Moda, Tessile, Abbigliamento

I dati ISTAT relativi all’export del III trimestre 2016 di Prato, Pistoia e Lucca

dicembre 16 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

Le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Toscana Nord sul periodo gennaio – settembre 2016

L’indebolimento dei mercati esteri ripercuote i suoi effetti sui risultati dell’export manifatturiero dell’area Lucca-Pistoia-Prato nel periodo gennaio – settembre 2016.

Le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Toscana Nord sui dati Istat, infatti, registrano una leggera variazione negativa, -0,6%, nel gennaio-settembre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015; un valore che converge sostanzialmente con gli esili progressi dell’export manifatturiero toscano, +0,5%, e nazionale, +0,6%, nello stesso periodo.

A livello territoriale, rispetto ai dati di inizio anno tutte e tre le province registrano tendenze meno positive ma con differente intensità.

A Prato i primi 9 mesi del 2016 mettono a segno una variazione complessiva pari a +6,2% (per un totale di 1.911,3 milioni di euro), a Pistoia il progresso è del +3,5% (per un totale di 812,1 milioni di euro), mentre Lucca registra una contrazione del -6% (per un totale di 2.752,9 milioni di euro) che va però letta alla luce delle dinamiche di un settore – la nautica – caratterizzato da cicli lunghi di produzione di manufatti di valore unitario molto elevato e quindi da conseguenti forti oscillazioni dei valori esportati. Il -31,0% di vendite all’estero di imbarcazioni nei primi nove mesi del 2016, infatti, va confrontato con il risultato estremamente positivo (+19,7%) del 2015 rispetto al 2014. Al netto della nautica la variazione dell’export lucchese si attesta, nei primi nove mesi del 2016, su un valore del +0,4%.

Lucca

Dopo la crescita a doppia cifra del 2015 (+12,7% sul 2014) e il +1,9% del primo trimestre 2016, le esportazioni manifatturiere della provincia di Lucca hanno subito una contrazione nel secondo e nel terzo trimestre, nel quale il valore complessivo di export è risultato pari a 989,8 mil. di €.

Il -12,5% di variazione del terzo è tuttavia fortemente condizionato dal -42% di export di navi e imbarcazioni che a propria volta deve essere interpretato in relazione all’incremento del +46% registrato nel terzo trimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014. Sono dati che confermano le forti oscillazioni che caratterizzano l’export della nautica e che confermano la necessità di collocarne gli andamenti in orizzonti temporali più ampi. Al netto di questo settore la variazione dell’export lucchese del terzo trimestre 2016 si attesta a +1,3%.

La carta (incidenza sull’export lucchese pari al 26,5%) registra leggere variazioni negative con un -0,2% nel trimestre e -0,1% nei primi nove mesi.

Le esportazioni di macchine e apparecchi (incidenza sull’export lucchese del 17,2%) mettono a segno un incremento del +15% nel terzo trimestre e del +10,8% sui primi nove mesi.

Negli altri settori rilevanti: il lapideo flette sul trimestre con un -6,1% (ma +6,5% sui nove mesi); in contrazione anche il settore degli articoli in pelle che comprende cuoio e calzature con un–16,3% sul trimestre e -14,9% sull’anno; l’alimentare con -5,3% sul trimestre e -3,1% sui primi nove mesi.

In crescita, infine, sia sul trimestre che sui primi nove mesi, le esportazioni di apparecchi elettrici, chimica e farmaceutica.

Il commento della Vice presidente Cristina Galeotti:

“In un contesto di generale incertezza, i settori chiave della provincia (ad esempio cartario e metalmeccanico per la carta) mantengono le proprie quote sui mercati esteri. Complessivamente l’eterogeneità del nostro tessuto imprenditoriale garantisce una sostanziale tenuta delle vendite estere, con poche eccezioni. Tra queste citiamo il risultato della nautica, che incide fortemente sul totale del trimestre, ma che è “falsato” dalla peculiarità dei tempi lunghi di produzione di imbarcazioni sempre più grandi, tipica dei cantieri viareggini, a fronte dei tempi stretti di rilevazione dei dati sulle esportazioni, e dai risultati record registrati lo scorso anno”.

Pistoia

Nel terzo trimestre 2016 le imprese manifatturiere pistoiesi hanno esportato prodotti per un totale di 272 milioni di euro con un aumento del +1,8% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il confronto con le variazioni del primo e del secondo trimestre, rispettivamente +5,7% e +3%, evidenzia il rallentamento di una crescita che riesce comunque ad attestarsi, sui primi nove mesi del 2016, a +3,5%.

I comparti del settore moda, che pesa per il 41% dell’export manifatturiero pistoiese, hanno messo a segno risultati differenziati nel terzo trimestre: -7,7% il cuoio e calzature

(-4,3% sui nove mesi del 2016), +2,7% l’abbigliamento e maglieria (+9,8% sui nove mesi), -1,7% il tessile (+2% sui nove mesi).

Il settore della meccanica allargata (metallurgia, macchine e apparecchi elettronici, elettrici, ottici e per l’industria, mezzi di trasporto) mette a segno un +13,8% di esportazioni nel trimestre rispetto al 2015 (+11% sui nove mesi).

L’alimentare, che rappresenta l’11% dell’export pistoiese 2016, aumenta del +13,4% nel terzo trimestre (+2,8% sui nove mesi); positivi anche settori meno rilevanti come la chimica e la gomma e plastica.

In diminuzione le vendite all’estero del settore della carta con -8,7% nel trimestre e +1% nei primi nove mesi, e del mobile comprensivo dei materassi (-14,5%).

Oltre il manifatturiero è molto rilevante, su Pistoia, il settore delle piante vive che mette a segno, nel trimestre luglio-settembre, un +12,8% nelle vendite all’estero; l’aggregazione di questo dato a quello del manifatturiero porta la variazione dell’export nei primi nove mesi del 2016 a +4,2%.

Il commento della Vice presidente Federica Landucci:

“In un contesto internazionale difficile il sistema produttivo pistoiese ha mostrato una buona capacità di reazione ed insieme capacità di cambiamento, che alla fine hanno portato ad un mix di prodotti esportati diverso rispetto agli anni prima della crisi, ma di nuovo ad un trend positivo, più che allineato rispetto alla media italiana. E’ la conferma che a Pistoia esiste un nucleo di aziende ben attrezzato per affrontare ad armi pari le sfide attuali, su cui si può fare affidamento per la crescita dei prossimi anni”.

Prato

Nel terzo trimestre del 2016 le imprese manifatturiere pratesi hanno esportato prodotti per un totale di 641,4 milioni di euro con un aumento del +5,9% rispetto allo stesso periodo del 2015.  La variazione sui primi nove mesi dell’anno si attesta a +6,2%.

I prodotti tessili, che incidono per il 49% delle vendite all’estero del manifatturiero provinciale, crescono del +0,6% nel trimestre e del +1% sui nove mesi. All’interno del tessile sono confermate le tendenze divergenti del 2016 già messe in evidenza dai risultati del secondo trimestre: i tessuti crescono del +3,2% nel trimestre (+1,9% sui nove mesi), mentre i filati registrano una contrazione del -12,6% (-3,5% sui nove mesi) che erode soltanto in piccola parte i risultati del ciclo positivo degli ultimi anni.

Prosegue il trend di crescita dell’export del settore abbigliamento e maglieria che incide sul totale dell’export della provincia per il 31% e che ferma la lancetta a +10,4% rispetto a luglio-settembre 2015 e a +10,0% sui nove mesi.

In contrazione l’export trimestrale della meccanica strumentale (settore che comprende il meccanotessile) con un -10,9% ma con una variazione sui nove mesi del 2016 pari a +15,1%

Il commento del Presidente Andrea Cavicchi

Il quadro internazionale è carico di incertezze ma gli andamenti dell’export di quest’anno, così come di quelli successivi alla crisi del 2009, confermano che il sistema produttivo pratese ha recuperato la capacità di tenere il passo con le tendenze generali. L’interesse che grandi gruppi non pratesi manifestano per aziende del distretto dice bene dei valori competitivi che abbiamo saputo conservare, con grandi sacrifici. Questi valori vanno tuttavia ulteriormente rilanciati. Uno dei capitoli fondamentali è quello della formazione e dello sviluppo delle professionalità. Sarà uno dei grandi temi di impegno dei prossimi mesi e anni, ma già adesso vi sono iniziative che vanno in questa direzione. Il corso Co.Moda, che la nostra società di servizi Saperi organizza insieme al Pin, ne è un esempio. Grazie ai finanziamenti della Regione Toscana, con risorse del progetto Garanzia Giovani, il corso è gratuito e aperto a giovani dai 18 ai 29 anni”.

 


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