Moda, Tessile, Abbigliamento

L’addio a Pietro Marzotto. Rese la sua azienda una multinazionale

aprile 27 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Nel giorno del suo ottantesimo compleanno, lo scorso 17 dicembre, erano stati gli industriali vicentini, riuniti in assemblea, a chiamare al telefono Pietro Marzotto per fargli gli auguri accompagnati da un forte applauso. E solo pochi mesi fa era avvenuta la consegna della cittadinanza onoraria di Valdagno. Oggi la notizia della sua scomparsa: Marzotto, 80 anni, è morto all’ospedale di Portogruaro stroncato da complicanze cardiache e polmonari.
Figlio minore di Gaetano – il fondatore dell’azienda tessile di Valdagno – era stato proprio lui a condurre l’industria vicentina per 16 anni dal 1982 al 1998. Quattordici anni fa aveva venduto il pacchetto azionario, aveva ceduto anche villa Valle in centro a Valdagno e aveva deciso di stabilirsi in una dimora fra Caorle e Portogruaro. A lui si deve l’intuizione di diversificare le attività del gruppo di famiglia, dal tessile alla confezione.

Marzotto si era laureato in Giurisprudenza, a Milano, svolgendo nello stesso tempo un periodo di apprendistato come semplice operaio negli stabilimenti di Mortara e Valdagno. Nel 1971 era diventato direttore delle attività tessili della famiglia; l’anno dopo amministratore delegato, nel 1980 vicepresidente esecutivo.

Nel 1991, la Marzotto aveva acquisito la tedesca Hugo Boss, alla quale è stato poi dato un ulteriore rilancio nel 2002 quando il gruppo ha rilevato dalla HDP dei Romiti la maison Valentino, risanandola e quotandola in Borsa separatamente nel 2005 (mantenendone la maggioranza).

Marzotto è stato presidente di Confindustria Vicenza dal 1983 al 1987 e vicepresidente nazionale dell’associazione degli industriali. Guidò gli imprenditori in un periodo di rapporti sindacali e sociali particolarmente tesi, puntando sul rinnovamento. “Un grande pezzo della storia industriale della nostra provincia”, ha detto Luciano Vescovi, presidente Confindustria Vicenza, “un imprenditore che seppe contare in Italia e nei mercati internazionali”. Per il governatore del Veneto Luca Zaia “se ne va un veneto autentico, che ha amato questa terra e che qui ha voluto vivere fino alla fine”.


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