Simoncini: “Il futuro del distretto tessile pratese è avanzato”
maggio 12 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia, News, Prato(Adnkronos) – Il cardato potrà sopravvivere, ma solo come produzione di nicchia per i mercati mondiali più ricchi. Potrà avere un suo mercato, come altre produzioni di grande qualità’. Ma che l’intero distretto pratese possa continuare a reggersi sul tessile tradizionale e’ forse difficile. C’e’ un problema di competitivià e per questo nel programma regionale di sviluppo che la giunta ha approvato e’ stato creato uno specifico progetto sulla moda, che deve puntare alla qualità, e un progetto Prato, come strumento di coordinamento di azioni promosse da più soggetti.
”Il futuro del tessile a Prato e’ probabilmente un altro” , ha detto l’assessore regionale alle attivita’ produttive della Toscana, Gianfranco Simoncini, che nel pomeriggio ha concluso il confronto che si e’ svolto alla Camera di Commercio di Prato.
Il punto di partenza era lo studio ”foresight tecnologico” , che e’ stato presentato sempre nella sede della Camera di Commercio una settimana fa. ”Il futuro del tessile a Prato e’ il tessile avanzato, combinato con le nuove tecnologie e in grado di sostenere produzione dall’alto valore aggiunto – ribadisce Simoncini – Su questa strada ci dice di incamminarci il rapporto discusso oggi. Ma il rapporto ci dice anche le imprese devono aggregarsi, che più stretto deve essere il rapporto tra laboratori di ricerca e imprese, che sono necessari start up innovatrici pronte ad investire e scommettere su un tessile alternativo”.
Tutti terreni su cui la Regione già si sta muovendo ma che hanno bisogno anche del sostegno convinto delle imprese. Qualche esempio? Ci sono aziende a Prato che già hanno investito in ricerca e tessuti avanzati, frutto di nanotecnologie: dal tessuto antibatterico che allieva la psoriasi, usato anche dai militari perchè riduce irritazioni e possibili infezioni, alla sciarpa antismog o alle vele che catturano i raggi del sole. Possibili idee future uscite dal brainstorming che ha accompagnato la genesi dello studio potrebbero essere la ”maglietta che abbronza” e non lascia brutti segni bianchi, destinata ad operai e sportivi, o il tessuto che si autostira. Ma anche, più semplicemente, tessuti per gli airbag delle auto, tessuti termoregolatori, tessuti conduttori e tessuti tridimensiionali, tessuti per materassi e cuscini e nuovi processi di tessuti.
Da qui, e’ stato detto nel pomeriggio nell’incontro presso la Camera di Commercio, potrebbe e dovrebbe ripartire il tessile a Prato. La Regione naturalmente sostiene ed aiuta le aziende che investono in ricerca e sviluppo. Negli ultimi due anni sono stati erogati 97 milioni di contributi regionali e, su 133 progetti presentati e premiati, cinque (ma coinvolgevano un numero piu’ ampio di aziende) erano pratesi.