Moda, Tessile, Abbigliamento

Nel 2012 la tessitura italiana in calo del 5,1%

febbraio 7 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Como, Eventi, News, Prato

XVI edizione di Milano Unica, il Salone Italiano del Tessile dal 6 all’8 Febbraio a Fieramilanocity

Nonostante la diminuzione del fatturato, l’attivo della bilancia commerciale del comparto cresce a 2,55 miliardi di euro. A Marzo, Milano Unica Cina a Pechino con 128 espositori (+35%)

Milano, 6 Febbraio 2012Silvio Albini, Presidente di Milano Unica, Michele Tronconi, Presidente di Sistema Moda Italia, e Sir Paul Smith, designer, imprenditore inglese di successo e grande ammiratore dei tessuti made in Italy, hanno inaugurato la XVI edizione del Salone Italiano del Tessile, che si svolge a Fieramilanocity da oggi fino a Venerdì 8 Febbraio, nella quale vengono presentate le migliori collezioni di tessuti italiani ed europei per la stagione Primavera/Estate 2014 e a cui partecipano 417 espositori contro i 440 dell’edizione di Febbraio 2012 (-5,6%). La superficie espositiva lorda occupata, pari a 62.200 mq, si conferma ai precedenti livelli.

All’incontro hanno  partecipato Autorità e Rappresentanze istituzionali, assieme a  numerosi espositori e ai componenti del Comitato di Presidenza di Milano Unica: Alberto Jelmini, Pier Luigi Loro Piana, Antonella Martinetto, Massimo Trabattoni e Paolo Zegna.

Nel 2012, secondo le elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Sistema Moda Italia, il fatturato complessivo del comparto della tessitura italiana è risultato pari a circa 8 miliardi di euro (8,365 nel 2011) con un calo del 5,1%.

Come sempre il dato medio nasconde però differenti dinamiche tra i diversi comparti della tessitura italiana. La tessitura serica, secondo le stime, archivia il 2012 con un risultato ancora positivo, mentre gli altri settori registrano, invece, arretramenti anche se di intensità differenti. In particolare, la tessitura laniera contiene le perdite (stimate entro il -2%), mentre flessioni di maggior entità si prospettano per la tessitura a maglia, ma soprattutto per la tessitura cotoniera e liniera.

l fatturato complessivo paga soprattutto il calo fatto registrare dal mercato domestico e da quello europeo, a partire da quello tedesco (-9,2% nei primi dieci mesi del 2012) che tuttavia continua a rappresentare il primo mercato di sbocco della nostra produzione, pesando per oltre l’11% sull’export totale.

Tra i primi venti Paesi verso i quali si dirigono le nostre esportazioni (complessivamente -3,1%), sempre in base ai dati dei primi 10 mesi dell’anno passato, gli unici Paesi europei ad avere un segno positivo sono il Portogallo (+12,1%) e il Regno Unito (+3,1%), mentre fanno registrare cali importanti le esportazioni verso Francia (-10,6%) e Tunisia (-20,6%) direttamente collegata all’industria francese.

Ad alleviare una situazione per diversi aspetti e per tante aziende molto più che preoccupante, sono risultati importanti i risultati conseguiti nelle aree extra UE.

In ordine di importanza per il valore complessivo dell’export, la Cina ha fatto registrare una crescita del +5,5%, gli Stati Uniti del 6,8%, il Giappone del 18,3% e la Russia del 12,4%. Cina + Hong Kong, nonostante il calo di quest’ultima (-7%), con quasi 320 milioni di euro restano saldamente al secondo posto tra i Paesi verso i quali si dirigono le esportazioni di tessuti made in Italy

Il risultato è che, grazie anche al forte calo delle importazioni (stimato in un -12,3% rispetto al 2011), che ha coinvolto tutti i Paesi di approvvigionamento, il comparto fa registrare, per il quarto anno consecutivo, un positivo saldo della bilancia commerciale, che è risultato di 2,55 miliardi di euro.

Tutto questo, va detto, in assenza di qualsiasi intervento a sostegno della competitività del nostro comparto da parte dei Governi che si sono succeduti nel tempo – ha commentato Silvio Albini, Presidente di Milano Unica -. Come ha, però, autorevolmente affermato Giorgio Armani: non dare una mano oggi alla filiera della moda italiana ‘sarebbe un suicidio’”.

Per ora dobbiamo continuare a contare sulle nostre forze - ha poi sostenuto Silvio Albini -. In attesa della ripresa del nostro mercato interno, dobbiamo puntare su un ulteriore rafforzamento della nostra presenza sui mercati internazionali. Sarò un inguaribile ottimista ma da questo punto di vista, sono positivo. Il mondo è grande e vi sono ancora tantissimi spazi per le nostre aziende e i nostri prodotti. Noi dobbiamo cogliere queste occasioni. Sempre più le nostre aziende devono essere globali, nella visione che deve essere una e coerente, ma anche nell’execution, ovvero nella capacità di fare accadere le cose, che non può prescindere dalla conoscenza delle specificità dei mercati locali. In Cina, noi di Milano Unica  e le 130 aziende che vi partecipano, stiamo facendo investimenti importantissimi, per conoscere meglio, penetrare e consolidare un mercato sempre più importante, non solo per la sua crescita percentuale ma, soprattutto, per quantità e valori assoluti. Come ricordavo, insieme a Hong Kong, è il secondo mercato di sbocco del tessile italiano”.

Ma ovviamente - ha detto concludendo  Silvio Albininon c’è solo la Cina. Vi sono i nostri mercati consolidati che non dobbiamo affatto trascurare. Ma, soprattutto, dobbiamo guardare ai mercati nuovi, dove il mondo cresce, dove i consumatori sono giovani, digitali, hanno potere d’acquisto e sono sempre più attenti alla qualità e all’innovazione…. Coerenza interna e rilevanza esterna sono i due pilastri su cui si fondano i marchi di successo. Credo sia arrivato il momento in cui come imprenditori abbiamo l’opportunità di far evolvere le nostre aziende da prodotto a marchio, ponendo al centro della nostra strategia la creazione di valore per il nostro cliente intermedio e per il suo consumatore finale. Per questo oggi è preziosa l’occasione di ascoltare la testimonianza di Paul Smith perché ci sprona a guardare al nostro prodotto con gli occhi del mercato, a metterci nella testa del nostro cliente e, ancora meglio, del suo cliente finale. Sempre ricordando che quando un marchio della moda sale in passerella ci salgono anche i nostri tessuti”.

Sir Paul Smith, in apertura del suo intervento ‘Things to Think About’, ha detto di essersi “sentito molto onorato per la richiesta del Presidente di Milano Unica di parlare nell’occasione del business dell’industria della moda oggi nel mondo, con una particolare attenzione ai tessuti italiani”.

In serata, riservato agli ospiti degli espositori, ci sarà il Concerto Straordinario ‘Omaggio a Ludwig van Beethoven’, diretto dal Maestro Zubin Mehta con l’Orchestra del Maggio Fiorentino, presso l’Auditorium Giuseppe Verdi in Largo Gustav Mahler.

Il grande evento musicale di Milano Unica come ormai da tradizione si lega a un momento di beneficenza che, in questa occasione, è stato devoluto al Cesvi, una delle organizzazioni non governative italiane più attive nel campo della cooperazione internazionale, a sostegno del progetto delle Case del Sorriso, attualmente attive in Brasile, Haiti, Perù, India, Zimbabwe e Sudafrica. Nelle passate edizioni le somme raccolte con il concorso degli espositori era andato: alla Lega del Filo d’Oro, per la ricostruzione di una scuola de L’Aquila subito dopo il terremoto, alla Fondazione Francesca Rava per i bambini di Haiti vittime del terremoto e all’UNHCR, l’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU, per i bambini della Somalia e le loro famiglie, decimate da una grave carestia.

Tra i diversi appuntamenti sono, inoltre da segnalare: la Mostra “Bottoni: l’arte e la moda”, con circa 4.000 campioni in esposizione, curata da Franco Jacassi, che vuole anche  ricordare che l’Italia è tuttora leader mondiale in questo settore e la presentazione del primo lavoro di Blumine dedicato al tessile-accessori eco-sostenibili italiani.

Milano Unica ringrazia per il prezioso sostegno fornito: il Ministero per lo Sviluppo Economico, l’Agenzia ICE per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane; Intesa Sanpaolo, DHL, Itema, Wolmark. E ringrazia Anteprima e il suo Amministratore Delegato, Salvatore Mercogliano, per la fattiva e qualificata collaborazione avviata.


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