Moda, Tessile, Abbigliamento

Milano Unica a Shanghai per la V edizione del salone cinese

marzo 4 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, News

La quinta edizione di Milano Unica Cina all’interno di Intertextile, dal 3 al 5 marzo,  è il simbolo della produzione e dell’esposizione nel tipico stile Made in Italy.

Alla conferenza stampa hanno partecipato: Gabriele De Stefano, Console Generale Reggente, Consolato Generale d’Italia a Shanghai; Cristina Tajani, Assessore del Comune di Milano; Silvio Albini, Presidente di Milano Unica; Xu Yingxin, Vice Presidente esecutivo,  CCPIT; Claudio Pasqualucci, Direttore sede di Shanghai, Agenzia Ice; Wendy Wen, Direttore Generale, Messe Frankfurt (HK);

Le collezioni P/E 2015 delle 124 aziende partecipanti, e provenienti da tutti i distretti produttivi nazionali, sono esposte, per questa edizione, nella sede del Shanghai World Expo Exhibition and Convention Center, sempre all’interno di Intertextile Apparel Fabrics.

La realizzazione di questo importante momento commerciale e culturale è stata possibile, sin dagli esordi, grazie al supporto costante, professionale ed economico di Agenzia Ice, senza la cui collaborazione i risultati raggiunti non sarebbero stati possibili.

Il successo del Salone, un pionieristico investimento in uno dei mercati più importanti al mondo, è confermato non solo dal costante numero di espositori, ma anche dal crescente numero di compratori selezionati. Oltre 3.500 clienti hanno visitato Milano Unica Cina a ottobre, con un incremento del 17% rispetto all’edizione precedente. Il dato è confermato anche dalla crescita di visitatori cinesi all’edizione di febbraio svoltasi a Milano e appena conclusasi (+63%).

Abbiamo osservato che la tipologia di cliente si è modificata nel corso delle edizioni”, afferma Silvio Albini, Presidente di Milano Unica. “L’interesse per l’abbigliamento donna è andato crescendo e i dati mostrano che i clienti top-end provengono dai distretti cinesi dell’abbigliamento più importanti della grande Cina, inclusi Hong Kong e Taiwan, e dai mercati esteri come Corea, Giappone, Tailandia, Indonesia e Russia”.

Dai dati forniti da Sistema Moda Italia, su fonte Istat, la Repubblica Popolare Cinese più Hong Kong, oggi permane con un +10,1% al 2° posto nel ranking dei principali mercati di sbocco della tessitura nazionale, dopo la Germania (che pesa per l’11,3%). Dopo essere stata interessata da performance molto favorevoli nell’ultimo biennio, il 2013 registra un calo del -3,6%. Sul dato grava soprattutto il risultato negativo del tessuto di cotone e del tessuto di lana pettinato. Al contrario, il tessuto a maglia è in crescita.

Rispetto al 2012, nell’ottobre 2013 hanno registrato un dato positivo le esportazioni verso il mercato cinese senza Hong Kong i tessuti a maglia-trama (+34,6%), i tessuti a maglia-catena (+ 2%), tessuti di lino (+8,2%), mentre hanno subito un calo, sempre per lo stesso mercato, i tessuti di cotone (- 10,7%), i tessuti cardati lana e peli fini (-1,2%), i tessuti pettinati lana e peli fini (-9%) e i tessuti di seta (-6,5%), con una variazione totale del -2,7%.  I primi segnali del 2014 lasciano intravvedere un’interessante ripresa dell’economia cinese ai ritmi degli anni precedenti.

Milano Unica Cina si inserisce nella Hall 1, dove saranno ospitate le altre presenze International di Intertextile. Collocato subito all’ingresso della Hall, il padiglione Milano Unica gode di uno spazio di 2010 mq netti espositivi, con affaccio sulla grande vetrata del padiglione e con una maglia espositiva facilmente fruibile dai visitatori.

L’Area Trend, che molto successo ha riscosso la scorsa edizione, è riproposta anche in questa occasione ed è destinata a diventare un punto di riferimento strategico della manifestazione. A partire da questa edizione intendiamo creare anche un momento di comunicazione e guida all’Area, tramite la Presentazione delle Directions Milano Unica del cool hunter Angelo Uslenghi. L’appuntamento è per il giorno 3 marzo alle ore 14.30 presso la Sala #2.

L’ evento, appuntamento tradizionale della manifestazione, questa edizione avrà luogo il 4 marzo alle ore 18.30 e consisterà in una cena con sfilata di Dirk Bikkembergs nella bellissima location dello Shanghai Italian Center che ha ospitato l’Italia in occasione dell’Expo 2010 tenutosi a Shanghai”, spiega il Direttore Generale della manifestazione Massimo Mosiello.

“Per molti importanti espositori di Milano Unica  le vendite dell’Autunno-Inverno  2015  sono iniziate positivamente,  con percentuali di crescita in alcuni casi rilevanti. E’ chiaro che,  in attesa dei primi segnali di ripresa del mercato domestico,  noi e i nostri clienti dobbiamo sempre più guardare al mondo per crescere. Un mondo che oggi è particolarmente complesso e imprevedibile. Si potrebbe dire che l’imprevedibilità, il continuo mare in burrasca, sia la cosa oggi più prevedibile. Per dividere i rischi le nostre imprese devono cercare di essere ovunque, sul maggior numero possibile di mercati. Quelli tradizionali,  alcuni dei quali come gli Stati Uniti ed il Giappone,  sono in ripresa,  e quelli emergenti, come la Cina, che ultimamente hanno perso un po’ della loro allure ma rimangono la parte del mondo che cresce di più. Pare controintuitivo, ma la crisi nazionale ha reso il Made in Italy più forte, in quanto ha costretto le aziende di tutta la filiera Moda a concentrarsi sulla qualità. Quella qualità che chiede, pretende il consumatore finale” commenta Silvio Albini.

Il Tessile-Accessori Made in Italy, a tutti gli effetti, è incluso negli studi di andamento del mercato del lusso. Semilavorato determinante per l’abbigliamento di alta gamma, in Cina subisce indirettamente il calo negli acquisti dettato dalla franata nelle spese per regali di lusso imposta dal Governo cinese.

Nonostante la leggera battuta d’arresto del mercato cinese, che rimane tuttavia tra i più importanti clienti del tessile-accessori Made in Italy, dallo studio di Bain&Company “Lens on the worldwide luxury consumer”, le prospettive restano ottime sia per ragioni economiche sia demografiche. Dei 330 milioni di consumatori di lusso nel mondo – persone che spendono almeno 650 € all’anno in prodotti di alta gamma – 130 milioni vivono  nei Paesi emergenti, 50 milioni di essi solamente in Cina. I cinesi sono secondi ai mediorientali come livello di spesa individuale, con 1.250€ medi annui.  In genere a spendere di più è la generazione X, fra i 34 e i 48 anni. In Cina questa generazione appartiene soprattutto alla categoria “opinionated”, ovvero molto informata e sofisticata.

La previsione del medio periodo parla di una crescita nel numero di consumatori del lusso, che arriverà a 500 milioni nel 2030. Un fenomeno molto interessante, che caratterizza i Paesi emergenti, è il cosiddetto “trading up”, ovvero il trasferimento dal lusso accessibile al livello più alto. Lo studio prevede 15 milioni di nuovi compratori in Cina ma la crescita sarà diversa rispetto a quella della decade scorsa. Il consumatore finale, infatti, sarà più consapevole, più vicino ai valori intrinseci dei prodotti e attento alla loro provenienza, anche perché sempre più informato grazie al mercato digitale.

Che si tratti di abbigliamento di lusso di importazione, dall’Italia, dall’Europa, dagli Usa, o di abbigliamento di alta gamma prodotto da brand cinesi, in forte crescita nei gli ultimi anni, il settore tessile-accessori italiano, con il suo stile, qualità e servizio, resta il principale fornitore, l’unico referente in grado di assecondare le esigenze di stile e prestazione, anche ecosostenibile, sentite dal consumatore finale. Servizio non solo in termini di qualità del prodotto, ma anche in termini di metrature, aspetto decisamente importante per produzioni non di massa.

Come afferma Zygmut Bauman, sociologo e filosofo polacco di adozione inglese, “i giovani stilisti cinesi, a differenza dei connazionali degli anni ’80 e ’90, hanno un’educazione internazionale e sono costretti a tenere il passo dei rapidi cambiamenti dell’economia cinese. La loro capacità di affermarsi è supportata dal grande numero di turisti cinesi che visitano l’Europa e dove acquistano senza i costi aggiunti delle tasse nazionali e si portano dietro nuove aspettative con l’esigenza di nuovi servizi, che fungono da stimolo alla creatività dei designer di casa”.

 


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