Moda, Tessile, Abbigliamento

La congiuntura a Lucca, Pistoia e Prato nel 1° trimestre 2017

maggio 25 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

Il Centro Studi di Confindustria Toscana Nord Lucca Pistoia Prato ha elaborato i risultati della rilevazione congiunturale relativa al 1° trimestre del 2017 (consuntivo periodo gennaio-marzo e previsioni aprile-giugno).

L’indagine è realizzata trimestralmente con un campione statistico di imprese manifatturiere di 10 o più addetti, intervistate nell’arco di tre settimane al termine di ogni trimestre di riferimento. Le strutture di Confindustria Toscana Nord gestiscono internamente sia le oltre 500 interviste a trimestre, sia il calcolo dei risultati. Il campione risponde soltanto ai criteri metodologici necessari a produrre risultati statistici attendibili, e quindi comprende aziende associate e non associate; l’obiettivo di Confindustria Toscana Nord, oltre a sostenere le attività di servizio e rappresentanza verso i soci, è infatti quello di offrire un monitoraggio affidabile e tempestivo a tutte le forze istituzionali dei tre territori.

La produzione industriale complessiva nell’area Lucca-Pistoia- Prato

In un contesto incerto, anche nel 1° trimestre del 2017 la produzione industriale dell’area Lucca-Pistoia-Prato registra, dopo la variazione pari a +0,2% dell’ultimo trimestre 2016, una oscillazione intorno allo zero con un -0,6% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Per quanto riguarda i macrosettori, si sono attestati sopra il risultato medio dell’area l’alimentare (+1,6%), il cuoio e calzature (+1,4%), la carta e cartotecnica (+0,9%) e, con una variazione tendenziale nulla rispetto al primo trimestre del 2016 i materiali da costruzione, chimica e plastica. In contrazione invece la produzione del settore metalmeccanico (-0,8%, con forti differenze all’interno del settore e fra i territori), il tessile (-2,3%), l’abbigliamento e maglieria (-2,7%), il mobile (-3,0%).

Dal punto di vista dimensionale le imprese maggiori (50 addetti e più) hanno registrato, in aggregato, una variazione nulla mentre quelle tra 10 e 49 addetti, si sono fermate a -1,1%.

Le previsioni di produzione per il secondo trimestre 2017 raccolte dal campione intervistato indicano un miglioramento del clima di opinioni degli imprenditori: il saldo tra la percentuale di coloro che, nelle scorse settimane, hanno previsto aumento e quelle che hanno previsto diminuzione è salito a +22% dal +4% per il primo trimestre (registrato nella rilevazione condotta a gennaio).

Lucca

I dati La produzione industriale nel trimestre gennaio-marzo 2017 a Lucca ha registrato una variazione del +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2016, dopo il +0,3% dell’ultimo trimestre del 2016.

La scomposizione del dato del 1° trimestre nei settori merceologici rilevanti a livello provinciale mette in evidenza aumenti tendenziali nel settore alimentare, +2,0%, nella chimica e plastica, +0,9%, nei settori moda (che include il calzaturiero), +0,9%, nel cartario e cartotecnico, +0,7%, per la nautica di Viareggio, +0,3%. In contrazione invece, dopo alcuni buoni trimestri, la produzione di macchinari, -1,2%, così come il settore lapideo che registra -6,2% rispetto al primo trimestre del 2016.

Le previsioni di produzione per il secondo trimestre 2017 sembrano indicare miglioramento: il saldo tra la percentuale di imprese che, nelle interviste delle scorse 2 settimane, hanno previsto aumento e quelle che hanno previsto diminuzione è salito a +20% dal +12% per il primo trimestre. Molto alto il saldo per l’alimentare, +61%, ma buoni anche i saldi per il settore dei macchinari, +39%, e il lapideo, +36%.

Il commento del presidente di Confindustria Toscana Nord Giulio Grossi

“Nel primo trimestre dell’anno l’economia della nostra provincia ha interrotto il rallentamento produttivo che aveva caratterizzato la seconda parte del 2016. I principali comparti del nostro sistema industriale hanno generalmente mantenuto i livelli di produzione dello scorso anno. I principali competitor internazionali hanno registrato crescite sostenute: tuttavia, evidentemente, l’impegno delle nostre imprese è riuscito ad arginare la concorrenza in mercati esteri che manifestano una buona vivacità. La fiducia che emerge dalle previsioni è di buon auspicio e nasce dalla determinazione delle imprese di proseguire su questa strada e dalla convinzione di poter continuare in un percorso di crescita.”

Pistoia

I dati La produzione delle imprese manifatturiere pistoiesi nel primo trimestre 2017 ha registrato una variazione pari a +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2016, in rallentamento dopo il + del 4° trimestre 2016.

A livello settoriale ancora molto positivo l’incremento del cuoio e calzature, con +6,1% (+5,9% la variazione tendenziale dell’ultimo trimestre 2016) e bene la chimica e plastica con una crescita pari a +3,7%. Positivi ma più contenuti gli incrementi del settore cartario e cartotecnico pistoiese, +1,8%, e dell’industria alimentare a +1,7%. In contrazione invece l’abbigliamento e maglieria, -1,5%, la metalmeccanica, -3,3%, il tessile, -4,3%, e, ancora una volta, i mobili, -4,3%.

Le previsioni di produzione per il secondo trimestre 2017 sembrano indicare miglioramento: il saldo tra la percentuale di imprese che, nelle interviste delle scorse settimane, hanno previsto aumento e quelle che hanno previsto diminuzione è salito a +20% dal -12% per il primo trimestre. Molto significativi i saldi per l’abbigliamento e maglieria, +61%, e per l’alimentare, +55%.

Il commento del vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini

“Sono dati che consideriamo sostanzialmente positivi anche se con oscillazioni significative fra settori diversi. In una fase in cui anche la fiducia delle imprese è rafforzata, crediamo ci siano gli ingredienti per chiedere politiche industriali mirate. Come sistema Confindustria siamo disponibili a collaborare in maniera serena e propositiva con le istituzioni,  che dovrebbero cogliere questi dati per impostare politiche industriali  capaci di assecondare la chiara volontà del territorio di fare impresa. Crediamo sinceramente nella ripresa definitiva della nostra industria, dopo troppo anni di sofferenza”.

Prato

I dati La produzione industriale nel trimestre gennaio-marzo 2017 a Prato ha registrato una variazione pari a -2,2% rispetto allo stesso periodo del 2016, dopo il -1.3% dell’ultimo trimestre del 2016.

Nel tessile la contrazione si è attestata, a livello di distretto, a -3,2%, un risultato fortemente condizionato dalla inversione del pluriennale ciclo positivo dei filati (-11,6% la variazione tendenziale della produzione 1° trimestre 2017) ormai in atto dalla metà del 2016. Per quanto riguarda i tessuti la variazione della produzione rispetto al primo trimestre 2016 è stata sostanzialmente nulla (0%), mentre il conto terzi tessile si è attestato al -2,9%. In sensibile contrazione anche la produzione tendenziale nel settore abbigliamento e maglieria, -4,2%. Ancora bene invece la metalmeccanica che, espressa principalmente dai produttori di macchine per l’industria tessile, ha messo a segno un aumento della produzione pari a +4,2%. Stabile, sui livelli del primo trimestre del 2016, la produzione di tutti gli altri settori manifatturieri (+0,7%).

Anche le imprese manifatturiere pratesi indicano previsioni di produzione per il secondo trimestre 2017 in miglioramento: il saldo tra la percentuale di imprese che, nelle interviste delle scorse settimane, hanno previsto aumento e quelle che hanno previsto diminuzione è salito a +24% dal +4% per il primo trimestre.

Il commento del vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Tempestini

“In un contesto nazionale incerto, il distretto pratese ha complessivamente rallentato il passo rispetto al buon ritmo di marcia d’inizio 2016. Il meccanotessile ha mantenuto un trend brillante, mentre la produzione tessile-abbigliamento nel primo trimestre 2017 sconta il confronto con i discreti livelli di produzione raggiunti a gennaio-marzo dell’anno scorso. Inoltre i produttori di filati, il comparto con variazione più negativa, hanno risentito sia delle tendenze moda sfavorevoli alla maglieria che della minore vivacità degli acquisti delle tessiture. Aspettiamo i risultati della prossima rilevazione per valutare correttamente l’effettivo peso dei risultati del primo trimestre sul resto dell’anno.”

 


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