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Filatura made in Italy: flessioni non marginali, nell’avvio del 2012

luglio 4 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, Eventi, News, Prato

Dopo un 2011 terminato con ricavi pari a 3,37 miliardi di euro, in aumento del 15% rispetto all’anno prima, il primo trimestre 2012 mostra flessioni “non marginali”, secondo un’indagine congiunturale curata da Smi su un campione di aziende associate della filatura laniera e cotoniera. E non solo in termini di fatturati e produzione, ma anche a livello di raccolta ordini (nazionali ed esteri).
“Quanto emerso – spiegano i ricercatori di Sistema Moda Italia – risulta in linea con il -14,8% dell’indice Istat della produzione industriale, riferito alla filatura nel suo complesso, nel primo trimestre dell’anno (dal +3,4% dello scorso anno)”. Per quanto riguarda il commercio estero, l’import ha accusato un -22,5% (che si confronta con il +53,9% dei primi tre mesi del 2011, mentre nei 12 mesi è stato messo a segno un +21%, superando il miliardo di euro) e l’export un -1,7% (+12,9% la performance del 2011, per un valore di 996 milioni di euro).
Tuttavia, le vendite all’estero di filato cardato e pettinato risultano superiori ai livelli del 2008. Nel caso del cotone, invece, il dato del 2012 è tornato sui livelli del 2010, sensibilmente inferiori a quelli registrati nel 2008. Hong Kong al momento è il maggiore buyer di lana cardata e pettinata. Sul fronte cotone spicca la Germania, mentre nelle fibre miste (chimiche e lana) tra i clienti primeggia la Turchia.
“In un contesto caratterizzato da grande incertezza e da non pochi nodi irrisolti sul fronte economico e politico – concludono da Smi – è atteso un ripiegamento delle attività manifatturiere italiane, che non risparmierà il tessile-moda”.
e.f.

(da Fashion magazine)


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