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Pitti Uomo 84 e Pitti W 12 sotto il segno dell’Asia: ancora in aumento i compratori esteri

giugno 29 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, Eventi, News, Prato

mentre tengono sui livelli del 2012 gli italiani: oltre 18.100 i buyers in totale. Il mercato internazionale della moda riunito a Firenze chiede e dà fiducia

L’84esima edizione di Pitti Immagine Uomo e la 12esima edizione di Pitti W (Firenze, Fortezza da Basso, 18-21 giugno 2013), si sono concluse con un’affluenza di compratori  che ha confermato le diffuse impressioni di due saloni carichi di proposte, vivacità ed energia: il mercato ha risposto positivamente e con fiducia allo straordinario impegno degli oltre mille e cento marchi presenti, in termini di qualità, ricerca e stile, confortando anche le aspettative degli organizzatori (Pitti Immagine) e dei promotori (Centro di Firenze per la Moda Italiana).

“Siamo molto soddisfatti – dice l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone – ancora una volta Pitti Uomo ha presentato un’offerta ampia e differenziata della moda maschile, premiando innovazione e ricerca: i brand consolidati del made in Italy, una sempre più qualificata platea di aziende estere che fanno ricerca, marchi emergenti, i giovani designer, i nuovi artigiani della moda, una selezione dei più originali interpreti degli stili urbani e sportivi, sia nell’abbigliamento sia negli accessori. I buyer e i giornalisti internazionali hanno decretato il successo delle principali novità di questa edizione: lo spostamento di Pitti W – il salone dedicato alle collezioni donna, in Fortezza, con l’Arena Strozzi sempre affollata; Vroom Pitti Vroom, il tema dedicato alle moto; i concorsi e i progetti dedicati ai nuovi talenti; la Guest Nation Turchia; le presentazioni dei Pitti Italics (MSGM, Aquazzura e Stella Jean), le sfilate degli ospiti speciali Damir Doma e Kolor”.

I compratori esteri provenienti da oltre un centinaio di paesi hanno registrato una crescita del 4.6% rispetto all’edizione di giugno 2012, per un totale che ha superato le 7.700 presenze. Gli italiani si stabilizzano sui numeri dello scorso giugno, con circa 10.400 compratori in rappresentanza di quasi 5.000 punti vendita.

Il totale dei visitatori ha raggiunto quota 30.000 presenze.

Nella classifica dei mercati esteri i più numerosi sono i tedeschi (904 buyer intervenuti) e i giapponesi (867), entrambi sui livelli del 2012; ottime performance per Russia (+14,7%), Hong Kong (+63%), Stati Uniti (+7%), Cina (+11%), Corea del Sud (+20%), Turchia (+14,5%).

Dal Sud Est asiatico aumenti significativi per Singapore, Taiwan, Malaysia e Thailandia; così come dall’Asia Centrale (Kazakistan, Azerbaigian e altri) e dal Medio Oriente (Emirati e Arabia Saudita). In aumento anche i compratori indiani.

In Europa, la Francia tiene sui livelli passati, mentre registrano leggere flessioni Gran Bretagna e Spagna, e calo più marcato per Olanda e Austria. In compenso si sono registrati forti recuperi da Svizzera, Belgio, Portogallo, l’insieme del Nord Europa (molto bene Danimarca e Norvegia) e persino dalla Grecia. Ottimi risultati anche dall’Est europeo: Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca, Romania.

Dagli altri continenti in crescita le presenze da Brasile Messico, Colombia, Australia e Marocco.

Ecco la Top 20 dei mercati esteri: Germania (904 buyer), Giappone (867), Spagna (534), Gran Bretagna (526 buyer), Cina (497), Turchia (482), Francia (392), Olanda (345), Corea del Sud (300), Svizzera (279), Russia (265), Stati Uniti (261), Belgio (244), Austria (169), Hong Kong (139), Portogallo (130), Danimarca (107), Grecia (90), Svezia (84), Norvegia (58).

Abbiamo raccolto i commenti di alcuni buyer internazionali che hanno partecipato a questo Pitti Uomo:

Shota Kondo, general manager di Isetan, Tokyo (Giappone):

“In Giappone, una decina di anni fa, Pitti Uomo era visto come un appuntamento importante per l’abbigliamento  classico. Oggi se penso a Pitti mi viene in mente ogni tipo di stile: sport, moda, street, la fiera offre una visione completa e d’avanguardia. Un’opportunità importante per capire i trend, lo stile, i colori e i tessuti di quella che sarà la prossima stagione. A questa edizione ho visto i buyer divertirsi: l’atmosfera era vivace, allegra, probabilmente grazie ai numerosi eventi organizzati in fiera. Padiglione Centrale e Futuro Maschile hanno una grande proposta di brand interessanti. Per la prossima PE, grande attenzione alle fibre naturali come cotone e lino, colori sorbetto e light blue. Ottima l’organizzazione della fiera”.

Josh Peskowitz, men’s fashion director di Bloomingdale’s (Stati Uniti)

“Come sempre un Pitti Uomo molto animato: ovunque si è respirata una grande energia e siamo felici che gli espositori abbiano scelto un’esplosione di colori così. Pitti Uomo è la fiera più importante, per la sua grandezza e varietà: speriamo sempre di trovare aziende con cui collaborare, ma in generale la fiera rappresenta anche una grande occasione per vedere a 360° le anteprime della stagione, dal colore alla forma. Personalmente non mi occupo di moda donna, ma sono contento della presenza di Pitti W in Fortezza: aggiunge qualcosa in più, e si rivolge a un ulteriore gruppo di visitatori della fiera”.

Hosung Nam di 10 Corso Como, Seoul (corea del Sud):

“Pitti Uomo è il primo vero evento del menswear, prima di Milano e di Parigi. E’ una grande opportunità per cogliere i nuovi trend ed è la fiera che offre la panoramica più completa. E’ sorprendente come il salone si rinnovi ogni volta, nell’allestimento, negli eventi, e nella presenze di buyer e stampa internazionale: tutto in fiera esprime la grande ricerca e gli sforzi compiuti per la sua perfetta organizzazione. Le aree a più alto tasso creativo sono Futuro Maschile, Touch! e New Beats, dove ho trovato molti brand nuovi, e ho apprezzato molto che Pitti W sia stato portato all’interno della Fortezza: l’atmosfera è più energica, il layout così aperto rende tutto più semplice, ed è buona la selezione dei marchi. Belli anche gli eventi collaterali organizzati in location stupende. Per la prossima PE? Grande contaminazione di stili: lo sportswear diventa sempre più casual, anche negli accessori come calzature e borse”.

Serena Deniz di Shopi Go, Istanbul (Turchia):

“Siamo a Pitti Uomo per cercare collezioni stylish e di alta qualità per il nostro concept store, e anche a questa edizione non siamo rimasti delusi! Abbiamo visto moltissimi marchi interessanti, e il layout e l’organizzazione perfetti. In fiera si respirano le nuove tendenze, dall’atmosfera, al visual e allo staff, tutto è creativo e dinamico”.

Rosy Biffi della boutique Biffi e Banner, Milano (Italia):

‘”Un’atmosfera sorprendente! Con mia grande sorpresa, nonostante il periodo economico non facile, ho trovato una fiera vivace e propositiva, divertente e allegra. Mi ha dato una marcia in più che non mi aspettavo… non ho trovato un solo aspetto negativo! Tanti i nuovi brand proposti, molta più attenzione e ricerca su calzature e accessori. Definirei Pitti W come un progetto ‘embrione’, che sicuramente il team di Pitti svilupperà nel migliore dei modi”.

Gérald Tesson di Le Bon Marché (Francia):

”Gente cool, layout innovativo e semplice, ispirazioni e tendenze: anche questa edizione di Pitti Uomo ha mantenuto il suo standard di qualità e ricerca. Mi piacciono molto Futuro Maschile, Touch! e L’Altro Uomo, insieme a New Beat(s), che mi ricarica sempre di nuove idee. Per la prossima PE l’uomo vestirà meno casual di prima, outfit più chic grazie a colori chiari – soprattutto light blue e le tonalità del rosa e del giallo – per uno stile anni Cinquanta, con una maggiore attenzione al mondo degli accessori”.

Nelson Chan, general manager di The Swank Shop, Hong Kong:

“Voglio che il mio team partecipi sempre a Pitti Uomo, perché é una ottima occasione per capire velocemente tutto quello che succede in termini di tendenze. La fiera è divertente, una grande community della moda: puoi incontrare persone in jeans altre in abito elegante, partecipare a cocktail party esclusivi o a situazioni divertenti ricostruite in fiera, tutto è all’insegna di energia e creatività. Per la prossima PE aspettatevi delle happy collections: il colore non è più relegato solo nei guardaroba femminili ma esplode anche negli outfit da uomo, contraddistinti da una grande ricerca nei tessuti che diventano sempre più leggeri. Meno cravatte ma più sciarpe e accessori: le collezioni diventano ancora più interessanti.’

Tatiana Zavgorodnya di Helen Marlen, Kiev (Ucraina):

“A Pitti Uomo si respira l’atmosfera di festa più bella del mondo! La fiera presenta le collezioni uomo a 360 gradi, e i bravi buyer trovano qui le novità, i prodotti più speciali e unici. Ho visto tanti materiali di ricerca e ho notato una grande attenzione ai dettagli. Anche la parte dedicata alla donna è sempre importante: a Pitti W abbiamo trovato un bel prodotto, fresco, tanti accessori e scarpe. Ogni volta restiamo stupiti delle idee e installazioni creati dallo staff di Pitti, e l’organizzazione è perfetta. Pitti Uomo per noi è l’inizio della campagna acquisti, il primo tocco delle collezioni estive e gli incontri con colleghi e fornitori sono importanti: è un evento che aspettiamo sempre con grandi aspettative”.

E i commenti di alcuni tra gli espositori di Pitti Uomo:

Cristina Calori, presidente di WP LAVORI IN CORSO

“Questa edizione di Pitti Uomo è stata per noi molto interessante, soprattutto per la presenza alta e qualificata di buyer esteri: senza dubbio il salone si conferma una piattaforma sempre più internazionale. Ci sono state numerose occasioni di incontro e si sono presentate interessanti opportunità di progetti di collaborazione, con diversi gruppi internazionali, soprattutto con operazioni di special make up e limited edition per Baracuta a livello di distribuzione. Il mercato italiano è stato comunque presente, anche se è innegabile registrare il momento di difficoltà che sta attraversando, momento di fronte al quale stiamo cercando di supportare ed aiutare al meglio i nostri clienti”.

Luca de Regibus, responsabile commerciale di ADIDAS BY TOM DIXON

“Questa seconda partecipazione è stata sicuramente molto positiva: basti pensare che a gennaio abbiamo registrato 2000 ingressi allo stand e in questa edizione al terzo giorno ne abbiamo registrati già 3000. Sicuramente la linea disegnata da Tom Dixon ha suscitato grande interesse, soprattutto tra i buyer del nord Europa. Ma siamo soddisfatti anche per le altre nostre linee che sono piaciute molto ai clienti italiani, giapponesi e inglesi”.

Pierre Boiselle, designer di EDWIN

“Pitti è la prima fiera della stagione della moda maschile, e sicuramente una delle più importanti, per questo è importante esserci. Per il nostro target di riferimento, cioè l’uomo dai 20 ai 50 anni, Pitti è perfetta. L’Italia è un mercato molto importante per il nostro marchio e questo è il posto migliore per incontrare i clienti italiani. Per quanto riguarda questa edizione, abbiamo avuto presenze importanti e numerose tutti i giorni”.

Stefano Piffaretti, country manager Italia di HACKETT LONDON

“Siamo soddisfatti della  nostra partecipazione a Pitti, che dal 2006 ci riserva questa location per noi perfetta. Purtroppo è innegabile che nelle ultime edizioni, ci sia stato un leggero calo nella quantità dei visitatori in fiera; di buono c’è che i compratori presenti a Firenze sono comunque di ottimo livello e riescono a coprire quasi ogni mercato del mondo. Ovviamente il visitatore va incuriosito, e quest’anno Hackett London ha puntato sulla collezione formale, che soprattutto in alcuni mercati riscuote un forte interesse: uno stile british che è stato apprezzato, siamo soddisfatti”.

Gerard Ruiz, sales manager di SAND JEANS e SAND MENSWEAR

“Siamo a Pitti da tante edizioni e devo dire che questa fiera si dimostra sempre una ‘fiera d’affari’, dove si incontrano visitatori seriamente interessati e non solo i curiosi. In particolare in un periodo difficile come questo, in cui la crisi finanziaria si fa sentire un po’ in tutti i paesi, il compratore cerca qualcosa di nuovo, di eccitante, e noi cerchiamo di offrirlo. In questi giorni ci hanno visitato molti department stores di alto livello e abbiamo visto molta gente. Siamo soddisfatti”.

Kim Herring, designer di SAKSFIFTHAVENUE,

“Abbiamo scelto Pitti per il lancio della nostra prima collezione di menswear ed è quindi la prima volta che partecipiamo a Pitti da ‘produttori’. Devo dire che l’impressione è stata molto positiva: la fiera è ben organizzata e siamo molto soddisfatti della location che ci è stata assegnata. Per quanto riguarda l’affluenza siamo stati molto impegnati tutti i giorni della fiera: abbiamo avuto contatti con top buyer italiani, cinesi, giapponesi. Senza dubbio Pitti Uomo è la fiera migliore per il nostro prodotto, non a caso abbiamo deciso di partecipare solo a questa”.

Tommaso Gallarotti, account executive di ISAIA

“Abbiamo avuti molti nuovi passaggi, oltre alle visite dei clienti abituali, e questo ci fa ben sperare per l’avvio di nuovi rapporti commerciali. Nonostante tutto sono stati presenti gli italiani, poi compratori dai paesi scandinavi, dall’Europa dell’Est, poca Europa centrale. Siamo in ogni caso soddisfatti e Pitti non ha deluso le nostre aspettative: l’azienda crede molto in questa fiera, che rimane l’unica vera manifestazione per l’uomo”.

Federico Galli, responsabile commerciale Italia di PT PANTALONI TORINO

“Siamo mancati per un paio di stagioni da Pitti, ma siamo rientrati per questa edizione perché le alternative che abbiamo testato non hanno assolutamente risposto alle aspettative. L’aspetto positivo di Pitti è che si possono incontrare i rappresentanti di ogni mercato del mondo, perché l’appeal di questa fiera resta insuperabile. Abbiamo avuto grande affluenza per i primi due giorni, situazione un po’ più tranquilla nella terza giornata, in ogni caso è andata meglio delle aspettative che la situazione economica ci suggeriva. Abbiamo avuto anche contatti con nuovi buyer: italiani di ottimo livello, ma anche cinesi, russi, australiani”.

Mark Mc Nairy, fondatore di MARK MCNAIRY NEW AMSTERDAM

“Siamo a Pitti da quattro edizioni e continuo a pensare che sia una fiera perfetta per il nostro prodotto. Francamente in questi anni non ho visto grandi variazioni di affluenza né nella presenza dei mercati. Siamo soddisfatti per questa edizione e abbiamo buone aspettative per i prossimi affari”.

Brunello Cucinelli, fondatore di BRUNELLO CUCINELLI

“L’Italia ci darà ancora soddisfazione: artigianalità, distribuzione attenta ed esclusività, queste le direttive da seguire per traghettare il lusso italiano verso una nuova fase. Solo rispettando i valori fondanti del made in italy di alto livello potremmo rimanere competitivi sul mercato internazionale, cercando al contempo di far sì che le nostre collezioni siano sempre contemporanee”.

Gabriele Baldinotti, direttore generale di HERNO

“Prima di questa edizione le aspettative erano piuttosto scarse per l’Italia, ma piuttosto buone per il resto dei mercati. In realtà alla fine abbiamo registrato una delle migliori edizioni estive degli ultimi tempi, salvo il fatto che per Herno l’edizione principale è senza dubbio l’invernale. La partecipazione a Pitti è importante perché non c’è fiera simile al mondo per l’uomo, credo poi che in momenti difficili come quello che stiamo vivendo, in cui i compratori hanno paura di investire e scegliere, la fiera diventi essenziale: è un luogo di incontro e confronto tra colleghi e concorrenti”.

Matsumura Tomoaki, presidente di MARK & LONA

“E’ il nostro debutto a Pitti. Abbiamo deciso di partecipare a questa fiera perché il nostro marchio ha grande successo in Giappone e in Asia, ma vogliamo allargare il nostro mercato di riferimento, e Pitti è senza dubbio la fiera più importante. In realtà il nostro prodotto, un abbigliamento molto fashion nato per il golf, non è facilissimo da capire, ma abbiamo grandi aspettative per consolidare i contatti che abbiamo preso in questi giorni: ci interessano soprattutto esclusivi fashion store più che golf boutique”.

Micah Grossman, director of global sales di JACK SPADE

“Siamo a Pitti Uomo da sette edizioni e siamo soddisfatti della partecipazione. Questo giugno abbiamo avuto una nuova location: da Touch! a L’altro Uomo, all’Arsenale, e devo dire che questa ubicazione ci piace anche di più della precedente. Troviamo a Firenze grande attenzione da parte della migliore stampa internazionale e ottimi buyer, dall’Italia, dal Far East, dagli Usa”.

Enrico Beltramo, responsabile commerciale di GANT

“In questa edizione l’affluenza per noi è stata buona, anche se le presenze dei buyer italiani è stata in calo, con alcuni clienti che non hanno partecipato. Per fortuna invece l’affluenza degli stranieri è stata costante o addirittura crescente: abbiamo ricevute visite anche da interessanti nuovi mercati come l’India. Nonostante tutto è importante essere a Pitti, e non solo per un discorso commerciale: pensiamo che sia ancora importante un confronto personale col cliente e Pitti è un appuntamento che in quattro giorni ci consente di incontrare quasi tutti i nostri compratori”.

E tra gli espositori di Pitti W:

Michele Lazzari, direttore commerciale di ALTO MILANO

“Il nostro percorso a Pitti è iniziato nel 2007: è una fiera che ci dà grande visibilità e che anche quest’anno non ha tradito le aspettative, anche se purtroppo devo dire che la presenza degli italiani è stata un po’ scarsa. Bene invece gli stranieri, innanzitutto i giapponesi. Sono convinto che Pitti sia la migliore finestra sul Giappone. Ma anche Gran Bretagna, Usa, Belgio, Olanda, Germania, qualche rientro francese, alcuni ottimi department stores”.

Aisly Filinta, designer e fondatrice di ASLI FILINTA

“Questa è stata la nostra prima fiera in Italia e devo dire che ci ha aperto un mondo e un mercato che avevamo assolutamente sottovalutato. Nonostante Pitti non sia una fiera focalizzata sulla donna, l’interesse che la nostra collezione ha suscitato è stato grandissimo e credo che l’approccio dei buyer italiani sia davvero unico: molto istintivo, aperto alle novità. Sono davvero contenta di essere stata qui e di avere colto l’opportunità della Turchia come Guest Nation di questa edizione di Pitti W”.


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