni di euro di cui più del 40%viene venduto all’estero. In particolare il segmento dei filati per maglieria rappresenta una punta di eccellenza del tessile pratese con una clientela che appartiene al club delle più grandi firme della moda mondiale.
CPF-Consorzio Promozione Filati è stato fondato a Prato nel 1987 e nel tempo si è andato concentrando sempre più, a livello di aderenti, su un nucleo forte di imprese di eccellenza, attualmente 15. Nello stesso tempo però il consorzio si è aperto ad attività progettuali e di coordinamento a servizio dell’intero sistema produttivo italiano del proprio settore di riferimento.
“Ancor più che in passato la parola-chiave di questo periodo è incertezza – dichiara la presidente di CPF Ilaria Taddeucci Sassolini –. Le variabili economiche, geopolitiche e valutarie sono impossibili non solo da condizionare ma anche da interpretare e a maggior ragione da prevedere nelle loro evoluzioni. Le nostre imprese, sia singolarmente sia come consorziate di CPF, scommettono da sempre in primo luogo su se stesse, lavorando intensamente per migliorare e attualizzare prodotti e servizi alla clientela e per ottimizzare processi e costi interni. Siamo un gruppo coeso, che si sente una squadra e che agisce come tale: questo fattore, unito ad una spiccata flessibilità, ci permette di tenere una linea comune ed efficace sia quando si tratta di affrontare situazioni di mercati in crisi sia quando emergono opportunità da cogliere. La promozione e l’internazionalizzazione rimangono un caposaldo; l’impegno per la sostenibilità, in linea con le più attuali sensibilità dei consumatori, si è concretizzato in un progetto nato in CPF e sviluppato da alcune imprese consorziate nel percorso tracciato da 4sustainability. Infine, ma non per importanza, la formazione e il rapporto con i giovani designer a livello internazionale: stiamo preparando, assieme a Pitti Immagine, l’8a edizione del progetto Feel the Yarn. E’ questo il nostro modo di affrontare le turbolenze di questi anni, nella convinzione che i clienti riconoscano il valore del nostro impegno.”