Macchine tessili: ordini in calo nel II trimestre
settembre 27 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, PratoLe macchine tessili italiane frenano anche nel secondo trimestre 2018. La raccolta ordini è diminuita sia in Italia che sui mercati esteri rispetto al medesimo periodo 2017. Alessandro Zucchi, presidente ACIMIT: “I mercati internazionali tirano il fiato, mentre in Italia piuttosto che la flessione rispetto al 2017 c’è da evidenziare la crescita sul primo trimestre dell’anno, un segnale che il mercato italiano può ancora crescere”.
L’indice degli ordini per le macchine tessili elaborato da ACIMIT, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nel periodo aprile-giugno 2018 è diminuito del 15% rispetto al medesimo periodo del 2017. Il valore dell’indice si è attestato a 103,4 punti (base 2015=100).
La flessione ha interessato sia il mercato interno che quello estero. In Italia l’indice ha fatto segnare un valore assoluto di 141,4 punti, vale a dire il 13% in meno rispetto al periodo aprile-giugno 2017. Sui mercati esteri il calo è stato del 14% ed il valore assoluto dell’indice è stato pari a 99,6 punti.
Il presidente di ACIMIT Alessandro Zucchi conferma: “Sicuramente il mercato mondiale per il settore tende ad assestarsi. Dopo due anni in cui si è investito molto ora le aziende tessili tirano il freno. Tuttavia ci sono ancora margini di crescita in diversi Paesi”.
Ciò sembra ancora più vero per il mercato italiano, dove l’indice degli ordini nel secondo trimestre, seppure in deficit rispetto al 2017, segna una crescita rispetto al valore corrispondente al primo trimestre dell’anno. “Dopo le iniziali incertezze la conferma degli incentivi fiscali, quali super e iperammortamento, anche per il 2018 hanno rilanciato gli investimenti in tecnologie avanzate da parte degli utilizzatori italiani “afferma Zucchi.
“Il Governo sembra incline a puntare ancora sul Piano Impresa 4.0 e questo non può che rafforzare il clima di fiducia creatosi tra gli imprenditori italiani, conclude il Presidente di ACIMIT. Adesso l’attenzione deve essere posta sicuramente alla formazione, in particolare agli ITS (gli Istituti tecnici superiori) che nell’immediato futuro potranno costituire un valido strumento per creare quelle competenze di cui necessitano le imprese”.