Inaugurata la 19^ edizione di “Proposte”. Zegna:”Fondamentale fare squadra”
maggio 6 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, NewsNella splendida cornice di Villa Erba a Cernobbio, ha aperto ieri i battenti la 19^ edizione di “Proposte”, l’anteprima mondiale del tessuto d’arredo e del tendaggio. In questi 3 giorni si potranno ammirare le nuove collezioni delle 106 aziende espositrici provenienti da tutto il mondo. Tra queste sono 52 le aziende italiane presenti, in gran parte dall’area di Como, Lecco e Varese.
La tipologia dei prodotti comprende tessuti per mobili imbottiti (24%), seguiti da tendaggi in jacquard (18%). Largo spazio anche a velluti e tessuti ricamati, stampati e passamanerie. La qualità si colloca nella fascia alta per il 37%, nella categoria lusso per il 22%. La fascia media ha una lieve crescita e si stabilisce al 20%, mentre il settore extra-lusso (creazioni uniche) si attesta al 16% della produzione. L’80% dei tessuti venduti in fiera, ogni anno, è destinato a residenze private. Hanno un peso rilevante anche il settore alberghiero e quello relativo all’arredamento nautico, ristoranti, uffici e cinema. Il primo mercato per gli espositori di “Proposte” è quello nord-americano, seguito nell’ordine da Gran Bretagna, Germania e Francia.
Secondo Cavelli, che ieri ha inaugurato il suo mandato di presidente, le esportazioni devono far rotta verso paesi emergenti quali Brasile, Colombia, Indonesia Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica. E di internazionalizzazione ha naturalmente parlato Paolo Zegna, vice presidente di Confindustria, ospite d’onore della cerimonia. «Anche i piccoli devono aprirsi all’estero, ma è impensabile farlo da soli o investendo nel proprio brand. Occorrono risorse imponenti, di cui unicamente i grandi dispongono. Per questo devono fare squadra dimenticando ogni rivalità e individualismo. Costruire strategiche alleanze commerciali e produttive per uscire dall’eurozona, ormai matura, e guardare ad Oriente, a quei Paesi che oggi e in futuro faranno la parte del leone». Secondo Zegna, almeno nella prima fase è fondamentale sfruttare il made in Italy. «Così anche chi non ha un brand famoso come le più note case del lusso, può aggiungere subito valore ai propri manufatti». «E’quanto chiede il mercato- ha aggiunto- Da ogni parte ci viene chiesto una visione globale del saper fare italiano, esteso a tutte le tipologie, dalla moda al food, al design. In quest’ottica si devono muovere le istituzioni e le componenti delle varie filiere».
Tra gli intervenuti anche Umberto Vattani, presidente dell’Istituto per il commercio estero, che dopo aver visitato gli stand, ha invece voluto sottolineare l’assoluta eccellenza dei prodotti esposti. l.s. |