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Macchine tessili: gli ordini aprono il 2017 in crescita

maggio 10 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, Prato

Il 2017 si apre positivamente per i costruttori italiani di macchine tessili. Nel primo trimestre la raccolta ordini è aumentata sia in Italia che sui mercati esteri. Raffaella Carabelli, presidente ACIMIT: “L’andamento degli ordini ad inizio 2017 conferma la dinamica positiva di importanti mercati esteri ed un miglioramento del clima di fiducia nel panorama tessile italiano”.

L’indice degli ordini per le macchine tessili elaborato da ACIMIT, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nel periodo gennaio-marzo è aumentato del 24% rispetto al medesimo periodo del 2016. Il valore dell’indice si è attestato a 113,7 punti (base 2010=100).

La crescita ha interessato soprattutto i mercati esteri, dove l’indice ha fatto segnare un valore assoluto di 124,1 punti (+26%). In Italia l’incremento rispetto al periodo gennaio-marzo 2016 è stato del 16% ed il valore assoluto dell’indice pari a 71,5 punti.

Il presidente di ACIMIT Raffaella Carabelli commenta così i risultati: “I dati dell’indice per il primo trimestre confermano i segnali positivi riscontrati su diversi mercati esteri dalle nostre aziende”.

La dinamicità del mercato italiano origina, invece, dal Piano Nazionale Industria 4.0. “Nella filiera tessile si percepisce un rinnovato clima di maggiore fiducia, conferma Raffaella Carabelli, scaturito dall’impegno del Governo nel mettere in campo incentivi significativi per il sistema manifatturiero del Paese”.

L’auspicio dei vertici ACIMIT è che alcuni provvedimenti compresi nel Piano Nazionale, quali il superammortamento ad esempio, possano assumere un carattere strutturale. “Il nuovo paradigma industriale che il piano del Governo intende incentivare, conclude il Presidente di ACIMIT, richiede tempi lunghi per una sua piena attuazione. La digitalizzazione delle imprese, l’applicazione efficiente delle tecnologie abilitanti di Industria 4.0 costituiscono un’opportunità di rinnovamento dell’intera manifattura italiana che devono prevedere misure, fiscali e non, di ampio respiro temporale”.

 


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