Moda, Tessile, Abbigliamento

La London Fashion Week scommette sul digitale

settembre 12 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, News

La nuova edizione della settimana della moda londinese, che presenterà le collezioni P/E 2015, parte il 12 settembre: 50 i defilé in calendario e una ventina di presentazioni.

Otto designer faranno il loro debutto in questa settimana della moda: la francese Faustine Steinmetz, proposta quest’anno da NewGen, l’organo di sostegno alla creatività sponsorizzato da Topshop, Marchesa, che ha appena festeggiato a Londra 10 anni di carriera, ma anche Schrimps Trager Delaney, H by Hakaan Yildirim, Lulu & Co, Danielle Romeril e Isa Arfen.

Organizzatore della settimana della moda londonise, il BFC, il consiglio della moda britannica, continua a fare del digitale la sua priorità numero 1 : “Noi vogliamo che le aziende della moda inglese siano al primo posto per innovazione e digitalizzazione e, nell’ambito di questa strategia, incoraggiamo le aziende a sbarcare sull’online e usare la tecnologia per migliorare l’efficacia dell’industria della moda”, fanno sapere dal BFC.

A questo proposito la London Fashion Week non manca certo d’iniziative. Immediatamente dopo il défilé della sua linea Prorsum lunedi 15 septembre, Burberry offrirà ali utenti Twitter la possibilità di acquistare i colori dello smalto indossati durante la sfilata. Il marchio utilizzerà anche il nuovo pulsante “compra” svelato da Twitter questa settimana.

Dal canto suo, House of Holland collaborerà con la sociétà Metail per permettere agli utenti di guardare i diretta il défilé previsto per il 13 settembre alle 18.30, di provare gli abiti in tempo reale e di riservarli sul sito. Basterà giusto connettersi su www.tryonhouseofholland.com durante la sfilata.

Il brand Hunter, collaborerà invece con la start-up specializzata nei video in tempo reale Grabyo, per rendere subito disponibili fino a 10 foto del suo defilé ai suoi fan su Twitter (#Beahunteroriginal).

Selezionati nel luglio scorso dal BFC Contemporary (un’iniziativa di sostegno per i creatori di moda e di accessori contemporanei) gli stilisti Alexis Barrell, Georgia Hardinge, Paper London, Prism e Zoë Jordan, lanceranno ciascuno un articolo in edizione limitata che sarà venduto a settembre su eBay.

Il BFC lancerà inoltre una serie di kit di strumenti a tema (le parole chiave sono ‘Google’, ‘come scegliere un’agenzia digitale’ ecc..) destinati ad aiutare gli stilisti a sviluppare la loro strategia digitale.

Le sfilate continueranno a essere ritrasmesse in diretta su vari maxischermi messi a disposizione dal BFC. Alcuni show, come quello di Regina Pyo e Edeline Lee, saranno visibili unicamente sullo schermo.

Laboratorio di tendenze e creatività, Londra continua la sua trasformazione senza perdere la sua unicità: “Una volta destinata a pochi eletti, l’eccentricità della moda inglese oggi è il fondamento del suo successo commerciale e della sua democratizzazione”, ha detto Nathalie Constanty consulente di moda, bellezza e design per il Bon Marché.

A riprova di ciò il BFC si è alleato per il secondo anno consecutivo alla società New West Company, incaricata dello sviluppo commerciale della celebre Oxford Street, per rendere accessibile la moda a tutti.

Oltre al lancio di capsule collection i distributori, presenti in questa via, organizzeranno dei seminari di stile su diversi temi (dagli acquisti, ai social network), animati da grandi nomi dell’industria. Oxford Street si abbiglierà a festa per l’occasione con 75 bandiere giganti, raffiguranti il meglio della moda inglese.

“Bisogna guardare a queste iniziative nella loro globalità”, – spiega Robin Schulié, buyer da Maria Luisa. “Prese individualmente queste proposte non si attuerebbero senza una vera direzione e una politica volontarista , e soprattutto trasversale, di sostegno alla scena della moda inglese/londoniana. Quest’ultima beneficia di una stampa locale innovativa e potente sul piano internazionale, di un’industria più competitiva di quanto non possa esserlo, come testimoniano gli sponsor privati estremamente creativi come Topshop, senza dimenticare il dinamismo dei pubblici poteri” conclude il buyer.


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