Milano Moda Donna chiude all’insegna dell’eccellenza del made in Italy
febbraio 27 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, NewsBilancio positivo per le sfilate di moda donna dedicate al prossimo autunno-inverno: l’eleganza moderna, proposta da collezioni all’insegna dell’eccellenza del made in Italy, ha conquistato i compratori, in particolar modo quelli stranieri. Mario Bosellisoddisfatto.
Cala il sipario su una manifestazione partita con le polemiche formulate da alcune giornaliste londinesi sul ruolo giocato da Milano e che si conclude con il consenso inequivocabile dei compratori: nessuno dei buyer intervistati da Fashion mette in discussione l’importanza del capoluogo lombardo. Come più volte ha replicato Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana: “Non solo, ed è sotto gli occhi di tutti, il fashion system è arrivato come sempre a Milano, ma anche lo svolgimento della settimana è stato senza intoppi”.
“Eleganza, creatività, vero lusso: una delle migliori stagioni di Milano Moda Donna”, esordisce Stephanie Solomon, fashion director di Bloomingdale’s a New York, aggiungendo: “L’elevata qualità di materiali e proposte, insieme alle incredibili lavorazioni e all’artigianalità, hanno espresso al meglio valori ed essenza del made in Italy. Tra le tante belle collezioni in programma, Prada (nella foto, ndr) è stata fantastica e da sola è valsa il viaggio a Milano”.
Sulla stessa lunghezza Ken Downing, fashion director di Neiman Marcus: “Prada mi ha entusiasmato, così come ho trovato eccellenti Fendi e Fausto Puglisi. Nella fattispecie, Puglisi, ha confermato di avere talento da vendere e aspetto con ansia di vedere quali meraviglie presenterà per Ungaro a Parigi”. “Noi amiamo la moda, l’arte e il cibo italiano e siamo felici di venire a Milano – aggiunge Downing -. Vorremmo però che il calendario fosse più compatto e che ci permettesse di ottimizzare al meglio il nostro tempo”.
Ekaterina Moiseeva, alla guida con il marito Mikhail Kusnirovich del Bosco di Ciliegia Mosca, conferma il ruolo di primissimo piano giocato da stilisti e aziende italiane sul mercato russo, assicurando che questa stagione i budget del gruppo saranno in aumento (like for like) almeno del 5%. In sintonia David Hong, a capo di The Swank Shop a Hong Kong: “Pure noi incrementeremo gli ordini, anche se non a doppia cifra, perché nonostante il business stia dando soddisfazioni, è difficile prevedere se continuerà a crescere o se, invece, si assesterà”.
Per quanto riguarda l’Italia, la situazione di mercato particolarmente critica ormai da diverse stagioni sta mettendo a dura prova i dettaglianti che, pur mettendo grande cautela nella formulazione dei budget, non si perdono comunque d’animo: “Milano offre sempre grandi opportunità, bisogna però saperle cogliere, adattandole alle esigenze della propria clientela – commenta Cesare Tadolini, delle boutiqueL’Incontro a Modena -. Io sono moderatamente ottimista perché le prime vendite primaverili sono partite bene, spero pertanto che sia di buon auspicio”.
“Promuovo senza dubbio questo Milano Moda Donna - dichiara Federico Giglio dei multimarca Giglio a Palermo -. Certo, in qualche caso mi sarei aspettato proposte un po’ più grintose e, in qualche altro, i défilé erano chiaramente pensati più per i mercati stranieri che non per il nostro; ciò premesso il bilancio è nel complesso positivo. Pieni voti a Prada, ottime anche Salvatore Ferragamo ed Emilio Pucci. Grande la lezione di stile di Giorgio Armani. John Richmond ha puntato su un’immagine più essenziale, però sempre nel dna del brand. Ermanno Scervino ha presentata una bella parte giorno, di solito trascurata sulle passerelle, in pieno stile della griffe”. “Sul fronte del calendario, è stato fatto un bel lavoro – conclude Giglio. – Avrei solo preferito che al posto delle sfilate in tarda serata, alle 20 o alle 21, fossero stati organizzati degli eventi”.
Elisabetta Campana per Fashion magazine