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Pitti Filati chiude col segno più: alla Fortezza da Basso in crescita il numero dei compratori

luglio 9 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, Eventi, News, Prato

L’estero traina a +6%, con ottime performance da Gran Bretagna, Giappone, Spagna, Cina, Turchia e da tutto il Nord Europa. Il meglio della filatura internazionale guarda con fiducia  ed energia alla prossima stagione

All’edizione n.73 di Pitti Filati (Firenze, 3-5 luglio 2013), alla Fortezza da Basso, si è respirata soddisfazione, energia e una certa dose di ottimismo. L’affluenza finale ha fatto registrare 4.800 compratori intervenuti (+2.5% circa rispetto ai 4.600 buyer di un anno fa), con i numeri dall’estero in crescita di oltre il 6%, e un totale di 2.500 buyer. Le presenze italiane si confermano in termini numerici sugli stessi livelli della precedente edizione estiva, con un piccolo incremento come numero di ditte intervenute.

Tra i mercati esteri che hanno registrato le performance migliori ci sono Gran Bretagna (+7%), Giappone (+3%), Spagna (+32%), Cina e Turchia (entrambe oltre a superare il +50%); molto bene anche Belgio, Portogallo, Polonia e tutti i paesi del nord Europa (Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia); confermano i loro numeri Germania e Stati Uniti, in leggera flessione Francia e Olanda. In totale sono oltre 50 i paesi esteri rappresentati al salone.

“Un’edizione di Pitti Filati ben al di sopra delle aspettative”, dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Tra gli stand c’è stata una generale soddisfazione: le aziende hanno presentato delle collezioni bellissime, si è vista tanta creatività, ricerca e contenuti moda molto innovativi. L’estero si conferma il volano dei nostri saloni, con presenze che crescono non solo nei numeri ma anche nella qualità, e a Pitti Filati i buyer internazionali hanno ormai superato da due edizioni quelli italiani. KnitClub, la novità di questa edizione, l’area dedicata a una speciale selezione di maglifici italiani di qualità, ha raccolto consensi e feedback molto positivi, così come è stato per Love, il tema del nuovo Spazio Ricerca, e per la quarta edizione di Feel The Yarn, il concorso dedicato agli aspiranti stilisti provenienti da alcune delle migliori scuole di moda internazionali. Pitti Filati è nel suo insieme un vero laboratorio di creatività, ricerca, qualità e innovazione di prodotto: insomma una metafora dell’unicità del sistema moda del nostro paese. E considerando che le collezioni presentate a questa edizione saranno nei negozi nell’autunno-inverno 2014, siamo fiduciosi in un recupero concreto del mercato e dei consumi”.

Nella classifica dei primi 20 paesi esteri si conferma in testa la Germania (365 buyer), seguita da Gran Bretagna (327), Stati Uniti (221), Francia (216), Giappone (185), Spagna (163), Turchia (105), Svizzera (87), Cina (85), Olanda (83), Hong Kong (82), Russia (66), Svezia (54), Belgio (42), Austria (39), Portogallo (35), Danimarca (29), Norvegia (24), Corea del Sud (20) e Polonia (18).

L’ultimo giorno di Pitti Filati salone si è svolta alla Fortezza da Basso anche la cerimonia di premiazione della quarta edizione di Feel The Yarn, il concorso nato dalla collaborazione tra Toscana Promozione, Unione Industriale Pratese-Confindustria Prato, Elementi Moda e Pitti Immagine. A vincere sono stati i capi in maglia e la creatività di Yiyi Guo, giovane studentessa del BIFT – Beijing Institute of Fashion Technology.

 

Alcuni  commenti tra buyer ed espositori che hanno partecipato a questa edizione di Pitti Filati. Tra i buyer:

TOMMY HILFIGER: Karri Files, senior designer (USA)

“E’ la prima volta che partecipo personalmente a Pitti Filati e l’impatto è stato ottimo. Avevo sentito parlare molto di questa fiera, ma in realtà non avevo aspettative precise, al di là della mia curiosità. Sono rimasta positivamente colpita dalle collezioni di filati presentate: molta innovazione, ma al tempo stesso materiali utilizzabili e con ottime rese aziendali”.

CELINE: Frederic Trachez, product development manager (Francia)

A Pitti Filati incontro sia i grandi nomi della filatura mondiale che le aziende più piccole, anzi proprio queste ultime, a questa edizione, hanno riservato le maggiori sorprese. Mi sono sembrati molto interessanti anche le aziende della nuova area Knitclub, e non mi dispiacerebbe se Pitti si aprisse sempre di più a nomi nuovi e nuove realtà.

MILLY NY, Charlotte Greenough, knitwear designer (USA)

“E’ veramente fantastico poter vedere a Pitti Filati così tante tendenze e proposte. Una fiera internazionale con un’offerta veramente ampia. La cosa più interessante da vedere in fiera è la possibilità di avere un’idea completa di cosa offre un’azienda: percepire la globalità delle sue produzioni, cosa che è impossibile durante gli incontri con gli agenti a New York. Certo vedere tutte queste proposte è inebriante: molte collezioni innovative, al rientro sarà necessario fermarsi e riflettere. E avendo già visto i filati di persona in fiera, sarà utile e-pitti per ricordare e decidere cosa è più adatto per i nostri brand e i nostri clienti.

HUGO BOSS: Adrian Reber, head of creativity management knitwear (Germania)

“La mia prima impressione è di una certa prudenza, sia tra i filatori sia tra noi compratori, nel comprendere quali saranno le risposte del mercato, e in questo senso è difficile trovare proposte ardue ma rischiose. Tuttavia la partecipazione a Pitti è ugualmente importante per vedere cosa fanno le aziende: la creatività, i materiali che usano, la loro salute. Soprattutto in periodi come quelli che viviamo, in cui le aziende cambiano strategia di mercato facilmente, spinte dall’andamento del mercato. Pitti è un’occasione imperdibile per confrontare collezioni e prezzi”.

BALENCIAGA, Julia Rodowicz, knitwear designer (Francia)

“A questa edizione di Pitti Filati non ci sono moltissimi filati nuovi, ma le novità che ho visto sono molto interessanti: mi sono piaciuti alcuni filati, che al tatto sono diversi da come uno se li aspetta guardandoli, hanno una mano sorprendente e un approccio accattivante. Trovo che partecipare a Pitti Filati sia per me un’imperdibile fonte di ispirazione: infatti partecipo a ogni edizione, e passo due giorni in fiera e un giorno alla Stazione Leopolda per Vintage Selection. Senza contare il confronto con gli altri professionisti che si incontrano in fiera: assolutamente stimolante!”.

E tra gli espositori:

MANIFATTURA SESIA: Italo Baccalaro, presidente

“Siamo molto soddisfatti, il nostro stand è sempre stato pieno di clienti, nelle prime due giornate in particolare: di gran lunga più numerosi gli stranieri, molto bene le presenza da Giappone e America, purtroppo soffre il fronte italiano”.

FILMAR: Marco Marzoli, amministratore delegato

“Per Filmar questa di luglio non è l’edizione di punta, ma sono in ogni caso molto soddisfatto: i top buyer che ci aspettavamo c’erano tutti. Abbiamo ricevuto clienti abituali che ci hanno confermato la loro fiducia e abbiamo incontrato clienti nuovi, che sono il vero obiettivo della partecipazione alla fiera. Ancora meglio per l’altro nostro marchio Filarc, che è specializzato sul filato fantasia, che in questa stagione va molto”.

INDUSTRIA ITALIANA FILATI: Francesco Lucchesi, general manager

“Calo netto dei visitatori italiani, grandissima affluenza di quelli stranieri. In queste poche parole si può riassumere l’andamento di questa edizione di Pitti Filati. In particolare nella prima giornata abbiamo avuto quasi esclusivamente buyer stranieri. Si tratta più o meno dei soliti mercati: gli Stati Uniti restano il mercato maggiore, ma vanno molto bene Cina, Giappone, Corea, tutti ben rappresentati in questi giorni a Firenze. Bene anche la Russia, che non possiamo definire comunque un mercato “nuovo” visto che da ormai alcuni anni è interessata ai filati italiani, in particolare quelli di fascia alta.

LINSIEME: Stefano Nesi, amministratore delegato

“Siamo molto soddisfatti di questa edizione di Pitti Filati. Abbiamo avuto tantissimi clienti, soprattutto nella prima giornata. La cosa molto positiva è che ci sono stati tanti clienti nuovi, venuti appositamente per vedere la nostra collezione. Questo ci fa pensare che oggi c’è una ricerca prima della fiera, basata sul passaparola o sul web, che premia chi lavora e ha lavorato bene”.

MILLEFILI: Sabrina Lovo, responsabile promozione e comunicazione prodotto.

“I nostri agenti e responsabili commerciali non hanno avuto alcun momento libero, in particolare nei primi due giorni della manifestazione e non si tratta solo di presenza, ma anche di grande interesse: chi si ferma un’ora per vedere una collezione ampia come la nostra vuol dire che ha serie intenzioni, e non vuole perdere tempo. Altro segnale importante è che abbiamo appuntamenti fissati da mesi, quindi non si tratta solo di curiosi attratti dai nostri allestimenti. Purtroppo chi ancora non ha capito come muoversi su appuntamento sia più utile per tutti sono proprio gli italiani, che si muovono in fiera in maniera un po’ casuale”.

IGEA: Stefano Borsini, titolare

“Un Pitti Filati in linea con le aspettative: c’erano segnali concreti che i clienti esteri sarebbero arrivati, ed è stato così. Abbiamo avuto buyer soprattutto da un po’ tutti paesi europei di riferimento, da Stati Uniti, dalla Turchia. Il mercato è ancora un po’ in sofferenza, ma siamo tuttavia fiduciosi. Siamo molto soddisfatti per le attività di incoming di buyer internazionali realizzate da Pitti Immagine, e mi è piaciuto molto il nuovo Spazio Ricerca, ho sentito commenti molto positivi.

LINEAPIU’: Lola Coppini, direttore comunicazione

“Siamo molto soddisfatti, feedback molto positivo sulla quantità e la qualità delle presenze di questi giorni. In generale abbiamo registrato una richiesta e una voglia di novità e di ricerca, di un approccio innovativo alla maglieria, che sta vivendo una stagione di grande vivacità. Tra le presenze estere buoni numeri da Stati Uniti, Francia, Germania, Giappone e un’ottima performance dall’Inghilterra. Abbiamo raccolto commenti molto positivi sia sullo Spazio Ricerca, sia sulla nuova area KnitClub, che sembra sia piaciuta davvero tanto”.

DI.VE’.: Ilaria Beolchi, responsabile comunicazione

“Grande affluenza di compratori, costante di tutte le tre giornate. Tra l’altro, nel nostro caso, possiamo dire che abbiamo avuto numeri importanti anche tra i clienti italiani, nonostante il 90% della nostra produzione vada all’estero o ad aziende italiane che poi vendono all’estero: forse una controtendenza, ma ci fa molto piacere”.

LANIFICIO DELL’OLIVO: Filippo Pacini, responsabile commerciale estero

“Tre giorni in cui siamo sempre stati impegnati con i clienti, e da tempo ci muoviamo su appuntamento, modalità che ci consente di organizzare al meglio il tempo e di sfruttare anche la terza giornata di fiera. Pitti Filati resta senza dubbio una fiera fondamentale a cui partecipare, soprattutto per quei mercati lontani che non sono coperti da agenti, e che rischierebbero di vedere in ritardo la nostra collezione”.

PECCI FILATI: Pierluigi Marrani, direttore

“Questa edizione è andata sicuramente meglio di molti recenti appuntamenti: tanta gente, ma soprattutto tanto interesse, che poi è quello che conta. Del resto c’è stata sicuramente una selezione naturale tra le aziende, per cui chi ancora è sul mercato e viene a Firenze – talvolta buyer che vengono da molto lontano – evidentemente ha intenzione di fare business e non di perdere tempo tra i corridoi. E poi c’è un grande punto a nostro favore, che in queste ultime stagioni nella moda c’è grande voglia di maglieria”.

SAFIL: Cesare Savio, amministratore delegato

“Siamo a Pitti da pochi anni rispetto a molti altri espositori, quindi per noi ogni edizione è oriera di nuovi contatti e di crescita. Questa in particolare ha visto moltissimi visitatori, in percentuale più presenti gli stranieri, ma in generale i top buyer c’erano tutti. Partecipare a Pitti Filati è una scelta che abbiamo fatto con decisione e che in effetti sta dando i suoi frutti.

FILPUCCI: Federico Gualtieri, amministratore delegato

Siamo soddisfatti, anche se devo dire che Pitti Filati per noi è sempre una piazza positiva: i top buyer non mancano mai a questa manifestazione. Certo forse nelle ultime stagioni qualcuno è mancato, magari le aziende meno strutturate: sicuramente le difficoltà congiunturali hanno compiuto una scrematura.

INCA TOPS: Guillermo Lazarte, commercial manager

“Una partecipazione positiva, come sempre qui a Pitti Filati. Abbiamo consolidato molti rapporti con vecchi clienti, ma abbiamo anche fatto nuovi incontri promettenti. I nostri maggiori compratori sono in Asia (Corea, Cina, Giappone), ed erano tutti presenti qui a Firenze. Ottima la presenza americana, abbiamo allo stand la presenza dei grandi nomi, e molto bene anche l’Europa”.

LORO PIANA & C.: Luciano Bandi, direttore business unit filati

“Senza dubbio un’edizione interessante, Pitti Filati conferma il suo ruolo di salone di riferimento. In un momento complesso e difficile come questo credo sia in ogni caso necessario lottare, continuare a investire in novità e ricerca. Ci tengo a sottolineare che stiamo registrando una grande voglia di prodotto, di grande e assoluta qualità, che incontra la propensione di un consumatore finale ben disposto a spendere se trova un giusto bilanciamento tra qualità e prezzo. Tra le presenze di questi giorni molto bene i numeri dal Far East, dagli Stati Uniti e dall’Europa, i nostri mercati di riferimento che negli anni abbiamo cercato di coltivare al meglio. Anche il fronte italiano mi sembra reattivo, e in generale mi sembra si stia tornando verso una situazione di equilibrio”.

J.C RENNY & Co.: Christian Mark Rødland, managing director

“E’ stato un Pitti Filati davvero busy, la posizione del nostro stand era molto buona, questo ci ha aiutato e abbiamo lavorato ininterrottamente per tutti i tre giorni. Non ci aspettavamo tanti italiani, e così è stato, ma molte presenze dai mercati internazionali, da Stati Uniti, Giappone, dai Paesi Scandinavi, Germania, Inghilterra, Austria, ecc. Per noi è molto importante mantenere la produzione in Europa, e credo che in generale la situazione manifatturiera si stia riequilibrando. Per noi questo Pitti Filati è stato un rientro, mancavamo da qualche stagione, e siamo voluti tornare per presentare ancora qui le nostre collezioni”.

Tra le aziende che hanno partecipato all’interno della nuova area speciale KnitClub:

MAGLIFICIO PINI: Pippo Pini, titolare

Un’esperienza assolutamente positiva, per l’idea, per la collocazione strategica e, senza modestia, anche per il prodotto che presentiamo. Dopo essere stati a Pitti Filati come compratori, ora è strano essere espositori di questa nuova area, ma credo che sia un’ottima idea e un ottimo servizio che offriamo ai visitatori, che certamente apprezzano di avere qualche suggerimento e focus anche sulla realizzazione del capo in maglia. Ho visto grande interesse anche da parte degli stranieri”.

MELY’S: Marco Sanarelli, amministratore delegato

“C’è stato un grande interesse per i nostri prodotti: è positivo che ci sia una forte ricerca di cose nuove da parte dei designer, delle griffe, dei maglifici. Talvolta questa curiosità e la creatività, però, non sono accompagnate da una vera competenza tecnica: quindi collocare quest’area in una fiera di filati è davvero opportuno, anzi potrebbe essere ampliata, ovviamente garantendo certi parametri nella qualità di chi espone. E’ essenziale far conoscere, soprattutto in una fiera ricca di compratori esteri come Pitti, le potenzialità del settore italiano nella lavorazione della maglieria”.

MAGLIFICIO SCAGLIONE: Giovanni Scaglione, amministratore delegato

“Sono molto contento dell’allestimento di quest’area, e l’interesse e l’afflusso dei visitatori confermano che è stata una buona scelta. Qui a Pitti Filati ci sono tanti uffici stile e il fatto che sia presente questo ‘tassello’ del sistema produttivo è molto apprezzato. Credo che quest’area abbia grandi potenzialità di sviluppo”.

TEODORI: Alessandro Teodori, titolare

KnitClub è un progetto molto interessante, in questi giorni abbiamo avuto tanti contatti, con compratori da ogni parte del mondo. Credo che quest’area dedicata a una selezione di maglifici di qualità rappresenti un servizio al mercato, che permette di capire e orientarsi meglio sul prodotto. Sono convinto anche che occorra mantenere dimensioni ridotte, essere focalizzati sulla qualità più che sulla quantità, ma in generale sono molto soddisfatto”.

FUZZI: Melina Biscaglia, responsabile comunicazione

“Questa nuova area KnitClub è stata un’idea ottima, che secondo noi valorizza sia i filati sia le produzioni in maglia, è un plus per entrambi gli aspetti della filiera e sicuramente uno strumento per valorizzare le migliori produzioni Made in Italy. Per noi è stata una sorpresa incontrare così tanti operatori internazionali – da tutt’Europa e anche da altre parti del mondo – interessate al nostro prodotto. Credo ci siano margini di crescita in termini di presentazione, ma i presupposti sono già ottimi”.


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