Fatturato in crescita per il tessile-moda
giugno 7 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, PratoUn anno di crescita quello che si lascia alle spalle l’industria della moda, ha spiegato questa mattina a Milano, Claudio Marenzi, presidente uscente di Sistema moda Italia e presidente di Confindustria moda. “Il carattere familiare delle aziende del settore questa volta è stato un vantaggio, capace di fungere da propulsore, concentrando investimenti, risorse ed energie per superare la crisi”, ha detto Marenzi, elogiando l’attività e la sensibilità del Governo che, nell’ultimo anno, “è stato in grado di dare dignità al mercato della moda”.
Numeri alla mano, l’industria italiana del tessile-moda ha archiviato il 2016 con un fatturato in crescita a 52,8 miliardi di euro (+0,9 percento rispetto al 2015), grazie principalmente all’andamento del macro comparto abbigliamento moda, in crescita dell’1,4 percento (stabile il comparto del tessile).
L’export, che pesa il 56 percento sul turnover totale, ha proseguito nel trend positivo, pur in decelerazione rispetto al passato, per cause di natura sia economica, sia politica a livello internazionale. Per effetto di questi trend, il settore ha registrato nel 2016 un miglioramento del surplus commerciale con l’estero, con un saldo a 8,9 miliardi di euro.
Ed è soprattutto l’export a preoccupare il presidente della neonata Confindustria moda la nuova federazione della moda, tessile e accessorio che rappresenta oltre 67mila imprese del made in Italy, che generano un fatturato di oltre 88 miliardi di euro e danno lavoro a oltre 580mila lavoratori, visto che sono molte le aziende italiane che realizzano un grossa fetta dei ricavi oltre confine. “Penso soprattutto agli Stati Uniti e alle politiche che saranno adottate in questo Paese dal presidente Donald Trump. Gli Stati Uniti per noi rappresentano il terzo sbocco commerciale”, ha spiegato Marenzi.
Per quanto riguarda, invece, l’anno in corso, se si guarda al primo semestre del 2017, le previsioni indicano un fatturato in crescita (al massimo) del +2,3 percento, frutto di una variazione pari al +2,5 percento per il tessile e al +2,1 percento per l’abbigliamento-moda. Le previsioni relative ai primi sei mesi dell’anno sono influenzate sia da un trend positivo più robusto in Italia, sia dal confronto con un primo semestre 2016 particolarmente critico.
Marenzi ha espresso preoccupazioni per la politica commerciale Usa
Se si considera l’intero 2017, il settore tessile-moda dovrebbe registrare un fatturato totale pari a 53,8 miliardi di euro, in crescita dell’+1,8 percento rispetto al 2016, un progresso doppio rispetto a quello del 2016. Anche il saldo commerciale è previsto in crescita a quota 9,1 miliardi (+1,6 percento rispetto al 2016).
“Dal 2013 a oggi, il sistema tessile abbigliamento moda è cresciuto del 4,2 percento, contro una crescita del Prodotto interno lordo nazionale dell’1,8 percento, e una crescita dell’industria meccanica tradizionale del 3,2 percento; e se consideriamo la crescita del settore moda rappresentato dalle associazioni che hanno costituito Confindustria Moda, la percentuale sale al 6 percento”, ha sottolineato Marenzi.
All’evento di questa mattina ha preso parte come ospite anche l’ex premier Matteo Renzi, che ha ricordato l’importanza del contributo del settore tessile moda all’industria italiana, in termini di occupati, contributo all’export e fatturato generato. “Parlare di moda vuol dire anche difendere un sistema valoriale. La moda è un pezzo di economia importantissimo”, ha spiegato Renzi.