Moda, Tessile, Abbigliamento

Sistema Moda Italia ha presentato la sua indagine sul mercato brasiliano in un convegno ieri a Milano

settembre 20 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, Prato

La pianificazione di Azioni Integrate di Internazionalizzazione delle imprese Tessili e Moda nel contesto brasiliano

Milano, 19 Settembre 2012 – Nel corso di un convegno organizzato da Sistema Moda Italia, è stata presentata un’articolata Indagine sul mercato brasiliano realizzata da Future Concept Lab e Coletivo Frescobol grazie al contributo del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Il Brasile – ha sostenuto Paolo Bastianello, Vice Presidente Vicario Sistema Moda Italia,  nell’introduzione del Convegno che si è svolto presso la sala convegni di Intesa Sanpaolo in Piazza Belgioioso a Milano – è senz’altro uno tra i mercati più interessanti e potenzialmente più promettenti per il sistema Tessile-Abbigliamento-Moda italiano. Il Paese sudamericano ha una delle economie che cresce maggiormente a livello mondiale e, sia per cultura sia per la consolidata presenza italiana (circa 30 milioni di persone), dimostra grande interesse verso le nostre produzioni che si distinguono per eccellenza qualitativa e innovazione tecnologica”.

Una realtà su cui da tempo SMI ha focalizzato la propria attenzione. “Sin dal 2007 Sistema Moda Italia – ricorda Gianfranco Di Natale, Direttore Generale di SMI – ha infatti avviato un’attività di monitoraggio del mercato brasiliano attraverso una serie di missioni esplorative che hanno permesso alla Federazione di implementare un importante network professionale e una profonda conoscenza delle dinamiche del settore”.

Per meglio focalizzare le strategie su quel mercato, Sistema Moda Italia, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ex-ICE), ha commissionato una specifica indagine i cui risultati sono stati presentati nel corso dell’incontro da Francesco Morace (Future Concept Lab) e Mauro Ponzè (Coletivo Frescobol), alla presenza, tra gli altri, dell’Ambasciatore Renan Leite Paes Barreto, Console Generale del Brasile a Milano.

Mauro Ponzé, nella sua articolata relazione, ha tra l’altro ricordato alcuni dati macroeconomici che ben inquadrano la dinamica realtà brasiliana:  190 milioni di abitanti, il 50% dell’intero continente americano, il 5º paese più popolato al mondo. Una popolazione giovane, concentrata nella fascia di età tra i 15 e i 44 anni. Dati che si accompagnano a grandi trasformazioni sociali a partire dalla formazione di una “classe media” consistente e dedita al consumo, principalmente nei grandi agglomerati urbani e alla forte concentrazione urbana: oltre l’85% della popolazione brasiliana vive in grandi centri; São Paulo è la terza città più densamente popolata nel mondo.

Negli ultimi dieci anni – ha sottolineato Ponzé -, circa 40 milioni di brasiliani sono usciti dalla povertà per entrare nella società dei consumo. Nel 2010 il consumo di abbigliamento in Brasile è stato di 26 miliardi di euro. I dati, non ufficiali, per l’anno 2011 indicano un valore di quasi 30 miliardi di euro e prevedono per il 2012 una cifra pari a 32 miliardi di euro”.

L’analisi della domanda di prodotti importati evidenzia un aumento dei consumi di articoli destinati a situazioni d’uso professionale/formale. L’abbigliamento femminile è il segmento che genera il maggior volume di fatturato; ma è quello di moda infantile (21,6%) che sta registrando i più alti tassi di crescita.

Una realtà che presenta anche forti elementi di criticità per chi vuole operare in quel grande Paese a partire dai dazi molto elevati per i prodotti di importazione, a cui si accompagnano alti indici di pressione fiscale; burocrazia e significative aree di inefficienza nel sistema amministrativo; scarsa disponibilità di risorse umane qualificate; costo del credito , in brasile fra i più alti al mondo.

Il futuro – ha spiegato a sua volta Francesco Moracesarà caratterizzato da una relazione assai più stretta e fiduciaria non solo con la brand ma anche con l’impresa intesa nel suo complesso organico. Le grandi aziende avranno un nuovo ruolo di guida e di responsabilità sociale e culturale, molto al di là del loro prodotto. In questa direzione l’esperienza pilota ormai da decenni in Brasile è quella di Petrobras, che fin dalla sua nascita nelle strade del Paese negli anni dello slogan Il petrolio è nostro, ha sempre seguito la direzione del coinvolgimento cooperativo, della responsabilità sociale, della relazione stretta con il territorio e con le comunità locali, della trasparenza gestionale e amministrativa, dell’investimento culturale”

“Il Brasile e le imprese che vorranno lavorare in questo mercato – ha aggiunto Morace - possono seguire questa strada affinando le proprie capacità produttive e progettuali, incontrando la creatività spontanea di Rio de Janeiro e contemporaneamente la visione sistematica e rigorosa tipica della città di San Paolo. Il paradigma Quick & Deep trova nutrimento in particolare nel settore della moda, della cura del sè, allontanandosi tuttavia dalla mitologia del fashion system e dalla logica puramente imitativa e aspirazionale che ha caratterizzato gli ultimi 10 anni della crescita economica e di consumo nel nuovo Brasile”.

 


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