Marenzi: «Settore in ripresa, ora Renzi si impegni sul made in»
marzo 19 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News«Anche nel settore “a monte” è finalmente in atto un’inversione di tendenza e dopo due anni di decrescita, nel primo semestre del 2014 si torna in area positiva con un incremento del fatturato dello 0,4%. Sul fronte “a valle” poi le cose vanno ancora meglio e dovremmo crescere del 2,8%».
Claudio Marenzi, presidente di Sistema Moda Italia (Smi), non riesce a godersi fino in fondo i dati previsionali relativi al 2014 che sembrano indicare, finalmente, un sentore di punto di svolta. La crisi è tutt’altro che risolta e tra i nodi da sciogliere al più presto ci sono la difesa del made in.
Per il presidente di Smi – l’associazione che rappresenta l’intera filiera del tessile-abbigliamento, un settore da 50,1 miliardi di euro di fatturato nel 2013 – il manifatturiero italiano, tessile e non solo, va difeso con la certificazione d’origine. Marenzi si è detto deluso dal Governo Letta che non ha preso una posizione netta in materia.
«Ora speriamo nel presidente Matteo Renzi. Quando era sindaco di Firenze il premier ha dimostrato di avere a cuore la vicenda, vediamo ora se con l’imminente semestre di presidenza italiana il nostro Paese prenderà una posizione netta in merito».
Secondo Marenzi, che recentemente è stato eletto anche vicepresidente di Pitti Immagine, la certificazione di origine obbligatoria è la vera priorità del sistema tessile-abbigliamento. «L’Unione europea è l’unica area del mondo a non averla. È una questione che va risolta a Bruxelles. Le trattative proseguono da anni con la Germania contraria alla tracciabilità. Alla fine penso che vincerà una soluzione di compromesso con l’obbligatorietà di etichettature made in Europe, che certo penalizza i produttori “puri” come l’Italia».
Tornando ai numeri, il tessile-moda italiano secondo i dati di Smi dopo aver archiviato il 2013 con segno negativo (50,1 miliardi di euro in calo dell’1,9%), prevede di segnare un +2,1% nel primo semestre del 2014 (+0,4% a valle e +2,8% a monte). Anche il mercato interno offrirà segnali di miglioramento con una domanda che tornerà a crescere a ritmo dell’1,4%.
Sempre secondo le previsioni, nella prima parte del 2014 si assisterà a un ulteriore rafforzamento dell’export (+1,8%). Dato che potrebbe essere sensibilmente migliorato con una diversa politica dei cambi. Altro tema che sta molto caro a Marenzi.
an.bi. per Fashion magazine