Hai un contratto d’affitto irregolare? Puoi risparmiare fino al 90%!
maggio 10 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia, NewsPaghi l’affitto in nero? Hai registrato il tuo contratto con un canone inferiore a quello reale? Hai un finto contratto di comodato ad uso gratuito? Hai tempo fino al 7 giugno per denunciare la situazione all’Agenzia delle entrate. Se lo fai potrai ottenere forti benefici, ovvero, un nuovo contratto regolare della durata di 4+4 e un canone di locazione pari al triplo della rendita catastale. Secondo i calcoli delle associazioni degli inquilini, il vostro canone di affitto potrebbe scendere fino al 90%.
Secondo la legge entrata in vigore il 7 aprile scorso, inserita nel decreto sul federalismo municipale, i proprietari di immobili hanno tempo fino al 6 giugno per mettersi i regola, dopodiché potrà essere lo stesso inquilino a farlo e con che benefici!
Sarà davvero la fine per gli affitti in nero? Nel nostro Paese, secondo le stime, sono circa mezzo milione i contratti non registrati, ai quali vanno sommati i contratti registrati per somme inferiori a quelle reali e i falsi comodati. Tutto questo costa allo Stato almeno un miliardo di euro di Irpef in meno all’anno. A questo vanno aggiunte poi le mancate imposte di registro e l’evasione sulle tasse locali.
Già con i metodi ormai “tradizionali” e cioè incrociando i dati dei contratti regolarmente registrati con le dichiarazioni dei redditi dei proprietari, sono stati scoperti 33.367 casi di non corrispondenza. Nel 2010, l’Agenzia delle entrate incrociando i dati riferiti agli anni d’imposta 2004 e 2005 ha accertato circa 123 milioni di Irpef evasa. Quest’anno è sotto esame il 2006 e poi toccherà alle annualità più recenti.
Ma a questo punto è senza dubbio la possibilità di essere denunciato dal proprio inquilino, la mossa che dovrebbe scoraggiare (definitivamente?) gli affitti in nero.
Il decreto sul federalismo municipale prevede però anche meccanismi incentivanti per il proprietario, come la cedolare secca. Si tratta della possibilità di pagare un’imposta forfettaria sostitutiva del prelievo Irpef. Che sarà pari al 21% dell’affitto riscosso se il contratto è a canone libero e del 19% se invece è a canone concordato. Nel primo caso la cedolare conviene sempre se l’affitto si somma a redditi superiori a 15 mila euro l’anno. Nel secondo, se si aggiunge a redditi di almeno 20 mila euro.
l.s.