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Milano Moda Uomo: soddisfatti i buyer americani, meno gli italiani e gli orientali

giugno 26 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, News

Pareri discordanti sulle proposte uomo per la prossima primavera-estate: i buyer americani promuovono a pieni voti le sfilate milanesi, mentre gli italiani e gli orientali avrebbero voluto vedere maggiore propositività sulle passerelle.

 

«Dopo due stagioni tranquille, questa volta Milano si è respirata una nuova energia – dice a fashionmagazine.it Eric Jennings, fashion director menswear di Saks Fifth Avenue a New York – non solo per quanto riguarda i brand conclamati, ma anche per i giovani: fresche e piacevoli le collezioni di Msgm N.21, ottimo il lavoro di Andrea Pompilio per Canali, che è riuscito a mixare sartorialità e sportswear  in modo veramente attuale».

«Eccellente la sfilata di Fendi (nella foto) – continua Jennings –  in assoluto la numero uno, all’insegna di un lusso “rilassato” e moderno. Interessanti le lavorazioni e i materiali, indovinati gli accessori, dalle borse alla calzature. Da citare gli show diSalvatore Ferragamo Neil Barrett. Sul fronte del tailoring, molto importante per Saks, Milano offre eccellenze come BrioniErmenegildo ZegnaCorneliani».

Per quanto riguarda le tendenze per la prossima primavera-estate, Jennings pone l’accento su tre elementi chiave: «Tra i colori la novità sarà il bianco, tra le fantasie il rigato e in tema di materiali spiccherà il coccodrillo, emblema del super lusso».

Sulla stessa lunghezza d’onda Ken Downing, fashion director di Neiman Marcus con sede a Dallas: «Una stagione interessante – osserva – i pantaloni stampati saranno un caposaldo del guardaroba maschile, così come le giacche-cardigan: chic e al tempo stesso confortevoli. Cresce sempre più l’interazione fra tailoring e activewear. E anche per l’uomo si afferma a pieno titolo il concetto di lifestyle, con gli accessori che assumono un ruolo di primissimo piano. Per l’anno prossimo un must saranno i sandali».

La maggior parte dei dettaglianti italiani intervistati da Fashion esprime qualche perplessità sulla fashion week milanese. «Abbiamo avvertito un’atmosfera calma, con poco entusiasmo, che probabilmente riflette la situazione di mercato difficile, non solo in Italia, ma anche in Paesi chiave per il made in Italy come la Russia e la Cina – commenta Flaminio Soncini alla guida di Tony Boutique a Magenta (Mi)  e presidente onorario della Camera dei Buyer -. Probabilmente buona parte degli stilisti e delle aziende non ha spinto l’acceleratore sulla creatività, perché è in attesa di tempi migliori»

«Ciò premesso – prosegue Soncini –  Fendi è stata una delle sfilate più belle. Mi è piaciuta anche la collezione alla “marinara” di Gucci,  più easy e portabile del solito. Simpatici i colori flou di Dsquared2. D’impatto lo show di Philipp Plein, uno dei pochi, se non l’unico, che ci ha fatto divertire, oltre ad aver aperto le porte al pubblico dei non addetti ai lavori, mostrando lungimiranza».

Non del tutto soddisfatto Kiyohiko Takada di Isetan in Giappone. Il chief coordinator dei department store uomo sostiene che adesso più che mai nel suo Paese l’uomo ricerca le novità, «ma sulle passerelle milanesi non se ne sono viste tante». Fa eccezione Bottega Veneta, «che si è evidenziata per il piacevole, rilassato mood da West Coast».

 


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