Qualità e salubrità dei prodotti tessili. Cavicchi scrive a Report per esprimere apprezzamento
dicembre 11 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, PratoIn relazione al servizio “Pulp Fashion” trasmesso lunedì 3 dicembre dal programma “Report”, il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, Andrea Cavicchi, ha scritto la lettera che potete leggere qui di seguito.
“Vi scrivo in relazione al servizio “Pulp Fashion” trasmesso lunedì 3 dicembre.
Come presidente della Sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord vi esprimo il nostro apprezzamento per essere riusciti a documentare con grande efficacia ciò che sta accadendo, ormai da anni, alla produzione tessile. Uno scempio che riguarda la qualità e la salubrità dei prodotti, le condizioni dei lavoratori, gli effetti sull’ambiente. E’ particolarmente lodevole la menzione dell’importazione dell’inquinamento, di cui si parla ancora troppo poco: è giusto che si sappia che i capi d’abbigliamento provenienti dalla Cina nella maggioranza dei casi sono stati trattati con sostanze pericolose per l’ambiente che contaminano i nostri fiumi e mari attraverso il semplice atto domestico del lavaggio in lavatrice. E’ bene che i consumatori siano consapevoli del rischio di farsi complici involontari di chi non si fa scrupoli di danneggiare l’ambiente.
Lo studio citato nel servizio dal professor Giuseppe Bartolini di Buzzilab ci è ben noto: come Confindustria Toscana Nord abbiamo collaborato agli studi del laboratorio, fra cui questo in cui potrete ritrovare il concetto di importazione dell’inquinamento, le asimmetrie normative fra Europa e Cina, la concorrenza sleale praticata da quest’ultima.
Ad integrazione del lavoro che avete fatto, ci piacerebbe raccontare che il mondo della moda non è limitato a brand prestigiosi da un lato e imprese extracomunitarie irresponsabili dall’altro: esiste, ed è vivo e vitale, anche un tessile moderno, attento ai temi della sostenibilità e dell’innovazione, ben consapevole della responsabilità sociale di impresa, vincolato a normative europee e nazionali stringenti. È il nostro tessile, quello dei distretti italiani e delle loro filiere produttive; il tessile di Prato da cui vi scrivo, che si trova a convivere a sua volta con imprese cinesi, soprattutto del comparto della confezione, insediate nel nostro territorio e troppo spesso tendenti a riprodurre anche da noi una concezione di impresa inaccettabile.
A Parigi, oltre a Texworld, che avete visitato, si tiene la principale fiera del tessile a livello internazionale, Première Vision. Importanti fiere internazionali si tengono anche in Italia: Milano Unica e Pitti Filati. Visitandole si possono vedere molte imprese italiane (fra queste, tante pratesi) e i loro prodotti di alto livello. La parola chiave è, o meglio dovrebbe essere, “tracciabilità”: i consumatori hanno il diritto di sapere la storia di ciò che comprano e le imprese corrette quello di vedersi identificare e valorizzare. Ma, ad oggi, nonostante la rilevanza del tema, non ci sono leggi che lo impongano.
Vi invitiamo a venirci a trovare. Dopo lo sforzo che avete compiuto, con successo, per documentare il volto peggiore del tessile, venite a vedere quello migliore. Non vi proponiamo quadretti idilliaci ma la fatica quotidiana e gli investimenti che facciamo per resistere nel contesto che avete descritto così bene. Vi aspettiamo, davvero.
Con i più cordiali saluti.”
Andrea Cavicchi, presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord.
Il lnk al servizio mandato in onda da report: https://youtu.be/bKJyBJhJUss