MICAM 2020: 1.200 espositori per confermare un export 2019 da record
febbraio 14 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, NewsInnovazione, tendenze e sostenibilità. Concetti di valore sono quelli che Micam si prepara a presentare alle porte della 89esima edizione (16-19 febbraio 2020) con la nuova scommessa: il Micam X; una nuova area del salone, palcoscenico delle proposte più innovative e tecnologiche, dove il pubblico potrà scovare le nuove tendenze di mercato, scoprire materiali e informarsi sul futuro del retail.
Qui, inoltre, si terranno i workshop organizzati da Wgsn, incentrati sui nuovi trend, e da Lineapelle, focalizzati sugli aspetti più innovativi e sull’evoluzione dei materiali, in primis la pelle.
Tra le altre aree presenti al salone: Man Square, dedicata all’uomo, l’iKids Square, il Players District, dedicato al mondo della calzatura sportiva e outdoor, e lo spazio dedicato agli Emerging Designers.
Si aggiunge, poi, The Garden, dedicato al rispetto per l’ambiente.
Il salone, per questa edizione, ospiterà 1.205 espositori (628 italiani e 755 stranieri), e si attende un calo di circa il 5-7% dei visitatori, a causa dei disagi legati al Coronavirus in Cina.
Tra le altre novità di Micam, c’è li suo sbarco in America. Dal 17 al 19 agosto 2020, a Las Vegas, si terrà infatti la prima edizione di Micam Americas, manifestazione internazionale dedicata al mercato d’Oltreoceano. La nuova fiera, creata in partnership con Informa Markets, prenderà il posto di Fn Platform e si svolgerà in contemporanea con Magic e Project.
Gli Usa, non a caso, rappresentano il quarto Paese per esportazioni in termini di valore, con 844,7 milioni di euro (+11,1%) nel periodo gennaio-ottobre 2019.
In occasione della conferenza di presentazione di Micam, il 2019 si è presentato come un anno in chiaroscuro per il settore, in quanto “siamo in una congiuntura internazionale complicata”, come spiegato a da Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici. “Anche senza Coronavirus, avevamo problematiche legate alla Brexit, ai dazi americani, alla frenata della Germania (-2,7% in valore e -9,3% in quantità, ndr) che per noi è il terzo mercato per esportazioni, alle problematiche legate alle sanzioni nei confronti della Russia e dei Paesi limitrofi. A tutto ciò si aggiunge il costante calo dei volumi interni”.
Per quanto riguarda il 2020, “le prospettive non sono rosee. Temiamo una contrazione nella produzione (la raccolta ordini nel primo trimestre non è andata molto bene) e temiamo che questo si ripercuota sui livelli occupazionali. E poi c’è il Coronavirus di cui non sappiamo ancora gli effetti”, ha concluso Badon.
Carmine Russo
14 Febbraio 2020
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